07-06-2023
Carciofo, la prima portata del menu degustazione del ristorante Sustanza di Napoli
C’era grande curiosità a Napoli per l’arrivo di Marco Ambrosino e per la rinascita del Caffè Letterario Scotto Jonno, nella Galleria Principe, che lo ha voluto parte attiva del progetto. Abbiamo raccontato l’affascinante storia di questo caffè chantant ottocentesco, una realtà importante in quel periodo nella città partenopea, dove si faceva talent scout di cantanti e attori che spesso raggiungevano successi importanti – era questa la moda del momento nelle città europee di tendenza. Impegnato in partenza nel bistrot distribuito in più sale e angoli della straordinaria struttura in stile liberty, ora è protagonista al piano superiore, nel ristorante Sustanza. Anche qui gli ambienti rispettano rigorosamente la struttura originale, in quanto storica, con veduta esclusiva sulla Galleria Principe, proiettando gli ospiti in un fermo immagine di metà Ottocento, di una Napoli elegante e colta. Ma che vuol dire Sustanza? C’è un gioco fine di forme e di significati. Su-stanza, al piano superiore. Ma, soprattutto, si cita il concetto di sostanza di Aristotele, ovvero, l’insieme di forma e materia, che dà origine a un unico individuo, l’essenza necessaria e immutabile, dalla quale dipendono le altre, dando loro importanza.
Marco Ambrosino, napoletano di Procida, classe 1984
Particolare di sala
L'area relax
Ad accoglierci in sala c’è Stefano Petrillo, a sua volta buon interprete sulla scena di Sustanza, e dell’insieme Scotto Jonno, sommelier al quale lasciare fare le scelte del wine pairing con fiducia. Si può ordinare à la carte, oppure seguire i percorsi degustazione per scoprire la Sustanza. Abbiamo scelto di affidarci allo chef e quindi di entrarci in sintonia il più possibile.
Aperitivo con macaron al burro di bufala e alici, flan di prezzemolo e bieta, mazzetto di erbe mediterranee, danubio alle erbe da intingere nell’olio extravergine di oliva – introduce con l’eleganza nel viaggio temporale e geofisico intorno al Mediterraneo. Consommè di verdure, un estratto delle verdure in avanzo dalle lavorazioni di tutto il locale, alcune fermentate con una sorta di metodo solera, altre appena sbollentate, in brodo delle stesse verdure.
Pane e burro (stagionato, fermentato e con polvere di cipolla)
L'ostrica
Minestra di pasta mista, verdure bruciate e salsa fermentata della pasta stessa
Il piatto di pasta vuole essere un omaggio alla storia del luogo, che ha visto un’alternanza importante di epoche, cambiando del tutto il suo aspetto e le proprie funzioni. E’ una minestra di pasta mista con grano di Tumminia, verdure bruciate e salsa fermentata della pasta stessa. La presenza dei chicchi di grano antico vuole ricordare una storia singolare: molto prima della costruzione della galleria Principe, a cavallo tra il '500 e il '600, in quest’area si diede luogo al deposito granario, detto le Fosse del grano, che arrivava fino a piazza Dante, allora “largo mercatello”. Una piccola osservazione: perché grano di Tumminia e non uno dei tanti grani antichi coltivati in Campania? Proprio quelli che alloggiavano nelle Fosse del grano, sarebbe questa un’ottima occasione per farli conoscere meglio.
Rombo su salsa di limone e incenso, salsa al polline, bernese di mare, acqua d’asparago e piselli fermentati da gustare in tazza.
Pecora, crema di ceci, aspic di pecora con cipolla e caffè
Rombo, salsa di limone, incenso e polline
Pre dessert: Sorbetto alle foglie di fico, sale, olio evo e alloro.
Flora, nobile dessert nella sustanza e nel pensiero, composto da salsa di rosa e sorbetto di edera e unghia di janara, originaria del nord Africa, presentissima ormai sulle nostre coste - la utilizzavano i marinai durante le lunghe navigazioni per anestetizzare la bocca e sopportare la sete. E’ un omaggio a Flora, la magnifica statua ritrovata nel bosco di Capodimonte per caso, oggi esposta nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sito proprio di fronte una delle porte di accesso alla galleria - sofferenza e bellezza sono una il principio, l’altra la fine di ogni conquista. Sustanza Galleria Principe Via Broggia 7 Napoli reservation@sustanzanapoli.com e +390813795766 Menu degustazione: 80 euro (5 portate), 110 euro (8 portate) e 140 euro (10 portate). Wine pairing, 60 euro (5 calici) Aperto solo la sera, da mercoledì a domenica
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
nata a Napoli, è giornalista, sommelier e degustatrice Onaf, oltre che di vini ovviamente. Wine & food writer
Il predessert come forma di riflessione su un passaggio spesso sottovalutato in un percorso degustativo: per una volta non ha la funzione di azzerare i sapori per preparare il palato al seguito, ma quella di calibrare il passaggio dal salato al dolce, avendo tutte e due le note presenti. Il risultato è una Idea di risotto allo zafferano: spaghetti di riso, gelato di latte di riso allo zafferano e parmigiano reggiano 36 mesi. Al Veritas di Napoli, col nuovo chef Marco Caputi
O rraù - Omaggio a Eduardo de Filippo: è la portata principale del menu proposto da Alberto Annarumma al José Restaurant di Torre del Greco (Napoli)
Dilip Lakmal Roche al lavoro. Classe 1994, è immigrato dallo Sri Lanka nel 2012 e ora è arrivato a guidare i fornelli del ristorante Classico di Napoli, che propone una cucina partenopea. Ovviamente, lo chef le conferisce una nota diversa, legata alle sue origini asiatiche. Esito: da applausi