14-01-2023

BistRo Aimo e Nadia: la tradizione continua con la giovane chef Sabrina Macrì

Tra i piatti da non perdere la Zuppa Etrusca, omaggio a una delle icone del bistellato di via Montecuccoli

Il giovane team del BistRo di Aimo e Nadia a Milan

Il giovane team del BistRo di Aimo e Nadia a Milano in via Bandello - Foto Annalisa Cavaleri

Cultura, arte, design, bellezza e amore per i piccoli produttori italiani. A Milano c'è un luogo dove trovare tutto questo e si chiama BistRo. Siamo in via Bandello, a poca distanza dal centro storico, una manciata di tavoli e tanti bei contrasti, tra tessuti colorati, installazioni artistiche che sembrano una finestra aperta su Parigi. Un luogo particolare, che sembra dedicato agli amanti del bello, connesso in modo intimo a una cucina che fa dell'ingrediente il suo unico re. 

Aimo e Nadia BistRo nasce infatti dal felice incontro tra la cucltura gastronomica del Luogo di Aimo e Nadia, insegna  bistellata di riferimento della cucina gourmet italiana da oltre 50 anni (oggi impersonata dagli chef Alessandro Negrini, Fabio Pisani e Stefania Moroni) e Rossana Orlandi, una delle più influenti galleriste di design d’avanguardia. Due eccellenze italiane, riconosciute internazionalmente per la qualità del loro lavoro, hanno dato vita ad un progetto comune, capace di declinare le rispettive caratteristiche eccellenti in una formula più semplice.

Il menu spazia tra grandi classici e novità, col fil rouge di un ingrediente italiano unico, dove si percepisce profondo il lavoro di contadini, pescatori e allevatori, delle loro capacità e delle loro storie personali. Col 2023 arriva un team tutto nuovo e molto giovane.

La chef Sabrina Macrì

La chef Sabrina Macrì

Alla guida delle cucine, infatti, con tutta la fiducia degli chef Negrini e Pisani, Sabrina Macrì, 26 anni, genitori calabresi ma cresciuta Parma, con formazione ad Alma, esperienza prima al risotrante Quadri degli Alajmo, poi nel 2018 Vòce, quindi già nell'alveo di Aimo e Nadia, 4 anni a Il Luogo di via Montecuccoli, per poi avere al BistRo maggiori responsabilità.

«Amo la cucina di Aimo e Nadia perché è fatta di 2-3 ingredienti per volta, è l'unione di gusto e semploicità, ma, attenzione, non è una cucina semplice: l'esaltazione del prodotto passa attraverso tecniche complesse, che non si percepiscono però al palato o nel piatto». E, infatti, ogni boccone resta meravigliosamente immediato al palato, ricco di memorie e facilmente comprensibile. Impaittamento semplice per un'estetica che non ha bisogno di sovrastare il gusto.

«Sono felice della fiducia che mi è stata accordata - spiega Macrì -. Il mio amore per la cucina è innato: sono timida, ma quando indosso la giacca da chef, passa tutto. E' la mia armatura. Tra le mie passioni c'è la pasta fresca e, un domani, mi piacerebbe anche aprire un laboratorio artigianale dedicato».

La sommelier Beatrice Perin

La sommelier Beatrice Perin

Anche la sala è giovane, con la parte vini guidata da un'altra donna, Beatrice Perin. Il pasto può iniziare con l'eccezionale Prosciutto d'Osvaldo, da maiali neri dei Nebrosi cresciuti in Friuli, olio pugliese Le 4 contrade con pane con lievito madre, e con la Fassona piemontese con maionese, nocciole e pesto di erbe.

La Zuppa etrusca

La Zuppa etrusca

Da non perdere la Pappa al pomodoro con baccalà in oliocottura e maggiorana, di eccezionale intensità e leggerezza. In questa stagione - perché ormai è inutile dover ripetere che si tratta di una cucina stagionale se si parla di Aimo e Nadia - il Carciofo fondente sbollentato con menta e limone su spuma di patate e crema di tuorlo d'uovo.

Non poteva mancare un omaggio al luogo con la Zuppa etrusca, un piatto storico di Aimo, dove le verdure sono cotte separatamente  (spinacini, carote, verza, patate, semi di finocchio) perché mantengano il gusto specifico e unite alla crema di fagioli cannellini. Perfettamente eseguita da Sabrina.

Livello alto anche per le Pappardelle di pasta all'uovo tirata a mano con ragù bianco di coniglio e intensità data dalla riduzione delle ossa dell'animale stesso. Morbida la Guancia brasata al vino rosso con declinazioni di cavoli, bianco e romanesco, saltati e in crema. Gli appassionati devono provare un altro Omaggio, cioè la Costoletta alla milanese cotta al giusto rosa con. purè di patate.

Dolce finale con lo Zabaione lingue di gatto e zafferano, leggero e spumoso, e il Tortino al cioccolato con cuore fondente con gelato di castagne. Un posto da segnare in agenda e da visitare in questo 2023.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Annalisa Leopolda Cavaleri

giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore

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