08-12-2025

(Almeno) 5 buoni motivi per fermarsi al Nordelaia, a Cremolino (Alessandria)

Ci sono tante valide ragioni che invitano a programmare una visita in questo splendido resort nell'alto Monferrato: la bellezza circostante, un'idea di lusso rilassata, la cucina firmata da Charles Pearce... E ancora, e ancora, e ancora...

Immerso tra le colline dell'alto Monferrato, i

Immerso tra le colline dell'alto Monferrato, il Nordelaia Resort, a Cremolino (Alessandria)

Siamo tornati a distanza di un anno nel Resort a uno schiocco di dita da Cremolino, nel'alto Monferrato, in provincia di Alessandria.

È il finale di una stagione incredibile, l’approdo a un inverno calmo, eppure quietamente fertile: ora le colline al mattino si rivestono di timide gelate, il cielo si infuoca e dissolve la nebbia.

Sospesi, gustiamo quel senso di accoglienza raro; calore. Soprattutto perché, nella sua intimità il Nordelaia è riuscito ad assimilare un’identità forte, radiosa, al punto da trasportare l’ospite in una dimensione dalla quale si allontana con un senso diffuso di gioia e leggerezza, perché ogni soggiorno stimola una connessione col luogo e, al contempo, una disconnessione totale da tutto ciò che è estraneo alla destinazione stessa. Quale è il Nordelaia.

 

Ma perché fermarsi proprio qui?
Noi abbiamo trovato (almeno) 5 validi motivi per programmare una fuga nel resort di Cremolino che, per la nuova stagione, si prepara a vivere delle grandiose novità (tra cui un ampliamento della struttura che sarà dotata di nuove camere per soddisfare l’altissima richiesta, specie nel periodo estivo).

 

1) LAID BACK LUXURY
Il concetto di laid back luxury è ormai stato assimilato dall'hôtellerie contemporanea.

Una delle splendide suite (tutte diverse) del Nordelaia

Una delle splendide suite (tutte diverse) del Nordelaia

Una forma di lusso non ostentato, che trova la sua massima espressione nella libertà che l’ospite avverte di vivere il luogo, l’immediatezza attraverso la quale quest’ultimo abbatte le distanze e predispone a godere di ogni spazio a disposizione. Un risultato che si costruisce mediante una regia impalpabile, e il cui metro di misura è proprio la relazione che si innesca tra la struttura e chi la anima e, naturalmente, l’ospite. Bastano piccole attenzioni per stabilire un contatto immediato: offrire un calice di vino da sorseggiare all’arrivo, accanto al camino; la lavagnetta costantemente aggiornata con le attività del momento in zona, il biglietto di benvenuto scritto a mano da Giovanna Navassa, GM della struttura. Ma soprattutto angoli resi così accoglienti da usarli senza inibizione – qui è facile fermarsi sui divanetti a ridosso delle finestre per contemplare il panorama, addormentarsi sui lettini della spa affondando nei cuscini mentre si legge un libro, muoversi respirando le fragranze che invadono i corridoi, come labirinti.

 

2) LA CUCINA Di LORTO FIRMATA DA CHARLES PEARCE
Questo è di per sé un motivo più che bastevole per fermarsi qui. Ci troviamo nel punto più elevato della struttura, lì dove vive il ristorante Lorto. Materia, radici, naturalezza.

Charles Pearce nel suo regno

Charles Pearce nel suo regno

A guidarlo c’è Charles Pearce che conosciamo bene. È lui a ricevere, infatti, il premio Contaminazioni per la Guida ai ristoranti di Identità Golose 2025, perché quanto arriva in tavola è un vibrante mélange di culture, memorie, tradizioni gastronomiche, viaggi, ma anche intuizioni che questo giovane cuoco britannico, trapiantato in Italia, ha scelto di adattare a una cucina dominata quasi interamente dal reame vegetale. Con qualche incursione salina, di mare: pesce maturato, ligure, a brevissima distanza da dove ci troviamo. Passa, invece, sempre meno carne in menu, ingrediente di cui Charlie riesce a fare a meno, perché compensano texture, intensità e grassezze che provengono da una lavorazione profonda di quanto offre l’orto, sia come prodotto fresco, che in conserva. La materia viene spolpata al massimo attivando un “ricircolo” continuo di ciò che avanza, un dialogo tra ingredienti del menu di Lorto e del bistrot, quest’ultimo molto più incentrato su sapori geolocalizzati nel territorio. Dalle ali di pollo che avanzano, nasce la riduzione che intensifica un setoso budino di funghi; virtuosamente, tutti gli avanzi del pane vengono lasciati fermentare e integrati al burro, dando vita a un marmite butter, sulla scia dello spalmabile a base di estratto di lievito made in England.

Un dettaglio della sala del ristorante Lorto

Un dettaglio della sala del ristorante Lorto

C’è sempre un’apertura molto aromatica negli assaggi: lo stesso budino è introdotto dal timo, il Plin alla ricciola con pak choi, dall’olio al prezzemolo; poi levistico e nasturzio nei bocconi di avvio. Eppure questa impronta così fresca, selvatica, è solo il preludio a intensità dirompenti, sostenute da intrecci di spezie gestite abilmente, senza timore, ma neanche eccessi.

