Lo avete detto con un cuore (di cioccolato)? A Milano è scoccata una scintilla che ha assicurato una corrispondenza di amorosi (leggi, anche gustativi) sensi per il recente San Valentino, complice l’affascinante territorio di Acqui. È la collaborazione esclusiva tra il Brachetto d’Acqui Docg, prodotto tutelato dal Consorzio Tutela Vini d’Acqui, e lo chef e maître chocolatier Ernst Knam che ha avuto la presentazione ufficiale nello spazio Martino Crespi Eventi con un cooking show esclusivo, rivolto a giornalisti e influencer del mondo del food, vino e lifestyle.
Un tris di delizie è stato preparato dal re del cioccolato che ha entusiasmato tra gesti e rivelazioni nel processo creativo: praline a forma di cuore, in due casi ripiene di Brachetto d’Acqui Docg e nel terzo invece solo da abbinare al vino per esaltare questo loro incontro. Brak è il loro nome, come una formula magica che ha evocato l’unione tra eleganza e intensità. Ma non è mancato un finger food a base di focaccia, mortadella Favola del Salumificio Palmieri e scaglie di cioccolato. Questo proprio per confermare l’anima versatile del Brachetto d’Acqui Docg che si accompagna al dolce e al salato con uguale armonia.

Ernst Knam e Brachetto d’Acqui Docg
Nella location addobbata a cuori, l’incontro ha visto l’intervento del presidente del Consorzio,
Paolo Ricagno, degli enologi
Elio Pescarmona e
Daniela Pesce e dello chef
Knam, appunto, moderati da
Cinzia Benzi, scrittrice, sommelier e curatrice della guida
Bollicine del Mondo. Tra gli influencer presenti
Papilla Monella e l’
Orso in Cucina, che sono brand ambassador del
Brachetto d’Acqui.
Cinzia Benzi, Donna del Vino, ha guidato lungo questo intenso percorso, sbocciato nel capoluogo lombardo per poi far riassaporare il Piemonte con nuove suggestioni. Infatti, la limited edition di cioccolato era disponibile soltanto la sera di San Valentino in questi locali: Osteria PerBacco; La Capinera; Osteria La Via del Sale; ristorante La Curia; ristorante Da Nonna Gina; Santero Lounge Cafè; ristorante Angolo Divino. Un calice di Brachetto dava il benvenuto alle praline in omaggio.
«Uno splendido vino il nostro, in un territorio meraviglioso con 800 agricoltori» ha sottolineato Ricagno. Il consorzio veglia sulle fatiche dei 60 produttori, tutela e guidare verso il futuro con nuove ispirazioni, il consorzio nato nel 1992. Quattro anni dopo la fondazione dell’ente, il Brachetto d’Acqui ha ottenuto la Denominazione d’Origine controllata e garantita: siamo a cavallo tra le due province di Asti e Alessandria, per una superficie totale di circa 330 chilometri quadrati. «Oggi il clima è completamente cambiato - ha rimarcato ancora il presidente – Passiamo dalla siccità a troppa pioggia. Solo noi abbiamo questo rosso aromatico, che si accompagna ai dessert ma non solo».
Anzi, come ha rimarcato
Cinzia Benzi, in un’epoca in cui ferve il confronto sul no alcol, anche la bassa gradazione alcolica (5,5 gradi) aiuta a richiamare un pubblico più vasto; inoltre la sua versatilità – anche in versione spumante – è un’ulteriore arma vincente sul mercato. E poi, non dimentichiamolo, si tratta di una Docg.
L’andamento del mercato si è rivelato stabile tra il 2023 e 2024 con 2.700.000 bottiglie tra Doc e Docg: per il 70% vendute in Italia e per il resto una grossa parte va negli Stati Uniti. Tra gli estimatori accelerano il passo Nord Europa e Corea del Sud. Tre le tipologie, il cosiddetto tappo raso, lo spumante, il passito.
Un matrimonio ideale è quello con il cioccolato: di qui l’idea, tramutata in realtà dalla maestria di Ernst Knam, che ha dichiarato il suo amore per il Brachetto d’Acqui a parole e nei fatti. Del resto, il suo fascino sboccia dal colore (rosso rubino, ora porpora, con venature violacee che declinano al rosato e al granato chiaro) e si avvolge di note floreali – con la rosa protagonista - e fruttate.
Allora si mormori tre volte la parola magica
Brak. La prima versione è
Cuore Rosso, ovvero camicia bianca, ganache al cioccolato bianco con
Brachetto d’Acqui Docg Passito e inserto di crispy al lampone. Poi ecco
Pollock Rosso, camicia fondente, ganache al cioccolato fondente con
Brachetto d’Acqui Docg e inserto di gelée. Niente vino, ma solo per incontrarsi in un modo ulteriormente accattivante con quello nel calice, passando a
Pollock Verde: camicia fondente, cremino al pistacchio, pasta kataifi e sale di Maldon.
Nei ristoranti di Acqui è stato possibile non solo cogliere questo sapore speciale creato apposta per la festa dell’amore, ma abbracciare anche una zona magnifica, dichiarata patrimonio Unesco, con lo sguardo e ogni senso. Perché – ricorda il consorzio – i vini d’Acqui sono figli di un territorio storicamente vocato e variegato, un unico mondo da assaporare: un legame appassionato, per sempre.