30-06-2021
Giovanni Bulgari è partito da zero, facendo nascere Podernuovo a Palazzone
Un’oasi verde, di vigne e ulivi, all’incrocio tra tre regioni: Podernuovo a Palazzone, che si trova appunto in località Palazzone, a San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, ma in realtà è un crocevia tra Toscana, Umbria e Lazio.
Non siamo in un territorio particolarmente conosciuto o celebrato per i vini, le aree delle importanti Docg della Toscana come Montepulciano e Montalcino non sono lontanissime. Ma qui Giovanni Bulgari ha voluto intraprendere un’avventura che, senza pregiudizi, potesse valorizzare al meglio questa splendida oasi verde.
Giovanni Bulgari in mezzo ai vigneti di Podernuovo a Palazzone
«Ci troviamo a 400 metri di altitudine, in pieno Centro Italia – spiega Giovanni Bulgari - Abbiamo acquistato la tenuta nel 2004 e abbiamo deciso di partire completamente da zero, per quanto riguarda i vigneti: abbiamo ripiantato tutto, abbiamo lasciato solo gli ulivi. Nel 2007 abbiamo fatto la prima vendemmia, ma le prime vinificazioni sono del 2009».
La cantina è stata completata nel 2012
«Abbiamo in totale 25 ettari, con anche 1000 piante di ulive qui a Palazzone e 2200 nell’altra azienda, in Umbria vicino a Corbara, con cultivar di Moraiolo, Leccino e Frantoio».
Giovanni Bulgari e Stefano Piccio nelle vigne
«La mia è stata una scelta di cuore. Avevamo già un’azienda sul lago di Corbara. Poi, per un caso, abbiamo trovato questa realtà, che ci è piaciuta. È un luogo “vergine”, per questo mi ha affascinato. E poi qui ho una mano più libera. Ho scelto di fare Igt proprio per poter interpretare il Sangiovese a mio piacimento».
Stefano Piccio è il responsabile della produzione
Podernuovo a Palazzone realizza un vino bianco, il Nicoleo, da Grechetto e Chardonnay: l’affinamento viene effettuato per il 25% in legno nuovo, mentre il 70% del prodotto fa malolattica. Si tratta di un vino dalla doppia espressione: immediato nei profumi, dalla buona intensità, ma con un supporto di acidità e sapidità che fanno pensare anche a una prospettiva, grazie anche alla buona struttura. Un vino da non prendere sottogamba.
Argirio, Sotirio e Nicoleo, i tre vini degustati
Di struttura, ma non pesante, è un vino che nasce per essere da subito molto bevibile e di grande duttilità in fase di accompagnamento di un pranzo o una cena, ma che nel tempo potrebbe dare grandi soddisfazioni.
Se consideriamo che, in sostanza, l’azienda ha iniziato a produrre con la vendemmia 2009, e che quindi è molto giovane, i due rossi sono già due fuoriclasse. Oltretutto hanno l’unicità determinata da quel “territorio vergine” che descriveva Giovanni Bulgari.
Infine a Podernuovo si sta sviluppando anche un percorso di accoglienza. Oltre alle visite guidate e alla degustazione, si ha la possibilità di prenotare un vero e proprio itinerario gustativo, con un’offerta di ristorazione in abbinamento ai vini dell’azienda. Un’esperienza da fare, perché Giovanni Bulgari ci tiene a fare tutto secondo il suo standard. Di altissimo livello.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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