Patata mantecata, erbe dell'orto, limone nero, burro affumicato

Patata mantecata, erbe dell'orto, limone nero, burro affumicato

Un boccone iniziale esplosivo: tostada con semi di sesamo farcita con tartare di ricciola frollata 14 giorni, uova di trota e una spinta piccante, freschissima

Un boccone iniziale esplosivo: tostada con semi di sesamo farcita con tartare di ricciola frollata 14 giorni, uova di trota e una spinta piccante, freschissima

Il palato viene scosso, quel tempo che basta a ogni componente di svelarsi, e poi si assesta. Qui dove tutto sembra e niente è: un risotto, una bistecca, un cannellone, sono solo apparenze, presenti nel gusto, assenti nella forma, perché quel risotto, in realtà, è una patata, tagliata a brunoise, cotta a bassa temperatura così da preservarne il morso, mantecata con burro e crema di limone aromatizzata ai fiori di tagete, polvere di limone ossidato e rosmarino (a evocare una teglia di patate arrosto); la “bistecca”, invece, è un fungo ostrica cotto al bbq, servito su una salsa mole al porcino (arricchita da semi tostati, cacao e tanto tanto altro), nappato da burro nocciola e polvere di porcino, super umami, mentre il cannellone, o perlomeno la eco di un ricordo, è racchiuso in un sedano rapa alla brace condito con la sua stessa salsa, sfogliato; alla base, una brunoise di topinambur, carota e sedano rapa, olio all’aglio orsino, salsa di sedano rapa fermentata, setosa come una besciamella. Traiettorie inedite che nascono da un ragionare concreto sulla materia, senza soffermarsi eccessivamente sulla tradizione, garantendo un approdo sempre confortevole.

 

3) LE COLAZIONI AL NORDELAIA
Raramente una colazione riesce a mantenere un punto di contatto con quanto avviene nella cucina di un ristorante d'hotel. Nel migliore dei casi c’è ricerca di prodotto, eppure spesso questa resta svincolata dall’identità del cuoco, riducendo il tutto a una selezione di tipo continentale in grado di accontentare un po’ i gusti di tutti. Il Nordelaia inverte la rotta, pur muovendosi oltre confini per buona parte della sua proposta – eppure ritroverete un po’ di Piemonte anche in una Full English -. Intanto offre una parentesi temporale comoda, morbida, per godersi questo pasto senza fretta. Le colazioni, infatti, si protraggono dalle 8.00 alle 11.00. Una volta a tavola, si sceglie la bevanda calda preferita e intanto arriva il succo del giorno fatto in casa, la selezione di sfogliati – pericolosissimo, quello alle noci pecan e caramello –, le torte – nel nostro caso, Poppy seed & lemon, Carrot cake e Crostata integrale ai mirtilli - e pane al latte tostato con burro.

Strepitoso Mushroom toast, tra i piatti in carta a colazione

Strepitoso Mushroom toast, tra i piatti in carta a colazione

Quindi, menu alla carta con un assortimento di piatti dolci e salati. Ed è in questa compagine che Pearce interviene a gamba tesa: torna quell’idea di conforto, trattenendo attraverso ogni singola preparazione l’ospite a tavola, senza trascurare la temperatura di servizio, la presentazione, l’accuratezza della ricetta. Qui tutto ha un peso, una forma e una solidità di gusto che meritano un plauso. La nostra scelta? Mushroom toast, con funghi glassati, uovo pochè e voluttuosa salsa bernese serviti su shokupan tostato. Persino la Full English, solitamente un ammasso (godurioso) di ingredienti trova una sua geometricità che equivale però a uno sconfinare di sapori, e infatti la salsiccia è local, il bacon croccante al punto giusto, i beans saporiti e l’hash brown prende la forma di un tringolino peccaminoso che in qualche maniera rimanda a quell’irresistibile sentore di patatine del Mac.

 

4) TEMPO DI BENESSERE, TRA SPA E PERCORSI NELLA NATURA
Una notte al Nordelaia ne vale almeno 3, e questo perchè alla bellezza della meta, alla piacevolezza del soggiorno si somma anche una vista pittoresca su Cremolino, un borgo raggiungibile attraverso un sentiero immerso nel verde a cui si accede attraverso un cancello alle spalle del ristorante – in reception è possibile prendere in prestito un paio di wellies, gli stivali da pioggia, qualora foste sprovvisti.

Passeggiando verso Cremolino...

Passeggiando verso Cremolino...

Dolci colline, il paesino si staglia in alto, tra sagome di campanili e casupole sparse, una cartolina da contemplare anche dalla piscina esterna riscaldata, una delle porzioni più amate della spa, con sauna, bagno turno, un percorso kneipp e la possibilità di prenotare massaggi singoli o di coppia. What else?

 

5) LE PERSONE

La vista meravigliosa dalla piscina esterna riscaldata

La vista meravigliosa dalla piscina esterna riscaldata

Il quinto motivo, infine, è ciò che rende tutto ciò prezioso, concreto, e senza il quale neanche la più splendida delle strutture riuscirebbe a incidere un segno nella memoria dell’ospite: le persone. Perché un'accoglienza sublime passa soprattutto per una sensibilità costantemente allenata, garbo, identità e tanto calore umano. 


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Marialuisa Iannuzzi

di

Marialuisa Iannuzzi

Classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo era acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, dal 2021 è redattore per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.

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