Nel cuore del Friuli, dove l'Italia sfiora la Slovenia, c'è un luogo che non cerca di stupire, ma di rimanere impresso: La Subida a Cormòns. Qui, una famiglia ha tessuto nel tempo un progetto davvero unico, un intreccio di ospitalità diffusa, cucina di confine, selvaggina, vini e persino aceto. Non è un semplice resort o una trattoria qualunque; è un organismo vivente che cresce, come gli alberi nel bosco, lentamente, per innesto, senza mai forzature.
Tutto ha avuto inizio negli anni Settanta, quando Joško Sirk e sua moglie Loredana rilevarono un'osteria lungo la strada del Collio. L'idea iniziale era modesta: offrire buon cibo e un'accoglienza semplice. Presto però, intuirono il potenziale di quel luogo. Iniziarono così ad acquistare vecchi rustici sparsi intorno al colle, e invece di costruire un classico hotel, decisero di restaurarli, rispettando le forme, i materiali e la storia di ciascuno. Fu così che nacque il primo nucleo di un albergo diffuso: case sparse tra i boschi, ognuna con la sua anima, ognuna parte integrante del paesaggio. Quelle prime casette custodiscono ancora oggi il sapore antico del legno, della pietra e dei caminetti accesi. Con il tempo se ne sono aggiunte di nuove, più moderne, ma mai invadenti: pareti vetrate che si aprono sul verde, saune sospese tra i rami, vasche da bagno che regalano tramonti mozzafiato. Ogni dettaglio sussurra di cura, silenzio e autenticità.


Accanto alla storica trattoria, nel corso degli anni, ha preso vita anche un luogo più informale:
La Preda. È un'osteria, una bottega, una piccola enoteca. Un posto dove si può passare per un piatto caldo, per una fetta di formaggio o per acquistare un vasetto di conserve fatte in casa. È uno spazio che rivela l'anima più quotidiana de
La Subida, quella che si manifesta nei gesti semplici, nel pane appena sfornato, in un bicchiere di Ribolla bevuto senza cerimonie. Ma il cuore pulsante di questo progetto resta la
Trattoria al Cacciatore, che ha saputo conquistare anche il riconoscimento della stella Michelin. In cucina, da tanti anni, c'è
Alessandro Gavagna, un maestro nel tradurre con sensibilità la cucina di confine, nata dall'incontro di mondi diversi: Slovenia, Friuli, Carinzia.
Alessandro non rincorre effetti speciali, ma armonie profonde. Lavora la selvaggina come pochi, dove capriolo, cervo, trota di torrente, erbe spontanee e ortaggi locali si fondono in piatti raffinati e pieni di verità.
Tra le proposte più riconoscibili spicca il
Ceviche di salmerino, una freschezza di salmerino crudo accompagnato da salicornia e pane croccante. Non mancano poi le
Delicatezze in tempura: animelle di vitello fritte con porcini in tempura, servite con maionese all'aglio nero e un'insalata fresca, un piatto che bilancia sapienza e golosità. Un altro viaggio nel sapore è offerto da
Ricordando l'anima dell'osso, maccheroncini di miglio bruno con cardoncelli, zucchine e midollo, una ricetta che evoca memorie contadine. E per gli amanti dei sapori decisi, lo
Scottadito di capriolo presenta una coscia di capriolo alla brace, profumata al rosmarino, servita con un'insalata di verzottini, un piatto che racconta l'equilibrio tra forza e delicatezza del territorio.
A pochi passi dal ristorante,
Joško ha voluto realizzare anche una piccola acetaia, dove produce un pregiato aceto di Ribolla Gialla. Qui le uve fermentano lentamente a contatto con le bucce, e l'aceto riposa in botti per anni, sviluppando profumi profondi e complessi. Non è un prodotto per il commercio di massa, ma una creazione artigianale, nata anche grazie alla collaborazione con altri produttori della zona. L'aceto diventa così simbolo di una vera e propria filosofia: pazienza, rete e qualità.

Il Daino a Spasso sui Colli Friulani
Oggi
La Subida è un'impresa familiare condotta con passione da tutta la famiglia
Sirk:
Joško continua a prendersi cura del bosco, della vigna e del ritmo naturale delle cose;
Loredana tiene viva l'accoglienza con la sua gentilezza silenziosa;
Tanja guida l'ospitalità con uno sguardo attento e moderno;
Mitja ha costruito una cantina sorprendente, unendo vini locali e grandi etichette internazionali, sempre guidato da passione e coerenza; e naturalmente
Alessandro, che in cucina continua a raccontare il territorio con mano sicura e mente aperta.
La Subida è la dimostrazione tangibile che un progetto può essere di altissimo livello, etico e sostenibile, senza mai rinunciare alla qualità o alla solidità economica. Qui si produce, si ospita, si cucina, si conserva. Si lavora con ciò che il territorio offre, si coltivano relazioni autentiche e si investe sul lungo periodo. Non è un sogno irraggiungibile; è un esempio reale di come si possa vivere bene e far vivere bene, in armonia con l'ambiente, con le persone e con il tempo. Un'Italia possibile, che nasce ai margini, e proprio per questo, guarda lontano.