09-06-2023
Il rendering del nuovo Atelier Norbert Niederkofler a Villa Moessmer, Brunico (Bolzano). Sulla sinistra il nuovo edificio con le cucine e il bancone, dietro la struttura storica, recuperata, con la sala ristorante
Ok, è anche colpa nostra, l’abbiamo provocato un po’: «Norbert, ma che ne dici di tutto quello che han scritto? Tipo: la chiusura del St.Hubertus, tu che abbassi la claire come prova provata della crisi irreversibile del fine dining…». Sospiro di Niederkofler, smorfia, un trattenuto gesto di stizza. E poi ci dice che dovrà togliersi qualche sassolino dalla scarpa (l’espressione è stata più tranchant, ma il senso è più o meno quello). Però: fatta eccezione per questo momento – come detto, indotto da noi -, per il resto: una valanga (alpina) di entusiasmo. Un uomo di 61 anni, ne fa 62 il prossimo 16 settembre, che pare un ragazzino. Carico a mille. Incontenibile. Felice? Perlomeno soddisfatto. Perché la notizia è: la “crisi irreversibile del fine dining”, nel caso di Niederkofler, è durata in tutto 109 giorni, quelli che saranno trascorsi dal party che ha chiuso l’esperienza del St.Hubertus al Rosa Alpina come l’abbiamo conosciuto (ricordiamo: il Rosa Alpina che l’ha ospitato è ora interessato a profondi lavori di ristrutturazione e riaprirà non prima dell’inverno 2024/25, quando si presenterà come un hotel Aman a tutti gli effetti) e la cena inaugurale del nuovissimo Atelier Moessmer Norbert Niederkofler, mercoledì 12 luglio nella sede di Villa Moessmer a Brunico.
Siamo andati a spulciarci gli atti dell’amministrazione pubblica per saperne di più, su questa Villa Moessmer, “costruita nel 1910 da Franz Madile. Edificio di tre piani con piano inferiore, principale e attico, tetto piano. Facciata riccamente decorata da conci angolari, cornicioni, doppie paraste e finestre entro cornice”, riporta testualmente l’atto della Provincia di Bolzano che reca il vincolo architettonico, fa data 24 agosto 1987. Perché dietro a Villa Moessmer - che un tempo ospitava il laboratorio di pensiero dello scrittore sudtirolese Joseph Zoderer - c’è di per sé una bella storia: quella della Moessmer, appunto, “i tempi gloriosi della fabbrica di tessuti Moessmer a Brunico sono ormai lontani e anche la Villa Moessmer dorme da tempo. La villa di inizio secolo è ora destinata a rinascere”, raccontava – in tedesco - la Rai sudtirolese in un servizio di un anno fa o poco più, 26 maggio 2022, dando conto della grande soddisfazione espressa dal consiglio comunale di Brunico per il progetto presentato da Niederkofler, cosicché “la decisione sulla necessaria modifica del piano regolatore è stata unanime. E da Villa Moessmer potrebbero presto provenire gli incantevoli profumi dello chef”. Usavano ancora il condizionale. Ora, ci siamo.
Il conto alla rovescia sul nuovo sito ateliernorbertniederkofler.com
Lanificio Moessmer, una pubblicità del 1940
Giardino? A dir poco! La Villa Moessmer insiste su un grande parco di sette ettari, un polmone verde nel circondario di Brunico, a Sud-Est, che in pratica circonda il nostro già citato Lanificio Moessmer, marchio storico del loden, la più antica realtà industriale della Val Pusteria, attiva sin dal 1894 e fornitrice della corte austro-ungarica: può essere annoverato ancora oggi tra le poche aziende tessili che lavorano la lana attraverso l'intero ciclo produttivo, dalla materia prima ai tessuti d'altissima qualità (oggi, sotto la direzione di Walter Niederkofler – non un parente, a quanto ci risulta - continua a essere punto di riferimento per marchi di eccellenza nel campo della moda, come Prada, Armani, Dolce & Gabbana o Louis Vuitton). Gli spazi, insomma, non mancheranno. Tanto che tra i prossimi step del progetto dell’Atelier Niederkofler, ci sarà quello di aprire una guesthouse, in un edificio già esistente poco lontano dal ristorante.
Christof Plankensteiner (assistente di Niederkofler), Lukas Gerges, Mauro Siega e Norbert Niederkofler
La villa prima dei restauri. In fondo, sulla destra, ora sorge l'edificio satellite, con le cucine a vista
Gli spazi interni del nuovo Atelier
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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