21-04-2020
Una grafica dal sito di Fud Bottega Sicula. Ossia un "arrivederci a presto" ma nel segno del senso di responsabilità
Andrea Graziano ha pubblicato questo articolo sul sito dei suoi locali, fud.it. Lo riprendiamo, perché è bello e ragionevole.
Sei un ristoratore lungimirante se hai distanziato i tavoli ad almeno 5 metri; se hai rinnovato l’arredamento aggiungendo barriere di plexiglass qua e là, che non guastano mai; se hai acquistato nuove divise per i dipendenti in tessuto tecnico multistrato.
Sei un imprenditore previdente se hai già comprato il misuratore termico e hai investito in quintali d'igienizzante e mascherine Ffp1, Ffp2 e Ffp3.
Sei un manager avveduto se hai già pensato di incrementare il delivery, contrattualizzando tutti i partner presenti in città e, nel migliore dei casi, anche creando una flotta di raider tutta tua. E magari, per la prima volta nella tua carriera, hai anche ripensato i termini del tuo food cost. In fondo, è lì che si gioca la partita.
Ma se poi sei proprio un fuoriclasse, hai anche progettato le prossime vacanze e prenotato la tua cabina vetrofanata con tanto di sdraio e ombrellone, dove all’occorrenza far crescere due pomodorini in serra.
Andrea Graziano in tenuta da Coronaviirus-balneare
Quello che sappiamo, però, è che la pandemia, per quanto imprevedibile e inaspettata, al netto della drammatica situazione sanitaria, ha il “merito” di avere, una volta per tutte, messo in luce le difficoltà e le carenze di un sistema economico già in crisi da anni. Lo scrivo nuovamente per essere chiari: la diffusione del Coronavirus non ha nulla di positivo, ma come tutte le crisi fa emergere criticità latenti e questo non riguarda solo il mondo della ristorazione.
Ahimè, è un inutile paragone quello con la Svizzera, dove in poche ore avrebbero erogato tutti i prestiti; o quello con la Germania, dove i settemila euro a fondo perduto sarebbero già nelle casse degli imprenditori tedeschi; stiamo parlando infatti dell’Italia, un Paese conosciuto in tutto il mondo per le sue ricchezze artistiche, per la bellezza dei suoi paesaggi e per le sue eccellenze enogastronomiche. Un Paese di cui essere indubbiamente orgogliosi, ma governato in maniera insipiente da decenni. Un Paese imbrigliato in una burocrazia complessa e farraginosa dove la pressione fiscale e contributiva lascia davvero poco spazio a chi vuol fare impresa. Un Paese con un debito pubblico, al 31 dicembre 2019, di 2.409 miliardi di euro (dato Istat).
Quindi forse è meglio focalizzarsi su cosa non ha senso fare adesso.
Andrea Graziano
«Adattarsi alle condizioni obbligate che verranno poste, almeno all’inizio, dalle esigenze sanitarie. Mascherine, guanti, distanze sociali, ad esempio. Tuttavia, pensare che una situazione transitoria di emergenza cambi definitivamente lo stile di vita e le abitudini della nostra società, mi sembra quantomeno azzardato»
Il settore enogastronomico, infatti, da sempre fornisce beni e servizi che non rispondono a logiche di puro consumismo, ma piuttosto a bisogni essenziali. Mangiare in compagnia, festeggiare insieme, ma anche solo condividere un buon bicchiere di vino, sono tutte espressioni della nostra natura umana. Rispondono a esigenze fondamentali che non possono essere cancellate di punto in bianco. La qualità delle materie prime, in questo senso, è un elemento discriminante del bene che noi vendiamo. Non è sulla qualità che si può pensare di risparmiare.
Questi ultimi due mesi ci hanno fatto riscoprire il senso di un’unità, che va ben oltre l’entusiasmo dei Mondiali del 2006, e che si è concretizzato in collaborazione, solidarietà e creatività. È qualcosa di cui andare certamente fieri. Su queste nostre qualità umane, dunque, dobbiamo progettare il prossimo futuro, con lucidità, pazienza e fiducia. Chi saprà difendere la sua identità, proponendo un’esperienza enogastronomica unica, ha già vinto.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
catanese classe 1976, ristoratore da un ventennio. È founder di Fud Bottega Sicula, 148 dipendenti e cinque locali tra Catania, Palermo e Milano, più due nuove aperture previste, tra cui la prima all’estero
Il fondatore di FUD Bottega sicula Andrea Graziano. L'imprenditore non smette mai di innovare per cercare nuovi traguardi di gusto in formato street food - Foto: Annalisa Cavaleri
Vittorio Borgia, palermitano, classe 1981, dopo una laurea in Economia alla Bocconi di Milano con il fratello Saverio - ingegnere meccanico - ha deciso di diventare imprenditore nella ristorazione. Oggi i due sono titolari di tre Bioesserì tra Milano e Palermo, di Baunilla e di Fud, con Andrea Graziano