25-01-2024

Il (buon) gusto dell'innovazione: arrivano all'hub Planet Farms e Signature Kitchen Suite

Grandi novità a Identità Golose Milano che inaugura il 2024 con una partnership ad alto contenuto tecnologico e una galleria espositiva all'avanguardia con una struttura di vertical farming e una Vino Cantina a colonna high-tech

La nuova galleria espositiva di Identità Golose

La nuova galleria espositiva di Identità Golose Milano, composta dalla nuova struttura di vertical farming Planet Farms e dalle Vino cantina a colonna Signature Kitchen Suite

“Un conto è vivere la contemporaneità, un conto è costruire il futuro, immaginarlo” esordisce così Claudio Ceroni, Presidente di MAGENTAbureau e Fondatore di Identità Golose, assieme a Paolo Marchi, in occasione della conferenza stampa di presentazione della nuova collaborazione tra l’hub internazionale della gastronomia e due realtà d’eccellenza del panorama italiano che, sebbene si occupino di due ambiti produttivi diversi, condividono la missione di generare innovazione, oggi insieme, negli spazi di Identità Golose Milano. Stiamo parlando di Planet Farms, azienda attiva nel settore dell’agricoltura in ambiente controllato e di Signature Kitchen Suite, il brand di elettrodomestici da cucina built-in di alta gamma del gruppo LG Electronics che hanno contribuito nella realizzazione della galleria espositiva in via Romagnosi, composta dalla nuova struttura di vertical farming Planet Farms e la Vino cantina a colonna Signature Kitchen Suite, «un inserimento tecnologico che» come ci tiene a precisare il direttore di Identità Golose Milano, Andrea Polini «agevola il servizio, amplia gli spazi, confermando il nostro desiderio di ricercare costantemente il bello e il buono insita nella natura stessa dell’hub».

Grazie alla tecnologia Smart Knock Door, è possibile attivare l’illuminazione interna senza aprire lo sportello, bussando due volte sul vetro dello sportello. In questo modo è possibile visionare le proprie bottiglie e scegliere il vino più adatto, senza compromettere la conservazione ed evitando dispersione di temperatura ed energia

Grazie alla tecnologia Smart Knock Door, è possibile attivare l’illuminazione interna senza aprire lo sportello, bussando due volte sul vetro dello sportello. In questo modo è possibile visionare le proprie bottiglie e scegliere il vino più adatto, senza compromettere la conservazione ed evitando dispersione di temperatura ed energia

Un’introduzione pressoché riduttiva alla luce di quanto emerge via via dall’incontro moderato di Gabriele Zanatta, coordinatore della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, che ha preferito lasciare subito la parola ai protagonisti presenti per l’occasione, Luca Travaglini, co-fondatore assieme a Daniele Benatoff di Planet Farms, Manuela Ricci, Marketing Manager Signature Kitchen Suite e Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose.

Luca Travaglini (a sinistra) e Paolo Marchi (a destra)

Luca Travaglini (a sinistra) e Paolo Marchi (a destra)

Ed è proprio con Marchi che ha inizio una grande amicizia con Planet Farms: ma attenzione, al principio fu “la contestazione”, la convinzione che al di fuori di un modello d’agricoltura tradizionale, tutto il resto fosse “fuffa”, o comunque lasciasse spazio solo a innumerevoli dubbi. Marchi, quindi, chiede un incontro con Travaglini per provare a capire e non fossilizzarsi sulle sue convinzioni: ascolta, assimila e, subito dopo visita lo stabilimento di Cavenago, in Brianza, recentemente colpito da un tragico incendio - che non arresta però la grande squadra di Planet Farms - quindi tocca a quello di Brusaporto nella grande casa dell’accoglienza italiana, il Da Vittorio della famiglia Cerea. I pensieri pian piano iniziano a mutare per rendersi conto che «magnificare l’agricoltura tradizionale non è sempre un bene; basti pensare che esistono casi in cui le serre vengono riscaldate addirittura col cherosene e, in generale, a differenza di un sistema produttivo come quello di Planet Farms, non sappiamo mai l’esatta provenienza delle insalate in busta che compriamo ogni giorno» commenta Paolo Marchi.

Da un lato, quindi, la tradizione, dall’altra Planet Farms che, nelle parole di Travaglini, lungi dall’essere solo una vertical farm o un’azienda tout court, è soprattutto un movimento, una sequenza di scelte che ne generano ulteriori a catena. «Questo tipo di agricoltura – ci spiega Travaglini - va compresa ed è un processo che richiede tempo; è anche un po’ una sfida nei confronti di quella sola immagine romantica della terra e del contadino che se ne prende cura. È un progetto per rispondere alle esigenze future», che semina una visione inedita e intanto, mentre in Italia si lavora a una sede ancora più grande a Lomazzo, fino a raggiungere presto anche la Gran Bretagna, tra Londra e Cambridge. Merito del lavoro di un team di fisici, chimici, architetti, ricercatori e ancora tante altre figure «che a partire da adesso avranno l’onore di portare l’innovazione in un mondo dall’impronta più tradizionalista, pronto però ad evolvere e farlo negli spazio di Identità Golose Milano», commenta Luca Travaglini, che sarà relatore della prossima edizione di Identità Milano 2024, un valido momento di ispirazione e stimoli per il co-founder di Planet Farms.

La struttura di vertical farming Planet Farms consente agli ospiti di comprendere le principali peculiarità del metodo produttivo e ammirare le orticole prodotte attraverso le tecniche di agricoltura verticale, in ambiente controllato

La struttura di vertical farming Planet Farms consente agli ospiti di comprendere le principali peculiarità del metodo produttivo e ammirare le orticole prodotte attraverso le tecniche di agricoltura verticale, in ambiente controllato

Gli stessi stimoli che l’executive chef dell’hub Edoardo Traverso riceve dai prodotti che vede crescere quotidianamente sotto i suoi occhi e che solleticano la creatività della brigata già impegnata a ideare nuovi deliziosi piatti (presto disponibili nella nuova carta dell’hub) utilizzando ingredienti che godono di un plus da non sottovalutare, ovvero la costanza qualitativa: «Siamo davvero felici di questa nuova collaborazione che sta già portando i suoi buoni frutti – penso al mix vivace, una misticanza davvero interessante, di carattere, con foglie di pak choi, senape, rucola, gusti piccanti, acidi, amari che abbiamo scelto di mitigare con una ricotta molto cremosa e a cui aggiungiamo del tonno in olio cottura».

Gabriele Zanatta e Manuela Ricci, marketing manager di Signature Kitchen Suite

Gabriele Zanatta e Manuela Ricci, marketing manager di Signature Kitchen Suite

E arriviamo a Signature Kitchen Suite, un marchio luxury pensato per il mondo residenziale, per la casa, la cui ambizione attuale, perfettamente integrata in via Romagnosi 3, è quella di uscire dalla propria comfort zone e confrontarsi con un contesto «di solo apparentemente lontano dai nostri interlocutori», commenta Manuela Ricci, «perché la nostra non è pura maniacalità sul carattere performante dei prodotti, ma soprattutto attenzione sull’intera filiera del cibo e della sua conservazione, sul rispetto dei tempi naturali, in linea con il modo di pensare di Identità Golose e Planet Farms». La chiave di lettura, quindi, consiste non tanto nel pensare - nello specifico - alla Vino Cantina come elettrodomestici, bensì come soluzioni fuori dagli schemi, il cui fine ultimo è quello di trasportare il focus sul prodotto, vino o cibo che sia.


Identità Golose Milano

Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano

a cura di

Identità Golose