06-04-2019
La nuova sala de Il Luogo di Aimo Nadia di Milano, ristorante che quest'anno festeggia i 57 anni. (foto di Paolo Terzi)
Entriamo al Luogo di Aimo e Nadia e quasi sembra uno scherzo, tanto tutto è più scenografico rispetto a prima. L’angolo dell’accoglienza è sobrio e impreziosito da un mobile bar anni Cinquanta e da altri pezzi pregiati della Galleria Rossana Orlandi – la stessa che da qualche tempo accoglie il BistRO Aimo e Nadia. Il disegno della sala principale sulla destra non ha nulla che vedere con quello di prima: le pareti sono di un tessuto più candido e accolgono piccole listelle di noce canaletto, lo stesso legno delle sedute. Dall’alto calano lampadari cilindrici in materiale fonoassorbente e nuovi oggetti di design fanno scintillare l’intorno: specchiere, tavolini, lampade, stampe fotografiche e schermi accesi sulla natura che sembra davvero di stare in laguna. Superata la piccola sala con 4 tavoli sulla sinistra, si percorre un corridoio tirato a lucido con le evocative foto d’antan di Nadia e Aimo Moroni, sovrane tra lettere d’autore incorniciate. Si getta un occhio nella nuova cucina - allargata e ampiamente razionalizzata negli spazi - e si scorge una terza sala, nuovissima. L’hanno chiamata Theatrum dei Sapori ed è la vera novità del Luogo: è un’ampio ambiente pensato per accogliere iniziative a sfondo gastronomico, siano esse masterclass o workshop, come usa dire oggi. Un luogo di cultura, approfondimento e formazione, una piccola perla tra le perle del progetto architettonico voluto da Stefania Moroni e pensato da Fontana Architetti (il design degli interni è firmato invece da Vudafieri Saverino Partners). In fondo al corridoio si accede a un piccolo cortile esterno, l’ultima tra le migliorie nell’assetto di un ristorante che quest’anno celebra 57 anni di storia.
Il mobile bar all'accoglienza e un particolare della seconda sala
Prevale il legno di noce canaletto
Theatrum dei Sapori 1
Theatrum dei Sapori 2
Gli chef Fabio Pisani e Alessandro Negrini nella nuova cucina
Alberto Piras e Nicola Dell'Agnolo
A sinistra, Stefania Moroni, figlia di Aimo e Nadia
Uno dei ritratti di Nadia e Aimo Moroni in corridoio
LA STORIA 1. Zuppa etrusca: vari tipi di verdura di stagione, crema di fagioli e farro, profumo di finocchietto selvatico
LA STORIA 2. Spaghettoni Benedetto Cavalieri, cipollotto fresco di Tropea e peperoncino
OGGI 1. Gnocchi di tarallo, ragù di agnello e pollo, panna, aceto e rosmarino
OGGI 2. Cuore di bue bollito, salsa di triglia, giardiniera di verdure di stagione, prezzemolo
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt