Ciccio Sultano
...una semplice insalatadi Stefano Baiocco
Dall'Italia «Ho 4 locali sulla stessa via. Il mio polo del gusto napoletano e la mia idea di sostenibilità d'impresa»
Scatti dal nuovo ScottoJonno, elegante spazio multifunzionale in Galleria Principe di Napoli XIV-XVII, nel capoluogo partenopeo
Certi progetti del mondo food vanno decisamente oltre il piacere e la visione del cibo, portano con sé una commistione di intenti e di culture che segna significativamente luoghi e persone. In questo contesto si posiziona il caffè letterario ScottoJonno appena inaugurato a Napoli, nella Galleria Principe, in una posizione urbana finalizzata alla cultura sin dall’epoca borbonica, con la vicinissima presenza del Museo Archeologico di Napoli, dell’Accademia delle Belle Arti e del il teatro Bellini. Si rivede così la luce nella bellissima galleria in stile art noveau, dopo il lungo oblio al quale era stata condannata. Nata alla fine dell’Ottocento, sulla scia delle mode europee dell’epoca, era finalizzata a ospitare attività commerciali e di intrattenimento; tra queste ultime spiccava il caffè chantant Scotto–Jonno fondato dall’omonimo imprenditore procidano nel 1883, bellissimo e fedele allo stile parigino della belle époque (proprio nella capitale francese nasce l’idea dei caffè concerto). Divenne poi una vera e propria eccellenza napoletana che ha fatto tendenza a lungo nel mondo della musica, regno delle chantose, le cantanti ritenute delle vere e proprie dive internazionali. La prima chantosa (dal francese chanteuse, che vuol dire cantante) fu Ersilia Sampieri, prese il volo proprio qui, fino a esibirsi anche a Londra e Parigi, dove venne definita la “Sarah Bernhard del caffè-concerto". Tutto questo viene descritto non per tediare, ma per proiettare la grande aspettativa e gioia che i napoletani vivono nel vedere rinascere tale luogo intriso di storia e cultura tutta partenopea.
La Galleria Principe di Napoli
La sala bistrot al piano terra
Patron Luca Iannuzzi
Da sinistra: il sommelier Andrea Lanzillo, il sous chef Domenico Cerrone, lo chef Marco Ambrosino e il pastry Federico Andreini
Bancone bar con lo staff
La libellula, simbolo del locale
Pane cafone, alici di Cetara di Armatore, burro di bufala
Ostrica con centrifuga di papaccella napoletana rossa e brunoise di papaccella verde e di olive verdi
Tartare di pesce
I dessert
Carta dei vini ben pensata, attenta alle produzioni artigiane e non scontate, curata dal sommelier Andrea Lanzillo, ancora indaffarato nel progettare una cantina dai volumi considerevoli.
Il bistrot di ScottoJonno è aperto di sera nonché per l’intera giornata il sabato e la domenica, chiuso invece il martedì (gli orari di questo periodo potranno variare).
ScottoJonno - il bistrot Galleria Principe di Napoli XIV-XVII tel. +39 081 3533418 scottojonno.com Facebook
Classe 1966, nata a Napoli, è giornalista, sommelier e degustatrice Onaf, oltre che di vini ovviamente. Wine & food writer
Lo chef Michele Lazzarini di Contrada Bricconi, Oltressenda Alta (Bergamo)
Michele Lazzarini, da poco al timone di Contrada Bricconi, Oltressenda Alta (Bergamo), qui nella lezione di "Identità di Pasta" 2023, costruita in collaborazione con Felicetti. Accanto a Lazzarini, il suo ex pigmalione Norbert Niederkofler (foto Brambilla/Serrani)
Tutti i protagonisti di Identità di Pasta 2023, giornata prevista domenica 29 gennaio in Sala Blu 2 al MiCo Milano Fiera di via Gattamelata 1, Milano. Da sinistra a destra, in senso orario, Giuseppe Iannotti, Marco Ambrosino, Michele Lazzarini, Takahiko Kondo e Karime Lopez, Cristiano Tomei, Gianluca Gorini e Dario Pandolfo. PER ISCRIVERTI CLICCA QUI
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose