Un borgo medievale che profuma di storia, una tenuta che vive di natura e una cucina che nutre l’anima: Il Borro è molto più di un resort, è un’esperienza fuori dal tempo.

Vista dall'alto de Il Borro
Tutto nasce nel 1993, quando la visione di Ferruccio Ferragamo trasforma una porzione autentica di Toscana in un luogo dove vino, agricoltura, lusso contemporaneo e buona tavola si fondono con armonia.
Definirlo semplicemente “un luogo” sarebbe riduttivo: le campagne del Valdarno e l’antico borgo medievale raccontano un pezzo di storia riportato in vita con restauri rispettosi della tradizione.

Da sinistra, Ferruccio, Salvatore e Vittoria Ferragamo
Oggi sono i figli, Vittoria e Salvatore, a portare avanti il percorso tracciato dal padre. Lei, impegnata sulla sostenibilità e su progetti speciali come l’Orto monumentale; lui, a capo delle attività vinicole e dell’ospitalità.

Una delle confortevoli suite de Il Borro
Entrambi continuano ad arricchire Il Borro con ricordi d’infanzia, ricerca gastronomica e nuove esperienze, compresa la pizza.
Il legame dei Ferragamo con la campagna toscana affonda le radici nei tempi di Wanda e Salvatore, genitori di Ferruccio, che acquistarono la tenuta Viesca come rifugio estivo. Da lì l’idea di un’immersione autentica nella vita agreste, capace di rivoluzionare il quotidiano.

Per immergersi a pieno nella campagna toscana, è possibile godersi delle piacevoli passeggiate a cavallo
Dal 2012 Il Borro fa parte della prestigiosa associazione Relais & Châteaux e dal 2015 ha completato una significativa transizione al biologico.
Oggi vanta 1.100 ettari certificati, di cui 85 vitati e 33 dedicati agli ulivi, con un frantoio di proprietà da cui nasce un elegante olio d’oliva extravergine. La tenuta ospita, inoltre, allevamenti di galline ovaiole, pecore da latte e oltre 100 arnie che regalano mieli di diverse varietà. Un vero ecosistema autosufficiente, alimentato da fonti rinnovabili per hotel, cantina, ristoranti e farm.
Arrivare al Borro significa concedersi un buen retiro arricchito da passeggiate a cavallo, gite in bici, cooking class, relax nelle piscine del borgo e pause gourmand. Lo “stile Borro” accoglie persino gli amici a quattro zampe, con camere attrezzate e spazi aperti a tutti.
«È un lavoro complesso – racconta Vittoria – perché richiede di coinvolgere tutta l’azienda in una filosofia comune. La sostenibilità è una necessità, non solo per il pianeta ma per le generazioni future. I risultati ci ripagano dello sforzo: è una missione ambiziosa, a volte faticosa, ma ci rappresenta in ogni parte del Borro».
Dall’orto biologico alla cucina, il passo è breve: l’Executive Chef Andrea Campani lo ha reso il cuore pulsante delle sue creazioni, sia nella formula bistronomica del Tuscan Bistro che nell’Osteria gourmet.

La proposta pizza presso Le Aie
A completare l’offerta, Le Aie propone una formula più informale con pizze d’autore realizzate con farine, formaggi, ortaggi e vini della tenuta. Da poco, la brigata si è arricchita con l’arrivo di Andrea Godi, nuovo head chef dell’Osteria, che porta in tavola piatti dinamici e intensi.
«Il nostro obiettivo – spiega Simonetta Sancristoforo Cattaneo, Communication & Digital Manager dal 2021 – è offrire esperienze dove il bello e il buono convivono in equilibrio. I nostri ospiti, soprattutto stranieri, restano incantati non solo dalla cucina ma da un tramonto o da un gesto agricolo. Questo ci ricorda che Il Borro nutre corpo e anima».
La cantina merita una tappa imprescindibile. Se i rossi rappresentano il timbro più autentico, i bianchi sorprendono con interpretazioni trasversali. Imperdibile la bollicina metodo classico “Bolle di Borro”: un Sangiovese in purezza, affinato 60 mesi sui lieviti, che regala un sorso cremoso e vibrante, con note eleganti di crosta di pane.
Il Borro non è solo un luogo: è un racconto di famiglia, natura e gusto che continua a scrivere nuove pagine di ospitalità toscana.