18-10-2022
La sala del Park Hyatt di Milano, dove si è tenuta la degustazione organizzata dal Bureau du Champagne dedicata ai vini per lo #champagneday. Per restare sempre aggiornato, scopri e iscriviti alla nostra newsletter Bollicine del mondo qui
Lo Champagne è uno dei vini più conosciuti e amati del mondo e quindi...perché non identificare un giorno per farne una festa mondiale? L'idea è venuta nel 2009 a un blogger e wine tutor californiano, Chris Oggenfuss, che ha lanciato lo #ChampagneDay. Nel corso degli anni, l'evento è diventato l'evento universale per gli amanti dello Champagne.
La Festa cade il 4° venerdì di ottobre di ogni anno e quest'anno sarà il 28 ottobre. Sul sito del Comité Champagne è possibile vedere tutti gli eventi programmati in Italia in enoteche e ristoranti, e si potranno condividere le proprie foto e i video della giornata a base di brindisi e champagne su Twitter, Facebook e Instagram (naturalmente col tag #ChampagneDay).
Domenico Avolio, direttore del Bureau du Champagne Italia
Se siete in cerca di qualche ispirazione, ci sono i consigli di Marco Chiesa, Ambasciatore europeo dello champagne, unico italiano ad aver conquistato questo titolo. In attesa del 28 ottobre, infatti, il Bureau du Champagne Italia, ha organizzato evento didattico all'hotel Park Hyatt di Milano: si comincia, quindi, con i consigli per l'aperitivo in piedi, fino alle etichette perfette per una cena placée. L'ambasciatore Chiesa si è spinto anche oltre, suggerendo il giusto film o la giusta musica da mettere in sottofondo, in modo da collegare l'esperienza gustativa con una visiva e sonora che fosse "assonante" al gusto dello champagne. La parte gastronomica non poteva mancare: troverete, per ogni etichetta, gli abbinamenti dello chef di Pellico 3 Guido Paternollo che potranno essere un buono spunto per deliziare i vostri ospiti.
Marco Chiesa, Ambasciatore europeo dello champagne
«Lo champagne ha tre particolarità - spiega Marco Chiesa - La bolla che aumenta la percezione dell'aroma del vino, il fattore tempo, visto che una cuvée oggi fa minimo 3 anni sui lieviti, e quindi ancora regala ancora più sensazioni al naso e al palato, e infine l'assemblaggio che dà la possibilità di mettere insieme vini diversissimi per avere una palette incredibile di gusti, profumi e personalità che non possono essere contate. Dico sempre che lo champagne in sè non esiste, è come un profumo, è una costruzione di assemblaggio, di uve, di terroire, di storie personali, di tradizioni vinicole. Posso unire, ad esempio, uno Chardonnay di Reims, un meunière de la Vallée de la Marne... e così via...le possibilità sono infinite. Non esiste uno champagne ideale, ma il piacere di confrontarsi con un vino unico e in costante evoluzione. Ecco perché il mio cosiglio per i professionisti è quello di consigliare lo champagne in base alle emozioni che vogliono comunicare al cliente o alla sua esigenza di consumo. Poi, una volta identitficato lo champagne per la nostra occasione, si dovrebbe restare passivi, farsi portare via dalla complessità di sensazioni che sa donarci».
«Lo champagne è una forma d’arte - continua Chiesa -. È l’intuito, la follia di uno Chef de Cave che sa costruire un gusto che mi fa viaggiare...Una costruzione capace di mantenere l’identità di un brand, ma espandersi in molte sfumature di gusto. Non è una ricetta, è magia. Lo champagne è anche come la musica: come le note creano infinite musiche, così tre vitigni creano milioni di champagne».
Ed ecco un possibile percorso di degustazione, che va dal buffet in piedi fino alla cena placée, musica, cibo e film compresi.
