Sono passati ormai diversi anni dall'esplosione del "fenomeno pizza" a Milano: una città che per molto tempo è stata avara di soddisfazioni per gli appassionati del disco lievitato e che ora invece offre molte insegne di qualità assoluta. Ecco la selezione delle migliori secondo la Guida dei ristoranti di Identità Golose 2018
Berberè Milano Isola, +39.02.36707820, via Sebenico, 21, Milano, berbere.it
Negli 8 spicchi serviti al tavolo, c'è una silenziosa ma potente rivoluzione. Una rivoluzione partita nel 2010 da due fratelli, Matteo e Salvatore Aloe, che decidono di credere in un progetto, il loro progetto: innalzare la pizza, valorizzandone l'artigianalità e andando a recuperare le antiche tradizioni della panificazione italiana, conservando però sempre la sua anima pop. Il loro manifesto? Ricercare materie prime ottime, sperimentare nuovi impasti, scoprire farine innovative e formare gli artigiani che lavorano al loro fianco. Sei locali, tanti collaboratori e un unico grande sogno: rendere la pizza una cosa deliziosamente seria, anzi serissima. Leggi l'intera recensione di Barbara Giglioli
Bioesserì, +39.02.89071052, via Fatebenefratelli, 2, Milano, bioesseri.it
Due fratelli, Vittorio e Saverio Borgia, due lauree, il primo in Economia alla Bocconi e il secondo in Ingegneria meccanica al Politecnico e due città, le radici a Palermo, il presente a Milano, tutto fuso in una stessa idea, sviluppata sia in Sicilia sia in Lombardia: fare ristorazione sana, buona e contemporanea dalle 8 di mattina a mezzanotte. Un mondo bio declinato su più fronti: i prodotti e il vino, la cucina, la pizza, la pasticceria. I punti di forza: pizze con 3/4 impasti diversi a scelta, piatti sospesi tra Milano e il mare, risotto giallo e spaghetti allo scoglio (resistono a tutto), dessert mai banali e vini esclusivamente naturali. Leggi l'intera recensione di Paolo Marchi

Da Zero, +39.02.83529189,
via Bernardino Luini 9, Milano,
cominciadazero.com
A maggio 2018 è un anno che
Paolo De Simone,
Giuseppe Boccia e
Carmine Mainenti hanno aperto anche a Milano il loro doppio gioiello cilentano. I tre amici e soci mossero i primi passi nel 2014 aprirono in due distinti paesi del Cilento: Vallo della Lucania e Agropoli, uno tra le colline alle spalle del Tirreno e il secondo accanto a Paestum, entrambi comodi solo se vivi lì o vai in vacanza tra Paestum, Ascea e Palinuro. In questo lungo e brillante dopo Expo, Milano è diventata la calamita che attrae tutti con il miraggio del facile guadagno, pizzerie comprese. C'è di tutto e
DaZero si distingue sia per la reale qualità delle proposte sia per non essersi affidata a sempre più fastidiosi strombazzamenti nei canali
social. In via Luini lavorano, punto.
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Paolo Marchi
Dry, +39.02.63793414,
via Solferino, 33, Milano,
drymilano.it
Che Milano sarebbe senza
Dry? Può sembrare eccessivo, ma pensiamoci: prima dell’arrivo del locale in via Solferino, nel 2013, la città non vantava alcun indirizzo di pizza contemporanea, chi scrive per trovare un buon impasto impostava il navigatore per raggiungere
Bruno De Rosa a Legnano. Oggi per fortuna, proprio sull’esempio di
Dry, per contare le nuove pizzerie di qualità sotto la Madonnina iniziano a non bastare le dita di due mani. Ancora: prima di
Dry l’abbinamento cibo-cocktail pareva una stravaganza esotica, mentre oggi è un trend prepotente. Iniziato proprio qui: un successo contagioso e che ha suggerito a molti altri di mettersi in scia.
