29-08-2020

Sauternes Yquem a 60 euro a bottiglia: la rivoluzione di Bernard Arnaud

Vini non millesimati, assemblaggi con numerazioni da uno a 6: la svolta democratica dello Château re dei vini dolci

Château d’Yquem, un vino dolce straordinario, tra i più celebri al mondo, simbolo della regione di Sauternes, un’area che si compone di 2.200 ettari vitati, distanti 40 chilometri a sud-est della città di Bordeaux, nel dipartimento della Gironda, Aquitania. Château d’Yquem si estende per 100 ettari vitati, piantati sul suolo variegato di un terroir unico.

Nel 1855, in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi, venne stilata la classificazione dei vini di Bordeaux. Fu Napoleone III a invocare un sistema che individuasse i migliori bordolesi. Venne stabilita dai negozianti una vera e propria classifica, tuttora attiva: tiene conto della reputazione degli châteaux e del loro costo di produzione, a quei tempi direttamente proporzionale alla qualità. L’unico Premier Cru Supérieur fu (ed è ancora) Château d’Yquem a Sauternes, un prodotto straordinario.

L’eccellenza di questo grande vino dolce liquoroso nacque per volontà di una donna, Françoise Josèphine Sauvage de Lur Saluces, che nel XVIII secolo portò in dote il castello di Yquem unendosi in matrimonio, nel 1785, con Louis-Amèdèe de Lur Saluces. I Lur Saluces restarono a Yquem fino alla fine degli anni Novanta, quando il gruppo LVMH diventò socio di maggioranza e poi proprietario unico della tenuta.

Bernard Arnaud non violentò la storia di Yquem: nel 2004 chiamò il grande vigneron bordolese Pierre Lurton a dirigere la maison con l’enologa Sandrine Garbay, in forze allo Château dal 1994. In tutti questi anni ci sono state ristrutturazioni, nuove barricaie, riduzioni di tempi di invecchiamento e, da un’anno, si è aperta una bellissima boutique all’ingresso del castello per poter acquistare i grandi millesimi di Yquem.

Oggi il vero cambiamento si chiama “Sauternes”, paradossale ma vero. Un vino non millesimato che si venderà, per ora, solo al castello, chiamato semplicemente così. Dal 2014 si produce solo con alcuni lotti rimanenti che non andranno a comporre l’iconico vino dolce liquoroso; tuttavia provengono dallo stesso terroir. Ogni vino è composto da lotti di annate diverse: la maturità e complessità di quelli più antichi si fondono perfettamente con la freschezza e le note fruttate dei più giovani.

Sandrine Garbay ha dichiarato: «Abbiamo deciso di creare un vino che prendesse forma da veri e propri assemblaggi di millesimi, un po’ come fanno i miei colleghi in Champagne. In passato questo vino veniva offerto, esclusivamente, per gli ospiti visitatori e poteva essere acquistato dai nostri dipendenti». Spesso era consuetudine degustarlo con il ghiaccio, come aperitivo.

Ecco la decisione di vendere le bottiglie denominate semplicemente 1, 2, 3, 4, 5 e 6 presso la boutique all’interno di Yquem e, a breve, sull’e-commerce del sito. 60 euro a bottiglia, 1.000 cartoni da 6 bottiglie da 0,75 e 1.000 da 12 bottiglie di mezze bottiglie, tutte numerate e in edizione limitata in casse di legno.


Ecco la composizione delle 6 miscele:

Sauternes 1: imbottigliato nel 2014 e composto da quattro lotti scelti tra i millesimi che vanno dal 2010 al 2013

Sauternes 2: imbottigliato nel 2016 e composto da cinque lotti scelti tra i millesimi che vanno dal 2010 al 2014

Sauternes 3: imbottigliato nel 2017 e composto da quattro lotti scelti tra i millesimi che vanno dal 2011 al 2016

Sauternes 4: imbottigliato nel 2017 e composto da tre lotti scelti tra i millesimi che vanno dal 2011 al 2016

Sauternes 5: imbottigliato nel 2019 e composto da tre lotti scelti tra i millesimi che vanno dal 2014 e 2016

Sauternes 6: imbottigliato  nel 2020 e composto da quattro lotti scelti tra i millesimi che vanno dal 2014 al 2019

Una vera rivoluzione pensata anche per un pubblico più giovane che può consumare questi grandi vini aggiungendo ghiacchio e una zest di limone verde o arancio. Aprire un Yquem senza preconcetti ma per il solo piacere di bere Sauternes.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

Consulta tutti gli articoli dell'autore