08-02-2022

Il miglior ristorante del Nord Africa e Medio Oriente è giapponese

Mena 50Best: vince la brigata cosmopolita del 3 Fils di Dubai. Dominano Emirati Arabi e le cucine extra-continentali. Per l’Italia nessun big ma c’è il Borro Tuscan Bistro di Fulvio Opalio, 11°

Il team del ristorante @3.fils di Dubai, cucina

Il team del ristorante @3.fils di Dubai, cucina asiatica dai forti influssi giapponesi, vincitori della prima edizione del Mena (Middle East & North Africa’s) 50 Best Restaurants, sul palco del Conrad Etihad Towers di Abu Dhabi, Emirati Arabi

Alla fine, la prima edizione del Mena World’s 50Best l’hanno vinta i ragazzi di 3 Fils, insegna di “cucina asiatica con forti influssi giapponesi” sulla spiaggia di Jumeirah, a Dubai. Un ristorante con head chef congolese (Freddy Kazadi), executive chef giapponese (Shun Shiroma), pasticciera spagnola (Carmen Rueda Hernández), general manager siriano (Rami Massoud) e assistant manager filippino (Percy Ramos), tutti presenti e felici nella sala da ballo del Conrad Etihad Towers di Abu Dhabi, sede dell’evento. Una bella storia perché esprime bene il cosmopolitismo degli Emirati Arabi, paese costituito al 90% da cittadini stranieri o non-emiratini (la metà della popolazione proviene da India, Pakistan e Bangladesh).

Spulciando dalla carta online del 3 Fils (i fils sono i centesimi del dirham, la moneta locale) s’intuisce un’offerta che ricorda quella dell’Iyo Experience di Milano: piatti di cucina asiatica contemporaneizzati, materie prime posh (wagyu e caviale), nigiri e sashimi. Con due differenze non da poco: niente salsa di soia («copre i sapori», si affannava a spiegare il team nella conferenza stampa post-evento) e niente alcol, del resto spesso al lumicino sulle tavole del paese musulmano.

Fulvio Opalio, torinese, classe 1990, chef del Borro Tuscan Bistrot di Dubai. E' lo chef dell'unico ristorante italiano in classifica, 11° posto

Fulvio Opalio, torinese, classe 1990, chef del Borro Tuscan Bistrot di Dubai. E' lo chef dell'unico ristorante italiano in classifica, 11° posto

La giornalista Eleonora Cozzella con Yasmina Hayek, del ristorange Em Sherif di Beirut, Libano, classificato 22°

La giornalista Eleonora Cozzella con Yasmina Hayek, del ristorange Em Sherif di Beirut, Libano, classificato 22°

BINGO. A destra Himanshu Saini, chef indiano, due volte in classifica: 4° con Tresind Studio e 18° con Tresind, entrambi a Dubai. Con lui i patron Bhupender e Sakshi Nath

BINGO. A destra Himanshu Saini, chef indiano, due volte in classifica: 4° con Tresind Studio e 18° con Tresind, entrambi a Dubai. Con lui i patron Bhupender e Sakshi Nath

I ristoranti degli Emirati Arabi Uniti fanno un pieno esagerato: primo, secondo e quarto posto; 6 insegne nelle prime 10 e ben 19 nelle 50. Distanziati Libano e Israele (6 ristoranti ciascuno), Arabia Saudita ed Egitto (4). Uno specchio che riflette il dominio turistico, economico e mediatico del paese del Golfo Persico, spesso aperto ai turisti anche nei momenti di pandemia più feroce. Non pervenuti nei 50, Algeria, Iran, Iraq, Oman, Palestina, Siria e Yemen, paesi del tetto Mena che risentono di turbolenze politiche-sociali più o meno gravi (Oman a parte, stranamente assente).

Il dato che balza immediatamente all’occhio è però un altro: di tutti i migliori 50, solo 16 ristoranti sono espressione della cultura gastronomica del luogo, mediorientale o africana che sia. C’è una larghissima rappresentanza di cucina giapponese, con ben 13 tavole, ma ci sono anche insegne indiane, peruviane, amazzoniche, vietnamite, greche, francesi, persino una australiana. E diverse “catene” presenti in altre parti del mondo come Zuma, Coya o La Petit Maison. L’augurio è che, finita la pandemia, i 250 voters dell’area Mena tornino a dare più valore alle cucine arabe e mediorientali e non solo ai ristoranti “esotici” o inclusi negli hotel di lusso.

La bahreinita Tala Bashmi (Fusions by Tala, Manama) premiata miglior cuoca donna dalla collega peruviana Pia Leon

La bahreinita Tala Bashmi (Fusions by Tala, Manama) premiata miglior cuoca donna dalla collega peruviana Pia Leon

I ragazzi del 3 Fils, emozionati alla conferenza stampa conslusiva

I ragazzi del 3 Fils, emozionati alla conferenza stampa conslusiva

Foto di gruppo alla fine. In primo piano William Drew, direttore della World's 50Best

Foto di gruppo alla fine. In primo piano William Drew, direttore della World's 50Best

E la cucina italiana? Non pervenute le insegne degli Alajmo a Marrakech, di Enrico Bartolini, Heinz Beck, Massimo Bottura o Niko Romito a Dubai. La prima della lista a definirsi d’ispirazione “italiano-mediterranea” è La Closerie di Tunisi, l’unica tunisina del mazzo, finita al 46° posto. Man mano che, nel corso del countdown, ci rassegnava a questa magra consolazione, ecco la sorpresa: all’11° posto squilli di tromba per Il Borro Tuscan Bistro di Dubai, di proprietà di Orangerie Hospitality, gruppo di proprietà giordana.