Champagne blanc de blancs Henriot
Potremmo definirlo, la "razionalità dello champagne". Minerale e complesso, il Blanc de Blancs Henriot è la chiave di volta dello stile Henriot. Derivato essenzialmente dai Premiers e Grands Crus della Côte des Blancs, tra cui Mesnil-sur-Oger e Avize, integra anche per il 40% i preziosi vini di Riserva della Maison. È solo dopo aver riposato da 4 a 5 anni nell’oscurità e nella freschezza delle cantine di Reims, sotto lo sguardo attento di Laurent Fresnet, lo Chef de Cave, che può essere degustata questa cuvée 100% chardonnay. Viene dosato meno di 8g/l. Il colore è oro pallido, scintillante e cristallino. Nel bicchiere, il perlage è vivace e anima un corteo di bollicine fini e delicate. Al naso, si avvertono una mineralità e una freschezza intense. Aromi di agrumi e di pesche maturate al sole. Un bouquet di fiori freschi; caprifoglio, fiori di arancio e un’infiorescenza di tiglio. Note dapprima fruttate come limone e albicocca secca, poi di pasticceria; con una punta caratteristica di burro fresco. In bocca, è al contempo dinamico, ampio e potente. La nota di limone fresco si prolunga e si fonde nelle note di brioche al burro, con una coda di cotognata e miele d’acacia.
Film consigliato: Serie tv Sherlock
Abbinamento a buffet: con una ciotolina di hummus di ceci e uova di salmone
Champagne Collard Picard
Un 100% Chardonnay. Le uve provengono scelte per la produzione di questo champagne provengono dai 4,2 ettari Grand Cru tra Oger e Le Mesnil, coltivati a regime biologico. Dopo la spremitura viene utilizzato solo il coer de cuvée (circa 1.800 litri su 2.050), fermentato e maturato in grandi botti di quercia a contatto con i propri lieviti per oltre 9 mesi. Riposa poi in cantina per almeno 3 anni prima del rilascio sul mercato. Naso molto elegante di netta impronta minerale, ma anche finemente speziato, dolce e floreale. Note grasse di nocciola regalano ulteriore complessità a un quadro coinvolgente, ben giocato tra tensione e morbidezza. Bocca molto fresca con finale sapido. Esaltante con piatti molto diversi, dai salumi ai crostacei.
Lo champagne abbinato a Pane,burro e acciughe dello chef Guido Paternollo del Pellico 3 di Park Hyatt Milano
Musica consigliata: Mozart, Sonata K310 presto
Abbinamento: con pane burro acciughe, semplice ma con ingredienti di qualità
Champagne F. Remy-Collard
Questa cuvée tradition è un 100% meunier di un’unica annata (2019). Imbottigliamento 2020 e dégorgement marzo 2022. Vinifica in cuve e affina sui lievita per 2 anni. Non fa legno. È leggero, equilibrato ed elegante, caratterizzato dalle tipiche note fruttate. Il dosaggio è di 6 gr/l. Qui abbiamo più note di vaniglia e frutta rossa, un naso meno roboante dei primi due ma un gusto profondo e ricco di sfaccettature.
Lo champagne e i Felafel dello chef Guido Paternollo
Abbinamento: Felafel con maionese veg
Film: Serie tv Friends
Champagne Lallier
Passiamo dal buffet alla cena. Pinot nero100% Grands Crus de la Montagne de Reims Aÿ et Verzenay. Ottima struttura Molta pienezza e intensità. Sorso eclettico e non monocorde.
Musica: Rock
Abbinamento: Gamberi in pasta brick, croccanti fuori, dolci e suadenti all'interno
Champagne Devaux
Pinot noir 55% per 10% vinificato in rosso della Côte des Bar e 45% Chardonnay della Côte des Blancs. Affinamento in cantina di minimo 5 anni. Un bel colore rosa salmone albicocca con un'elegante perlage e riflessi lucenti. Aromi freschi di piccoli frutti rossi al naso, che evolvono verso note floreali. Finezza del palato intensamente fruttato con delicate note di ribes, lampone e albicocca. Il finale è lungo con una bella tonicità. Aromi chiave: ribes, lampone, frutti bianchi.
Musica: Keith Jarrett, Encore From Tokyo
Abbinamento: Arancino e pomodoro confit
Champagne Brut Cuvée Rosé - Laurent-Perrier
Champagne rosè e mondeghili dello chef Guido Paternollo
Finale col botto con il Brut Cuvée Rosé - Laurent-Perrier. Rosa salmone luminoso con perlage fine e persistente. Un vino fresco al naso, con sentori di fragole, lamponi, ribes, more e marasche. L’assaggio è fruttato, minerale in apertura e dolcemente arrotondato nel finale.
Film: Se mi lasci ti cancello e Midnight in Paris
Abbinamento: mondeghili o polpette di carne
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Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore
Lo chef Domenico Stile e il maître Rudy Travagli dell'Enoteca La Torre di Roma hanno accolto la presentazione di Dom Ruinart Blanc de Blancs 2013
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.