02-09-2017
Foto ricordo per chi ha cucinato a Contaminazioni di pizza il 31 luglio 2017 all’Apogeo di Pietrasanta in Versilia. Da sinistra verso destra, i maestri pizzaioli Franco Pepe, Renato Bosco, Giovanni Santarpia, Graziano Monogrammi, il padrone di casa Massimo Giovannini e infine Paolo Pannacci. Sotto, al centro, Tania Mauri e Paolo Vizzari
Quella di un lunedì di un mese fa a Pietrasanta in Versilia è stata una serata speciale e non perché sei pizzaioli si sono ritrovati a cucinare tutti assieme, un forno interno e un secondo in giardino. Speciale era il motivo che il 31 luglio li ha portati all’Apogeo di Massimo Giovannini: raccogliere fondi per sostenere l’associazione Tutte giù per terra promossa da Francesca Martinengo che ha scritto sul retro del menù: «#tuttegiuperterra non è un semplice hashtag. Per me è una parola portafortuna, per noi una parola d’ordine. Io sono Francesca e soffro di paraparesi spastica genetica. Ovvero, per qualche – a me oscuro motivo -, forse il karma, forse nella mia vita precedente mi sono macchiata delle peggio nefandezze. Insomma, dicevo, per qualche ragione sconosciuta, nel mio Dna un gene ha subito una mutazione per cui sono affetta da questa malattia rara che gradualmente irrigidisce i muscoli delle gambe».
Appuntamento con Contaminazioni di pizza in via Pisanica 136, numero civico non facile da trovare in verità perché è lì vicino al casello autostradale, vedi tutto, locale, parco e parcheggio, ma poi devi imboccare una strada laterale. La
Uno spicchio della Gourmet: Crema di zucchine dell'orto, concassé di pomodoro tondo maturo, tartare di gambero rosso di Mazzara del Vallo e gocce di crema di zenzero. Foto di Mauro Pucci
Due anni fa, Giovannini, Monogrammi, Pannacci e Santarpia hanno fondato Pizza & Peace, sodalizio che intende «promuovere i lievitati di qualità, la formazione e l’informazione sulle pizza». Tutto questo, tutti loro assieme. Non si muovono separati. Ha detto Giovannini: «Non intendiamo mettere paletti di sorta al prodotto pizza, è universale e come tale deve restare». Niente guerre di religione tra Sud, Centro e Nord, tra Napoli e Roma, tra Napoli e il Veneto, tra l’Italia e il mondo. A me piace molto, ma so bene che non piace a tutti.
Un particolare di Sensazioni di Costeria di Franco Pepe: Aglio disidratato, peperoncino, prezzemolo, pomodoro ramato cuore di bue, acciuga di Cetara, limone tipo Amalfi
E’ stata poi la volta della Gourmet con base curata da Giovannini, e di nuovo i tre restanti colleghi a preoccuparsi del top: Crema di zucchine dell’orto, concassé di pomodoro tondo maturo, tartare di gambero rosso di Mazzara del Vallo e gocce di crema di zenzero.
Terza bontà nel segno di Franco Pepe e la sua Sensazioni di Costiera con aglio disidratato, peperoncino, prezzemolo, pomodoro ramato cuore di bue, acciuga di Cetara, limone tipo Amalfi.
Con la quarta la firma di Renato Bosco: Pizza in pala con formaggio Straccon veronese, mortadella Igp al pistacchio di Bronte e germogli di Vene Cress.
A quel punto riecco Pepe , affiancato da suo figlio Stefano, con l’inattesa ma graditissima pizza Crisommola, dal nome di un’albicocca tipica delle pendici del Vesuvio abbinata a ricotta, zest di limone, foglie di menta, olive disidratate e nocciole tostate.
La pizzeria Apogeo la sera di Contaminazioni di pizza la sera del 31 luglio 2017 a Pietrasanta in Versilia
Tutte le notizie sul piatto italiano più copiato e mangiato nel pianeta
a cura di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi