07-04-2022

Anteprima Nazionale per Château d’Yquem 2019: presentato anche il nuovo progetto by the glass

Una vendemmia iniziata tra il 21 e il 25 settembre, quando la muffa nobile si è sviluppata in tutto l'iconico vigneto, e si è conclusa il 22 ottobre: il risultato è un altro millesimo d'eccellenza

Château d’Yquem è a Sauternes, una cittadina a quaranta chilometri a sud-est della città di Bordeaux, e produce un vino dolce leggendario, omonimo, tra i più famosi al mondo; creato grazie a una congiunzione di fattori pedoclimatici che sviluppa la botrytis cinerea, una Muffa nobile in grado di trasformare gli acini delle uve di Sauvignon Blanc e di Sémillon in un nettare dolce e longevo.

La regione di Sauternes vanta duemiladuecento ettari vitati, distanti quaranta chilometri a sud-est della città di Bordeaux, nel dipartimento della Gironda, Aquitania. Château d’Yquem si estende per cento ettari vitati, piantati sul suolo variegato di un terroir unico. Nel 1855, in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi, fu stilata la classificazione dei vini di Bordeaux.

Fu Napoleone III a invocare un sistema che individuasse i migliori vini bordolesi. Venne stabilita dai negozianti vinicoli una vera e propria classifica, tuttora attiva: tiene conto della reputazione degli châteaux e del loro costo di produzione, a quei tempi direttamente proporzionale alla qualità. L’unico Premier Cru Supérieur fu (ed è ancora) Château d’Yquem a Sauternes.

Se i nobili Lur Saluces restano a Yquem fino alla fine degli anni Novanta, poi il gruppo LVMH diventa socio di maggioranza e infine unico proprietario della tenuta. Monsieur Arnaud non stravolge il mito di Yquem, nel 2004 chiama il grande vigneron bordolese, Pierre Lurton, a dirigerlo con l’enologa Sandrine Garbay, in forze allo Château dal 1994.

In tutti questi anni ci sono state ristrutturazioni, nuove barricaie, riduzioni di tempi di invecchiamento, si è aperta una bellissima boutique all’ingresso del castello per poter acquistare i grandi millesimi di Yquem ma questo “mito” resta immutato. Poche settimane fa, l’italiano Lorenzo Pasquini, neo risorsa umana nel team tecnico di Yquem, ha presentato a Milano, all’Hotel Four Season, con il distributore Cuzziol, il nuovo millesimo appena entrato in commercio.

Pierre Lurton

Pierre Lurton

Stiamo parlando del 2019 vendemmiato con la tecnica storica delle “Trie” ossia la raccolta dei soli acini botritizzati in maniera impeccabile per ottenere un nettare perfettamente in sintonia con gli altissimi standard di Yquem. Una vendemmia iniziata appena la muffa nobile si è sviluppata in tutto il vigneto tra il 21 e il 25 settembre per poi concludersi il 22 ottobre.

Un millesimo che vanta un 45% di Sauvignon Blanc e il restante Sémillon affinato per 24 mesi: un naso floreale con note di verbena per poi passare dalla menta al pepe bianco. Un colore giallo oro brillante. Un Sauternes molto conviviale, versatile, aromaticamente convincente. Come dichiara Pasquini: «Questo vino è il risultato di un grande lavoro di squadra fatto in primis sotto la direzione di Pierre Lurton e Sandrine Garbay. I 100 ettari vitati di Yquem non cambiano, lo stile attuale dei Sauternes presenta meno speziature bensì un frutto più spiccato e fresco e desideriamo celebrare questa universalità del Sauternes con l’invito alla degustazione by the glass per permettere a ognuno di assaggiare, almeno una volta nella vita, un calice di Yquem».

La grande novità a Yquem si riflette sulla produzione certificata di vini biologici che arriveranno con la conversione definitiva con il millesimo 2022 ma il rispetto dell’ambiente è un must a Yquem da sempre. Nel fare un confronto con un Yquem 1999, il ventennio non si evince solo per i tratti caratteristici dell’invecchiamento e del periodo incredibile che caratterizza i grandi millesimi degli anni ’90 per quell’area geografica, bensì evidenzia un elemento di concentrazione di note esotiche, speziature e il colore ambrato: siamo di fronte, come sempre. a un fuoriclasse senza tempo.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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