Andrea Graziano
Zafferano, oro e riso
Zanattamente buono Amelia di Paulo Airaudo, un ristorante programmato per far godere (e tenere i conti in ordine)
Davide Guidara, chef del I Tenerumi al Therasia Resort a Vulcano e, a destra, uno dei suoi piatti
Si dice che il numero 3 simboleggi la creatività come espressione e sviluppo dell’intelletto, che rappresenti la facoltà di adoperare al meglio la conoscenza acquisita e di elaborare nuovi sistemi di comunicazione: nel racconto di una cena a I Tenerumi, ristorante vegetariano presso il Therasia Resort sull’eolica Vulcano, il numero tre ricorre molte volte.
Partiamo dai presupposti, tre. I presupposti, in quanto elementi a fondamento di un ragionamento, sono importanti e non vanno sottovalutati: essi sono le uniche chiavi per aprire completamente la porta su un mondo che si vuole esplorare. Il luogo è tra i più suggestivi d’Italia: la sala è composta dal prato verde e dal cielo blu e la cena inizia davanti a un tramonto di quelli che tingono il panorama con gamme infinite di rosso pastello e di azzurro argentato. Altro presupposto, la filosofia de I Tenerumi fa della sostenibilità il suo vessillo: quasi tutti gli ingredienti del menu nascono negli orti del Therasia, gli scarti sono ridotti al minimo, i tavoli bassi sono stati fabbricati con il legno di una tettoia dismessa, i piatti prodotti con la ceramica di vecchi servizi non più utilizzati, frantumati in pezzi, sbriciolati e riciclati come materia prima per nuove stoviglie. Terzo e rilevante presupposto, lo chef qui è Davide Guidara, campano di Cerreto Sannita, detentore del premio Sperimentazione in cucina della Guida Identità Golose 2022, autore del Manifesto della nuova cucina vegetale, lanciato lo scorso marzo e ratificato ad aprile sul palco di Identità Milano. La sua cucina punta sul trinomio scienza-creatività-mondo vegetale.
Il cuoco classe 1994, con esperienze pregresse nelle cucine di Nino Di Costanzo, Alfonso Iaccarino, Michel Bras e Renè Redzepi, è al suo secondo anno di Therasia e già da anni collabora con l’Università di Catania in un’articolata ricerca sui sapori e sulle potenzialità degli alimenti.
I tavoli del I Tenerumi, all'aperto, con vista su Lipari e il mare
Fortemente voluta dal direttore della struttura Umberto Trani, ischitano lungimirante ed esperto frequentatore di blasonati ristoranti, questo tipo di proposta gastronomica oggi sfugge a qualsiasi tipo di catalogazione. C’è ricerca di armonia, di equilibrio e di proporzione; forme essenziali, presentazioni minimal e rifiuto degli eccessi; al centro di tutto domina il sapore, la complessità gustativa, dove il buono ideale è perseguito attraverso l’uso di tecniche ancestrali come fermentazioni, marinature e cotture al fuoco. Una cucina personale e contemporanea, titolabile a inizio pagina con tre sole parole: Cucina Vegetale Mediterranea.
Per come è presentata, sul prato, informale, tavoli bassi senza tovagliato e poltrone a sacco, con l’abbinamento ai drink home-made ideati da Mirco Guastella, bartender ragusano classe 1996, la proposta vuole essere accessibile a tutti. Ma, di fatto, al palato di un pubblico lasagnofilo, è una cucina assolutamente intellettuale e ha bisogno di tempo per essere metabolizzata nei concetti e nei gusti: avere un approccio semplicistico significherebbe sminuire il lavoro di un cuoco-scienziato che ha studiato il piatto per settimane lavorando su ogni possibilità di declinazione dei sapori.
Per questo, l’esperienza a I Tenerumi è un ossimoro: natura, minimalismo e semplicità intorno a una cucina piena, complessa, profonda, dai variopinti spettri gustativi. La cucina vegetale, spesso ancora bistrattata, diventa qui a Vulcano epifania di stupore e meraviglia, asciutta, concentrata, priva di orpelli e pleonasmi, fondata su tecnica, distillata nei gusti. Scienza, creatività, mondo vegetale: sono tre e costituiscono lo stilema di Davide Guidara, esploratore instancabile e acciarino di intuizioni. Altre tre parole: open your mind.
Insalatina di ceci e limone con maionese affumicata e santoreggia
Carota al barbecue con crema al barbecue di carota e aneto
Olive sottolio
Portulaca con olio e sale
Cetriolo marinato in melissa, sale e aceto con crema di guacamole a base di lime e pomodoro e cubetti di melone marinati con black lime
Cavolo trunzo fermentato con crema di rucola e finger lime
Zucchina marinata in aceto di riso e menta con crema di “scapece” e aceto balsamico e dressing all’aglio nero
Cuore di bue macerato con crema di pomodoro concentrato, scalogno marinato alla soia e basilico greco
Peperone macerato con crema di peperone disidratato, chimichurri di capperi, prezzemolo e limone
Fagiolo Cosaruciaru di Scicli con fondo ristretto di fagiolo e miso al pistacchio
Lattuga fermentata in latticello di capra con maionese e polvere di masala
Radicchio macerato con glassa di miele e ficu
Fungo cardoncello, cotto a pressione, affumicato, macerato e grigliato, con pasta concentrata di funghi, gambo di prezzemolo e olio alla paprika
Ragù di fungo cardoncello con gelato al latte di capra
Barbabietola cotta tra i carboni con alga dulse, lattuga di mare e rucola in crema verde e semi di senape
Patata arrosto con crema di patate, riduzione di vino bianco ed erbetta cipollina
Porro marinato alla vaniglia e glassato con lampone con gelato al lampone e pepe nero su pralinato alla mandorla
classe 1974, sommelier, assaggiatore di caffè e verace uomo del Sud, è alla costante ricerca di sole e cieli azzurri. Nato a Vico Equense e cresciuto a Castellammare di Stabia, ama la cucina quando è innovativa e ha solide basi. Epicureo di cuore e palato, vive e scrive a Palermo, ma mangia e beve ovunque. Collabora con Identità Golose dal 2016
John Regefalk (head of culinary innovation al Basque Culinary Center di San Sebastian, Paesi Baschi), Andrea Tortora (AT Patissier, Volta Mantovana) e Davide Guidara (I Tenerumi del Therasia Resort, Isola di Vulcano), protagonisti di una cena a Identità Golose Milano, domenica 29 gennaio 2023
Davide Guidara (I Tenerumi, Therasia Resort Sea, Isola di Vulcano), apripista di Identità Vegetali 2023, in collaborazione con Veuve Clicquot
Chiara Pavan durante la prima lezione in Sala Gialla 3 per Identità di Champagne, in collaborazione con Veuve Clicquot. Foto a cura di Brambilla-Serrani
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose