04-12-2025

Castel Monastero tra accoglienza e cucina d'autore: così si punta all’eccellenza

Leadership, lavoro di squadra e innovazione sostenibile: la direttrice Graziella Arba ci racconta come ha trasformato un resort storico in un punto di riferimento dell’ospitalità di lusso internazionale

Castel Monastero, 5 stelle sulle colline del Chia

Castel Monastero, 5 stelle sulle colline del Chianti

L’eccellenza è fatta di persone”: il sogno toscano di Graziella Arba ha un nome, si chiama Castel Monastero, incantevole resort 5 stelle sulle colline del Chianti, che sorge tra le mura di un antico monastero medievale immerso nella campagna senese, a Castelnuovo Berardenga, affiliato a The Leading Hotels of The World e di proprietà della famiglia Marcegaglia. È un luogo che possiede ‘un’anima’, denso di un passato che ancora si respira, spiega la direttrice, un borgo diffuso che in meno di un anno ha conquistato la Stella e la Chiave Michelin, un doppio riconoscimento, che conferma l’unicità della sua accoglienza, fatta di gesti quotidiani, da vivere immersi nella natura e avvolti dal silenzio. Il segreto del successo? “È un lavoro corale, come in una grande orchestra: ognuno interpreta la propria parte, ma il risultato nasce dall’armonia”, racconta.

Graziella Arba general manager di Castel Monastero, 5 stelle sulle colline del Chianti, ha guidato il resort ad ottenere la Stella e la Chiave Michelin

Graziella Arba general manager di Castel Monastero, 5 stelle sulle colline del Chianti, ha guidato il resort ad ottenere la Stella e la Chiave Michelin

Circondato da quattro ettari di vigneti e boschi di castagni, conta 70 camere e suite, che insieme all’esclusiva Villa Lavanda, raccontano un equilibrio perfetto tra storia e contemporaneità, tradizione e comfort, in un’atmosfera che unisce il fascino del passato alla raffinatezza del design italiano. Ad orchestrare la cucina è l’executive chef Davide Canella con il sous chef Vittorio Petrillo, due le proposte: Contrada, il fine dining, 1 stella Michelin e Cantina, legato all’autentica cucina toscana. Alla carta dei vini pensa Manuela Lucarini, maître sommelier di grande valore e professionalità, cui affidarsi per un consiglio sui migliori abbinamenti enoici. Centrale è anche il benessere, grazie alle professioniste della Spa Monasterii, recentemente rinnovata e arricchita dalla collaborazione con Biologique Recherche.

Direttrice Arba, due riconoscimenti Michelin a distanza di poco: cosa si prova in un momento così speciale?
Il riconoscimento più grande, per me, resta la soddisfazione dei nostri ospiti: vedere che qui ritrovano benessere, serenità e senso di casa. La Stella e la Chiave Michelin sono “la ciliegina sulla torta”, una conferma autorevole da parte di due mondi - enogastronomia e ospitalità - che apprezzo profondamente. Sono la dimostrazione che la nostra visione e il nostro impegno quotidiano stanno andando nella direzione giusta.

Contrada è il ristorante gastronomico di Castel Monastero, insignito di una stella Michelin. Alla carta dei vini pensa Manuela Lucarini, maître sommelier di grande valore e professionalità

Contrada è il ristorante gastronomico di Castel Monastero, insignito di una stella Michelin. Alla carta dei vini pensa Manuela Lucarini, maître sommelier di grande valore e professionalità

Secondo lei, qual è il segreto che ha portato Castel Monastero a questo doppio traguardo?
La nostra forza sono le persone, senza dubbio. Castel Monastero è un luogo splendido, ricco di storia e natura, ma ciò che lo fa brillare sono i volti, i gesti e la professionalità di chi ci lavora. Ogni collaboratore contribuisce con la propria sensibilità: dalla cucina alla sala, dalla spa alle camere, dalla manutenzione alla reception. È un lavoro corale, come in una grande orchestra: ognuno interpreta la propria parte, ma il risultato nasce dall’armonia. La Stella celebra la cucina di chef Canella, il suo modo sincero e creativo di raccontare il territorio. La Chiave Michelin, invece, riconosce l’esperienza complessiva: l’accoglienza, la cura del dettaglio, l’atmosfera che si respira nel borgo. La verità è che nessuno di noi potrebbe raggiungere questi risultati da solo. È la passione condivisa, la visione comune, ad averci portati fin qui.

