20-02-2024
O rraù - Omaggio a Eduardo de Filippo: è la portata principale del menu proposto da Alberto Annarumma al José Restaurant di Torre del Greco (Napoli)
Siamo a Torre del Greco, vivace cittadina sulla costa del Vesuvio, ricca di attrattive tra le quali le fastose ville del Miglio d’Oro, detto così proprio per la numerosa presenza di dimore sfarzose. Vennero costruite perché, poco distante, c'è la Reggia di Portici, di epoca borbonica, che richiamava la nobiltà del Regno di Napoli in questi luoghi di grande bellezza, tra il mare e il vulcano. Villa Guerra è proprio una di queste meravigliose ville settecentesche, all’interno oggi vi troviamo José Restaurant, premiato dala stella Michelin nel 2019 quando chef era Domenico Iavarone. Si era a due anni dall’apertura, cui è seguito un lungo restauro di recupero. I torresi hanno festeggiato il riconoscimento con partecipazione sentita, essendo la comunità della città del corallo particolarmente legata alle vicende della villa. Senza contare che è stata proprio una famiglia di Torre del Greco, quella dei Confuorto, ad avere investito in questo progetto di alta cucina nello storico edificio. La dimora è circondata da un grande parco che si anima nel periodo tra primavera ed estate, con il ristorante affiancato dal cocktail bar e dalla braceria. Non è tutto: l’areale vesuviano è da sempre dedito all’agricoltura, e questa zona vede la presenza di molti orti a ricordarlo. Così anche Villa Guerra ha il suo, dove i prodotti storici del territorio vengono coltivati per approvvigionare la cucina.
Villa Guerra, sede del José Restaurant
Alberto Annarumma
Magistrale è stato il menu a mano libera che abbiamo avuto il piacere di assaggiare. Si è partiti con un benvenuto a base di champagne e pane, burro e alici, Crocchetta di baccalà e limone e crackers ispirati al territorio. Poi Tartare di tonno con maionese di cavolo fermentato su alga nori in croccante di riso. Il primo piatto vero e proprio - dunque un antipasto - è stato un Carpaccio di capasanta su salsa di clementine e rapa rossa, nocciole e katsuobushi, il tutto completato con salsa di aceto di riso dolce. Notevole e indimenticabile il successivo risotto che alza l’asticella dei sapori: Risotto Carnaroli in salsa di peperoni di Senise, con tonno laccato al teriyaki e gel di limone salato. Colpisce la grazia con la quale Annarumma ha saputo mettere insieme sapori decisi con totale leggerezza, Sol Levante e mediterraneità.
Il rito de 'O rraù
Il secondo piatto è rimasto sul tema della carne: Coppa di maialino nero casertano, salsa ponzu, indivia braciata, scalogno agrodolce e chips di cotica. Pera, vaniglia e caramello salato per dessert, esaltato dalla precisione e l’eleganza che Alberto ha confermato piatto dopo piatto. Quindi Sablè di frutta secca, composta di pere allo zenzero, cremoso al mascarpone, gelato alle pere e salsa di caramello salato.
In sala abbiamo ritrovato i bravissimi Pasquale Marzano, maître, e Salvatore Maresca, sommelier. E, per finire: al José Restaurant presto due imminenti novità, un Grill & Pizza nell’ampio agrumeto e giardino e Tannica che sposerà cucina e vini nell’antico cellaio di Villa Guerra.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
nata a Napoli, è giornalista, sommelier e degustatrice Onaf, oltre che di vini ovviamente. Wine & food writer
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