30-10-2012
Andrea Mattei de La Magnolia dell'Hotel Byron a Forte dei Marmi e Massimo Giovannini, pizzaiolo dell'Apogeo a Pietrasanta uniscono le forze per dare vita a una "pizza gourmet", replicata nello stesso Apogeo tutti i martedì e giovedì (foto La Gazzetta di Viareggio)
Che quella della semplicità sia una strada virtuosa per affrontare questi tempi è cosa nota. Ma semplicità non significa rinunciare al gusto o banalizzarlo, anzi, spesso equivale ad amplificare le proprietà della materia prima. Lo hanno capito bene in Versilia dove, qualche mese fa, c'era stato un primo avvicinamento tra Andrea Mattei, cuoco del ristorante La Magnolia dell'Hotel Byron (1 stella), e Massimo Giovannini, esperto pizzaiolo, proprietario dell'Apogeo a Pietrasanta in via Aurelia, +39.0584.793394. Un primo annusarsi per capire come mettere a frutto il talento di entrambi, combinandolo.
Da qualche anno la "pizza gourmet" ha catturato l'attenzione di addetti ai lavori e di molti golosi che hanno il piacere di provare un'esperienza diversa e di gusto, ma accessibile e replicabile senza grossi sacrifici. Andrea e Massimo non si sono limitati a creare una pizza gourmet ma un intero menu, con tanto di dolce, presentato qualche sera fa all'Apogeo.
Mattei e Giovannini (foto Irene Arquint)
Seconda specialità: Tagliata di tonno con purea di finocchi all'arancio. Terza: Coniglio con funghi porcini e pecorino. A chiudere il pasto, un dessert per nulla semplice, studiato per mesi con la volontà di arrivare il più vicino possibile alle sensazioni immaginate, come hanno tenuto a ribadire gli stessi due protagonisti. La ricetta vincente di Massimo è una combinazione azzeccatissima di Petra 3 e farina di castagne della Garfagnana, a cui Andrea ha dato valore con una grande ricotta di pecora, cioccolato fondente e una gelatina di uva fragola. Il tutto disegnato con grande eleganza ma senza troppo rigore, mettendo in risalto anche il lato più rustico di questa quasi-focaccia dolce.
Altro obiettivo, per nulla facile, che i due si sono posti è stato quello di riuscire a far mangiare queste pizze (divise in cinque spicchi) senza che i commensali si aiutassero con le posate, come potrebbe accadere per le pizze meno condite, e senza che la cosa risultasse fastidiosa. Ci sono riusciti tre volte su quattro! Cena sorprendente e piacevolissima, accompagnata da un mini giro nell'Italia del vino e della birra grazie a Fisar.
Cappasanta con purea di ceci e vino rosso (foto Irene Arquint)
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
messinese, cresciuta nel Varesotto e adottata da Arezzo, è sociologa specializzata in comunicazione enogastronomica