12-10-2022
Bobo e Chicco Cerea davanti alla vetrina della nuova vertical farm al Da Vittorio. Garantirà verdure sempre fresche e sempre buonissime, tutto l'anno
Era l'8 aprile dello scorso anno, un giovedì: pranzo riservato al Mu Dim Sum di Milano, lo chef era Chang Liu (ora stellato a Shanghai) insieme a Remo Capitaneo (col fratello Mario è impegnato in un importante progetto milanese che partirà a breve). Si assaggiavano varie declinazioni di anatra alla pechinese, ne abbiamo scritto qui: come commensali - una ventina in tutto - alcuni colleghi, molti chef, esperti del settore. C'era anche Chicco Cerea, per l'occasione accompagnato da un tipo, tal Daniele, che lavora a Londra nel mondo della finanza, «ma con un suo socio è partito da poco con un'iniziativa straordinaria - diceva Chicco - Colture idroponiche di altissima qualità, ho assaggiato il loro basilico poche settimane fa, l'8 di marzo. Era straordinario, impossibile trovarne di così buono neanche nel miglior periodo dell'anno. E sai dove è la loro farm? A Cavenago, in Brianza! Io all'inizio non ci credevo, sono subito andato a controllare personalmente: tutto vero».
Cambio di scena: Brusaporto, la casa dei Cerea, ieri. Il programma recita: "Planet Farms e Da Vittorio sono lieti di invitarvi all'evento di opening della nuova vertical farm custom made di Brusaporto". Trova finalmente spiegazione quella strana struttura in legno che avevamo già adocchiato nei mesi scorsi sorgere nel giardino della Cantalupa: è un progetto pilota, una piccola vertical farm da 150 metri quadrati, la prima al mondo per l’alta ristorazione, studiata per fornire agli chef una serie di prodotti, in base alle esigenze del ristorante.
La nuova vertical farm nel giardino della Cantalupa, al Da Vittorio a Brusaporto, Bergamo
Daniele Benatoff e Luca-Travaglini, fondatori di Planet Farms
Bobo e Chicco Cerea davanti alla nuova vertical farm del Da Vittorio
La parola ancora ai fondatori di Planet Farms: «Le nostre colture crescono grazie a luce, acqua, aria e sali minerali, in maniera naturale, senza essere esposte agli stress dovuti a intemperie, eccesso di calore, attacchi di parassiti e microorganismi patogeni e competizione con erbe infestanti. Per combattere questi stress presenti nell’agricoltura tradizionale, le piante investono energie che sottraggono alla crescita e allo sviluppo dei nutrienti. Gli agricoltori invece sono costretti a proteggerle ricorrendo a pesticidi e altre sostanze chimiche che impattano sulla sicurezza alimentare e contribuiscono all’inquinamento dell’acqua e del suolo. In Planet Farms le piante ricevono il mix ideale di luce, calore, acqua e sali minerali, secondo cicli rispettosi della fisiologia della pianta. Grazie all’assenza di nemici naturali, garantita dall’ambiente protetto delle stanze di crescita, non servono pesticidi, erbicidi o antiparassitari (quindi la verdura non deve nemmeno essere lavata, mantiene così tutti i nutrienti) ed è possibile coltivare semi puri, non trattati. Ogni coltura può così esprimere al meglio gusto e qualità nutritive».
Lo colture idroponiche
Negli stabilimenti Planet Farms l'acqua e i sali minerali, che non vengono assorbite dalle colture, vengono reintegrati e rimessi in circolo. Solo l’acqua necessaria alle piante, né più né meno, viene assorbita dall’apparato radicale e realmente consumata. L’apparato fogliare non viene mai in contatto con l’acqua grazie non solo al sistema di irrigazione ma anche al fatto che non è necessario il lavaggio del prodotto. Tutto ciò comporta una riduzione di oltre il 95% del consumo di acqua, rispetto ai tradizionali processi di coltivazione e produzione. Inoltre la coltivazione su più livelli consente di risparmiare oltre il 90% del suolo, i campi possono essere quindi restituiti al loro habitat naturale favorendo la biodiversità. E filtri purificatori dell’aria non permettono l’ingresso di parassiti, muffe e microorganismi indesiderati e rendono dunque inutili i pesticidi. Le coltivazioni Planet Farms, sempre tracciabili, sono indipendenti dalle condizioni climatiche e meteorologiche e permettono di produrre ortaggi ovunque nel mondo, vicino ai luoghi di consumo, coniugando il minimo impatto ambientale e la massima freschezza
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Sul palco di Identità Milano, al termine del panel, da sinistra: Maurizio Trezzi, che ha moderato l'incontro, Luca Travaglini di Planet Farms, Luigi Scordamaglia di Filiera Italia, Paolo Marchi (Tutte le foto sono di Brambilla / Serrani)
La nuova galleria espositiva di Identità Golose Milano, composta dalla nuova struttura di vertical farming Planet Farms e dalle Vino cantina a colonna Signature Kitchen Suite
Il momento della premiazione - Tutte le foto: Emanuele Rossi