Al timone in cucina c’è Fulvio Opalio, torinese, classe 1990, negli Emirati da ben 12 anni e ora con doppio incaricato, qui e a Mayfair, Londra, sede di un secondo Borro, nome peraltro della tenuta aretina di proprietà dei Ferragamo, che dà molte materie prima all’omonima insegna di Dubai. «Tra pranzo e cena, facciamo anche 500 coperti al giorno», ci raccontava il cuoco raggiante a fine cerimonia, «I miei piatti firma? Pappa al pomodoro e Pici all’aglione. Cucina toscana della tradizione». Complimenti.


MENA 2022, LA CLASSIFICA COMPLETA

  1. 3 Fils, Dubai, Emirati Arabi Uniti (cucina asiatica/giapponese)
  2. Zuma, Dubai, Emirati Arabi Uniti (giapponese)
  3. OCD Restaurant, Tel Aviv, Israele (israeliana)
  4. Trèsind Studio, Dubai, Emirati Arabi Uniti (indiana)
  5. Sachi, Cairo, Egitto (mediterranea/fusion)
  6. Orfali Bros Bistro, Dubai, Emirati Arabi Uniti (araba)
  7. Fakhreldin, Amman, Giordania (libanese)
  8. LPM Dubai, Dubai, Emirati Arabi Uniti (francese/mediterranea)
  9. George & John, Tel Aviv, Israele (israeliana)
  10. Gaia, Dubai, Emirati Arabi Uniti (greca)
  11. Il Borro Tuscan Bistro, Dubai, Emirati Arabi Uniti (italiana)
  12. Baron, Beirut, Libano (fusion)
  13. Coya, Dubai, Emirati Arabi Uniti (peruviana)
  14. HaBasta, Tel Aviv, Israele (israeliana/mediterranea)
  15. Myazu, Riyadh, Arabia Saudita (giapponese)
  16. Reif Kushiyaki, Dubai, Emirati Arabi Uniti (giapponese)
  17. Animar, Tel Aviv, Israele (mediterranea)
  18. Trèsind, Dubai, Emirati Arabi Uniti (indiana)
  19. Kazoku, Cairo, Egitto (giapponese)
  20. Mimi Kakushi, Dubai, Emirati Arabi Uniti (giapponese)
  21. Liza, Beirut, Libano (libanese)
  22. Em Sherif, Beirut, Libano (libanese)
  23. Lowe, Dubai, Emirati Arabi Uniti (araba)
  24. Pescado, Ashdod, Israele (israeliano/pesce)
  25. Hakkasan, Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti (cinese)
  26. La Grande Table Marocaine, Marrakech, Marocco (marocchina/francese)
  27. 13C Bar in the Back, Amman, Giordania (mediterranea)
  28. Tawlet Mar Mikhael, Beirut, Libano (libanese)
  29. Amazonico, Dubai, Emirati Arabi Uniti (sudamericana)
  30. Marble, Riyadh, Arabia Saudita (araba)
  31. Mirai, Manama, Bahrain (giapponese)
  32. Iloli, Casablanca, Marocco (giapponese)
  33. BB Social Dining, Dubai, Emirati Arabi Uniti (fusion)
  34. Coya Abu Dhabi, Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti (peruviana)
  35. Indochine, Dubai, Emirati Arabi Uniti (franco/vietnamita)
  36. Cut by Wolfgang Puck, Doha, Qatar (steakhouse)
  37. Porterhouse, Riyadh, Saudi Arabia (steakhouse)
  38. Zooba (Zamalek), Cairo, Egitto (egiziana)
  39. Fusions by Tala, Manama, Bahrain (bahreinita)
  40. Milgo & Milbar, Tel Aviv, Israele (israeliana)
  41. Sufra, Amman, Giordania (giordana)
  42. LPM Riyadh, Riyadh, Arabia Saudita (francese/mediterranea)
  43. White Robata, Kuwait City, Kuwait (giapponese)
  44. Hoseki, Dubai, Emirati Arabi Uniti (giapponese)
  45. Izakaya, Cairo, Egitto (giapponese/peruviana)
  46. La Closerie, Tunisi, Tunisia (italiano/mediterranea)
  47. Clap, Beirut, Libano (giapponese)
  48. Butcher & Still, Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti (steakhouse)
  49. +61, Marrakech, Marocco (australiana)
  50. Tokyo, Riyadh, Arabia Saudita (giapponese)

 

PREMI SPECIALI

Lowe, Dubai, sustainable restaurant
Trèsind Studio, Dubai, Emirati Arabi, art of hospitality
Reif Othman, Reif Kushiyaki, Dubai, Emirati Arabi, chefs’ choice
Sahar Parham Al Awadhi, ex Burj al Arab, Dubai, miglior pastry chef
Tala Bashmi, Fusions by Tala, Manama, Bahrain, miglior chef donna
Kamal Mouzawak, Tawlet, Beirut, Libano, Foodics Icon


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Gabriele Zanatta

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Gabriele Zanatta

classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. 
instagram @gabrielezanatt

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