Attorniato da quattro ettari di vigneti e boschi di castagni, Castel Monastero conta 70 camere e suite, che insieme all’esclusiva Villa Lavanda, vivono in equilibrio perfetto tra storia e contemporaneità

Attorniato da quattro ettari di vigneti e boschi di castagni, Castel Monastero conta 70 camere e suite, che insieme all’esclusiva Villa Lavanda, vivono in equilibrio perfetto tra storia e contemporaneità

Castel Monastero è un luogo di storia, ma anche di rinascita: cosa rappresenta per lei personalmente?
Per me Castel Monastero è molto più di una struttura: è un luogo che possiede un’anima. Conoscerne la storia significa compiere un viaggio indietro nel tempo, immergendosi in tutte le vite che questo borgo ha attraversato. Prima convento, poi dimora di villeggiatura della famiglia Chigi Saracini, fino alla sua trasformazione in borgo quando l’ultimo erede scomparve e le proprietà passarono al Monte dei Paschi di Siena. Ho avuto il privilegio di incontrare persone nate qui, che hanno frequentato la scuola del borgo e che ancora oggi vivono nei dintorni. Quando sono arrivata, mi hanno raccontato storie, ricordi, tradizioni: grazie a loro ho potuto percepire davvero l’autenticità di questo luogo. È un passato che si respira, che si sente camminando tra le sue pietre. Castel Monastero custodisce un lusso semplice, mai ostentato. Il nostro obiettivo è offrire agli ospiti un rifugio in cui ritrovare pace, tranquillità e spazio per sé. Viviamo immersi nel rumore delle città, nel ritmo frenetico del lavoro e nell’in- ricostruita utilizzando mattoni che richiamano quelli di Piazza del Campo - i nostri due ristoranti, la spa con i trattamenti ayurvedici: tutto è pensato per favorire una rinascita interiore. È questo, per me, Castel Monastero: un luogo in cui si arriva per staccarsi dal mondo e si riparte rigenerati nello spirito.

A guidare la cucina è l’executive chef Davide Canella con il sous chef Vittorio Petrillo, due le proposte:

A guidare la cucina è l’executive chef Davide Canella con il sous chef Vittorio Petrillo, due le proposte:

In cucina, in sala, nella spa: come si traduce l’eccellenza Michelin nell’esperienza quotidiana dell’ospite?
L’eccellenza, per noi, è un gesto quotidiano. Essere immersi nella campagna toscana ci permette di lavorare con prodotti straordinari: vino, olio, ortaggi, erbe del nostro giardino: una ricchezza naturale che portiamo nel piatto e nei trattamenti. La nostra cucina nasce da questo territorio: chef Canella e la sua brigata trasformano ingredienti semplici in piatti che raccontano radici e creatività. Lo stesso vale per la spa. Abbiamo creato una nostra linea di prodotti con una farmacia locale, utilizzando le erbe officinali che crescono spontanee attorno al resort. E la recentissima collaborazione con Biologique Recherche affianca ora un know-how internazionale a questo approccio più artigianale e territoriale. L’eccellenza Michelin, per noi, si traduce così: materie prime autentiche, mani esperte, ascolto profondo dei bisogni dell’ospite.

Qual è la sua filosofia di leadership nella gestione di una struttura di lusso come Castel Monastero?
Credo in una leadership partecipativa. Il periodo post-Covid ci ha messo tutti alla prova: ricostruire una squadra forte non è stato facile, ma oggi posso dire che abbiamo creato un ambiente di lavoro sereno, collaborativo e coeso. Ogni persona, dal manager al giardiniere, dalla terapeuta al lavapiatti, contribuisce allo stesso obiettivo: far sentire gli ospiti accolti, tranquilli, in armonia. Per me è fondamentale che tutti si sentano parte di una famiglia, che si lavori senza rigidità e senza distanze inutili. E poi c’è un valore a cui tengo molto: le donne hanno le stesse capacità degli uomini. Il nostro dovere è offrire pari opportunità di crescita e leadership, valutando tutti per competenze, passione ed empatia. È un principio che applico ogni giorno, consapevole che un team equilibrato è un team più forte. Quando le persone stanno bene, anche gli ospiti lo sentono. E, non a caso, la Chiave e la Stella Michelin sono nate prima di tutto da questo clima positivo.

