«Un nuovo principio è una fonte inesauribile di nuove vedute». L’estate si avvicina, i contagi calano e la frase di Luc de Clapiers, scrittore francese del diciottesimo secolo, pare lo spot perfetto per la stagione turistica che va pian piano schiudendosi in Sicilia. Dopo il lungo e pesante blocco delle attività, sono tante le novità, tra riaperture e cambi chef, nel panorama dell’accoglienza alberghiera e ristorativa dell’isola a tre punte. Partendo dall’alta hotellerie, dopo tre anni di lavori, riaprono i portoni del San Domenico Palace di Taormina, magnifica ristrutturazione di un convento del 1300, oggi maison del gruppo Four Seasons, e quindi del Principe Cerami, ristorante interno alla struttura governato dallo chef Massimo Mantarro, detentore di una stella Michelin revocata per il lungo periodo di inattività. Sempre nella Perla dello Ionio, sono ricominciate le attività dei due Belmond: il Villa Sant’Andrea con il suggestivo ristorante Oliviero dello chef Agostino D’Angelo e lo storico hotel Timeo con il ristorante stellato Otto Geleng diretto dallo chef Roberto Toro.
Da Est a Ovest, la seconda novità della stagione è Villa Igiea a Palermo, hotel acquisito dal gruppo Rocco Forte, in riapertura dopo due anni di lavori di rinnovamento. Ancora Rocco Forte ha annunciato l’avvio della stagione al Verdura Resort di Sciacca (Ag). In entrambi i casi, l'offerta gastronomica è coordinata da Fulvio Pierangelini.
Alle isole Eolie, c’è curiosità per i due ristoranti del
Therasia Resort di Vulcano, dopo l’approdo di
Davide Guidara a capo della cucina de
I Tenerumi, alternativa tecnico-vegetariana a
Il Cappero, terrazza di stelle e stella Michelin guidata da
Giuseppe Biuso. Nella vicina Salina si annuncia un’altra
new entry, si tratta di
Gabriele Camiolo, chiamato a raccogliere la
toque di
Ludovico De Vivo nelle cucine di
Capofaro, lussuoso
Relais & Chateaux tra mare e filari della famiglia
Tasca d’Almerita. E a proposito di Salina, dal 27 maggio si potranno prenotare camere, aperitivi e cene al
Signum, inamovibile punto di riferimento delle estati eoliane, ben governato dai patron
Luca e
Martina Caruso.
Nuovi chef: a Cefalù, Toti Fiduccia ha affidato le chiavi della cucina di Cortile Pepe a Gioacchino Gaglio; a Ragusa, Mauro Malandrino ha chiamato il giovane Luca Gulino a rinsaldare la stella Michelin de La Fenice, ristorante dell’hotel Villa Carlotta; Gulino sostituisce Claudio Ruta, che quest’anno dirigerà le cucine del Pietre Nere Resort & Spa di Modica (Rg). Una novità anche ad Agrigento, dove ai fuochi del cinque stelle Villa Athena approda Valentino Palmisano, già stellato al Vespasia di Palazzo Seneca, a Norcia in Umbria.
Tante cose accadono a Noto. Su tutte, dopo un anno di modifiche nella forma, ma non nella sostanza, si segnala la riapertura del
Caffè Sicilia del maestro
Corrado Assenza; inaugurato poi da qualche settimana il
San Corrado,
Relais & Chateaux nella Capitale del Barocco, e il suo
Principe di Belludia, ristorante dell’hotel curato dallo chef
Ciccio Sultano. Tra le colline che circondano Noto, dal primo giugno, la chef
Viviana Varese si occuperà del menu e dell’accoglienza al
W Villadorata Country Restaurant, struttura rurale di fine Ottocento trasformata nel 2016 in elegante residenza estiva. Anche la stagione di
Marco Baglieri sarà diversa dal solito: lo chef e titolare del ristorante
Crocifisso infatti terrà chiuso il suo locale per i prossimi mesi e porterà la sua cucina al
Marianeddi, agriturismo d’eccellenza nel cuore dell’Oasi Faunistica di Vendicari.
Se fosse sfuggita qualche novità del 2020, ricordiamo che, a Palermo, sarà ancora Mauricio Zillo lo chef del ristorante Gagini di Franco Virga e, a Milazzo (Me), prosegue il sodalizio professionale dello chef Dario Pandolfo con Marco Calabrese, titolare dello ‘Ngonia Bay.

Locanda Perbellini al mare
Seconda stagione, infine, per la
Locanda Perbellini al mare, format sulla spiaggia di Bovo Marina a Montallegro, sulla costa agrigentina, firmata da
Giancarlo Perbellini; per
Le Boccerie, locale al centro della Città dei Templi dello chef
Alessandro Ravanà; e per
Caro Melo, "osteria rituale" dello chef
Carmelo Chiaramonte a Donnalucata, borgo marinaro di Scicli (Rg).