19-11-2021
Numero Chiuso di Cantine Lunae, poche bottiglie di Vermentino dei Colli di Luni destinate a un lungo affinamento
Credere nel Vermentino. Lo ripete più volte Diego Bosoni quando racconta dell’azienda di famiglia, Cantine Lunae, a Castelnuovo Magra, in quel lembo di terra di confine dove le colline si affacciano direttamente sul mare.
Credere nel Vermentino significa anche rischiare. Perché sui Colli di Luni il vino era considerato come un alimento, semplice, da bere senza troppi pensieri.
Diego Bosoni durante la degustazione
«La nostra è un’origine semplice: siamo contadini. Abbiamo sempre prodotto olio e vino. Mio padre, nel subentrare in azienda, aveva poi deciso di dedicarsi solo al vino. E negli anni 60 ha puntato sul Vermentino, quando era un periodo in cui il vino era soprattutto un alimento. Si dedicò ai vitigni tradizionali, diventando poi un riferimento, anche per tutta la Doc Colli di Luni».
Panorama sui Colli di Luni
Poi nasce Numero Chiuso, ed è un’altra storia: «Numero Chiuso è un vino al quale sono molto legato – spiega Diego Bosoni - è un vino da me fortemente voluto per comprendere il valore del tempo. Volevo capire quanto il nostro Vermentino potesse dialogare con il tempo. Così, per realizzarlo, si scelgono i grappoli migliori, dalle vigne più vocate, annata per annata. Noi abbiamo una grande diversità di terreni, nei nostri 80 ettari di vigne, tutte parcellizzate. Abbiamo una grande ricchezza di diversità di suoli e di terroir. Ogni vigna dà una fotografia diversa del Vermentino».
I dieci anni di Numero Chiuso sono stati il pretesto di testare l’evoluzione nel tempo di questo vino particolare.
Un momento della degustazione
E così ci troviamo davanti a un 2018 esuberante al naso, forse ancora un po’ scomposto, ma dall’enorme potenziale; nel 2017 troviamo più note erbacee, erbe aromatiche, poi frutta matura, e ha un sorso molto profondo.
Diego e papà Paolo Bosoni in vigna, con il nuovo prodotto Cuvée Lunae
Il 2011 parte con una maggiore presenza di frutta secca, miele, mosto cotto, erbe, molto complesso, in ragione di un’evoluzione cercata e trovata. Per il 2010, invece, c’è una parentesi con l’Etichetta Nera, che non nasce con l’obiettivo di avere longevità, ma che comunque si sa difendere: «È un Vermentino di collina», spiega con semplicità Diego Bosoni. Il Numero Chiuso 2009 inizia a sentire maggiormente il peso degli anni, con una leggera ossidazione. Infine il 2008, la prima annata: la grande sapidità di questo vino lo sostiene e gli permette di arrivare ancora integro a 13 anni dalla vendemmia.
I calici dei 10 vini degustati
La domanda conclusiva: il Vermentino può invecchiare? Sì, certamente, ma bisogna anche mettersi nell’ottica di quello che si vuole bere.
Numero Chiuso ha vinto la sua sfida contro il tempo
E Diego Bosoni è pronto, nuovamente, ad alzare l’asticella. Perché il suo esperimento del Numero Chiuso è senza ombra di dubbio un successo.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
La "Top ten" del Vermentino Grand Prix. Da sinistra: Santa Lucia - Brigante 2022, Bruni - Perlaia 2021, Podere Cirene - Cirene 2021, Terre Dell’Etruria - Marmato 2022, Tenuta Agostinetto - La Terrazza 2021, Tenuta Dodici - Solo 2021, Terenzi - Balbinvs 2021, Belguardo - Belguardo “V” 2021, Val Delle Rose - Cobalto 2020, Castelprile Volpaia - Bianco Riserva 2021
Diego Bosoni all'ingresso della nuova cantina: si scende in una opera d'arte che unisce il bello all'utile