A guidare la cucina è l’executive chef Davide Canella con il sous chef Vittorio Petrillo, due le proposte: Contrada, il fine dining, 1 stella Michelin e Cantina, legato all’autentica cucina toscana

A guidare la cucina è l’executive chef Davide Canella con il sous chef Vittorio Petrillo, due le proposte: Contrada, il fine dining, 1 stella Michelin e Cantina, legato all’autentica cucina toscana

Quanto è importante il lavoro di squadra in un risultato come questo?
Il lavoro di squadra è fondamentale, e lo è molto più di quanto possa apparire dall’esterno. I risultati ottenuti non sono attribuibili a un singolo reparto, ma alla sintonia che abbiamo costruito giorno dopo giorno. Penso, ad esempio, al rapporto tra la cucina e la sala: chef Davide Canella guida una brigata straordinaria, ma la profondità della sua cucina arriva all’ospite grazie al lavoro impeccabile di Manuela Lucarini - la nostra maître sommelier - che riesce a interpretare e raccontare ogni piatto con sensibilità e competenza. Questa armonia è uno dei nostri punti di forza. E lo stesso vale per tutti gli altri reparti: l’accoglienza, le camere, la spa, la manutenzione. Qui nessuno lavora “da solo”: c’è dialogo, rispetto, collaborazione costante. Quando un ospite ci dice che a Castel Monastero ha trovato un’atmosfera serena, naturale, senza stacchi, significa che il team sta lavorando nella stessa direzione. È da questa unione, molto più che da un gesto individuale, che nascono riconoscimenti così importanti.

Il lusso oggi non è solo eleganza, ma anche autenticità e sostenibilità: cosa significa per voi?
Per noi il lusso è libertà: la libertà dell’ospite di sentirsi davvero sé stesso. Non crediamo nel lusso puramente estetico, fine a sé stesso. Crediamo invece nell’accoglienza gentile, nella possibilità di cambiare idea, di chiedere un panino dopo una degustazione, di vivere la struttura senza formalismi. Il vero lusso è sentirsi accolti, in un ambiente che ascolta, che non giudica, che offre spazio e tranquillità. È un lusso fatto di attenzione, calore umano e autenticità.

Recentemente rinnovata, la Spa Monasterii ha implementato i programmi wellness con la collaborazione di Biologique Recherche 

Recentemente rinnovata, la Spa Monasterii ha implementato i programmi wellness con la collaborazione di Biologique Recherche 

Castel Monastero è anche un luogo di benessere e silenzio: quanto conta l’equilibrio tra lusso e accoglienza?
Il benessere vero si ottiene creando le condizioni per staccare completamente dal resto del mondo. Oggi, nonostante la vita possa essere interessante e stimolante, la cosa più difficile è disconnettersi dalle preoccupazioni quotidiane. Quando gli ospiti arrivano a Castel Monastero trovano pace, silenzio e una naturale sensazione di respiro: il cinguettio degli uccellini, il fruscio delle foglie mosse dal vento, l’aria pura che riempie il borgo. È questo l’ambiente che permette loro di rilassarsi davvero, senza sforzo. Il nostro compito è accompagnarli in questo processo, offrendo un lusso che non è fatto solo di estetica o di servizi, ma di attenzione autentica, accoglienza calorosa e piccoli gesti che restituiscono spazio e leggerezza. È in quella distanza dal caos, nel ritmo più lento, che l’ospite riesce a ritrovare sé stesso.

Contrada, il fine dining, 1 stella Michelin e Cantina, legato all’autentica cucina toscana.

Contrada, il fine dining, 1 stella Michelin e Cantina, legato all’autentica cucina toscana.

In che modo la vostra cucina rappresenta il territorio toscano e la sua autenticità?
La nostra cucina parla toscano: in ogni stagione, in ogni piatto. Chef Canella valorizza i prodotti del territorio con un approccio che unisce radici e visione contemporanea, forte della sua esperienza internazionale e del legame profondo con questa terra. Accanto ai piatti della tradizione, come la panzanella, convivono creazioni più moderne, come i suoi Ravioli di anguilla con jus di vitello, caviale verde e garum, o le interpretazioni del piccione che sono diventate un segno distintivo della sua cucina. Ingredienti genuini, trattati con intelligenza e leggerezza, danno vita a piatti che raccontano la Toscana senza nostalgie, con una sensibilità attuale e rispettosa. È una cucina che porta l’ospite dentro il paesaggio, nel modo più autentico possibile.

Dopo questi riconoscimenti, quali sono le nuove sfide che vi aspettano? C’è un sogno o un obiettivo che ancora non avete realizzato?
Le sfide non mancano, ma sono tutte entusiasmanti. La nostra missione è continuare a crescere restando fedeli a ciò che siamo: un borgo autentico, un’oasi di benessere e accoglienza. La Spa Monasterii è stata recentemente rinnovata e l’arrivo di Biologique Recherche ha arricchito ulteriormente i nostri programmi wellness. Vogliamo continuare su questa strada, ampliando le proposte e consolidando il nostro approccio olistico. Anche la ristorazione proseguirà il suo percorso di crescita: abbiamo una visione molto chiara e una squadra di grande talento. Il sogno, però, resta lo stesso: vedere gli ospiti andar via con il desiderio di tornare. È la misura più autentica del nostro successo.


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