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Carlo Passera
Lievità, +39.02.91328251,
via Ravizza, 11, Milano,
www.pizzeria-lievita.com
Fin dall'esordio a Milano, la pizzeria guidata dal casertano
Giorgio Caruso si è dimostrata come una delle migliori della città. Merito di un gustoso e intelligente equilibrio tra tradizione napoletana e ambizione gourmet. Questa parola la troviamo infatti sia sull'insegna che sul menu di
Lievità. Sono ovviamente le pizze le star dello show: se un tempo
Lievità affiancava a una serie di proposte definite "estreme" una selezione di sette declinazioni gourmet della intramontabile Margherita (in cui a cambiare erano tipologia e provenienza di pomodoro e mozzarella), nella nuova carta sono state ridotte le opzioni più classiche (tra cui noi preferiamo la
Piennolo, con Pomodorini del piennolo del Vesuvio, mozzarella di bufala campana, basilico fresco e extravergine Colline Salernitane) e leggermente aumentate quelle più fantasiose. Che cambiano con il cambiare delle stagioni.
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Niccolò Vecchia
Marghe, +39.02.54118711,
via Cadore, 26, Milano,
marghepizza.com
L’impronta di
Matteo Mevio, tra i fondatori di questa pizzeria milanese, è ancora presente negli impasti di
Marghe. Il giovane pizzaiolo è scomparso prematuramente a novembre 2016, ma la sua eredità viene portata avanti con tenacia e passione: la filosofia è semplice, essenziale e genuina, basata sulla selezione di ottime materie prime e sulla grandissima cura per l'impasto, morbido, elastico e digeribile, fatto con farina 1, una piccola quantità di lievito di birra e una lievitazione di 48 ore a temperatura ambiente, senza celle refrigerate. Le pizze in carta non sono molte: cinque classiche, senza alcuna concessione al “famolo strano”, più due speciali che cambiano spesso, permettendo di assaggiare sempre nuove ricette, una delle quali dedicata ai palati vegani.
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Niccolò Vecchia

Uno spicchio di pizza Bufalina da Pummà
Pummà, +39.02.91326066,
via Caminadella, 7, Milano,
pummapizza.com
Le radici di
Beniamino Bilali affondano a Durazzo in Albania. Classe 1985, si mise in luce nella pizzeria di San Patrignano a Coriano, Romagna, per affermarsi nel 2010 nel primo di tanti e ottimi
Berberè aperti nel tempo da
Matteo Aloe, quello di
Castel Maggiore, poco fuori Bologna. Oggi
Bilali è l'anima di
Pummà, quattro insegne, tre italiane,
Milano Marittima,
Bologna e Milano, e la quarta a
Ibiza. Quella nel capoluogo lombardo ha aperto nell'autunno 2018 e sta trovando ora il giusto, elevato equilibrio tra ogni componente e aspetto.
Bilali, maestro degli impasti, ne propone tre: classico (farina di grano tenero tipo 2), terracolta con una selezione di
Antonio Cera e infine l'idrolisi con grano spezzato, gli ultimi due particolarmente difficile da lavorare. Ogni sua attenzione è dedicata alla materia prima e al trovare la giusta espressione di ciascun ingrediente.
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Paolo Marchi
Taverna Gourmet, +39.02.5468297,
via Andrea Maffei, 12, Milano,
latavernagourmet.it
A chi scrive piace da sempre la proposta della
Taverna Gourmet, nata il 25 luglio 2015, con
Vincenzo Masi al forno e i topping curati da
Leonardo Giannico. Presto è finita anche sulla nostra
Guida Identità Golose. Vi siamo tornati, dopo parecchio tempo: e vi abbiamo riscontrato una netta, ulteriore crescita, che collocano questo locale sul podio milanese senza se né ma. I meriti? Certo di patron
Davide Iannaco; sicuramente di chef
Giannico (coadiuvato a lungo da
Roberto Di Pinto, ex-
Bulgari). Poi di
Vincenzo Masi: il punto un poco debole della
Taverna Gourmet degli inizi erano proprio gli impasti. Lui ci ha lavorato a lungo e con passione, con esiti eccellenti (è tra i pochissimi ad avere il coraggio, la costanza e la dedizione di proporne numerosi e diversi ogni sera: bravo!).
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Carlo Passera