03-08-2024
La Maison Domaine Alexandre Bonnet a Les Riceys in Champagne
Les Riceys con 844 ettari di vigne, lontano 175 km da Reims e 120 km da Epernay, è il più grande comune viticolo della Champagne. Un borgo medievale alle porte della Borgogna; un luogo di confine per molti anni divisivo tant’è che le cantine presenti avevano un doppio uscio, un lato borgognone e l’altro champenoise. Un sistema perfetto per massimizzare il valore del vino che, a seconda delle annate, veniva fatto uscire da una porta o dall’ altra in base alle offerte ricevute.
Nel 1927 Les Riceys e l’Aube vengono inserite definitivamente sotto la denominazione Champagne e nulla più cambierà. Il quartier generale di Domaine Alexandre Bonnet è proprio a Les Riceys e produce Champagne nel cuore della Côte Des Bar.
Nel 1934 Lucien Noble pianta le prime viti e sua figlia, moglie di René Bonnet, con i nipoti Serge e Alain, danno vita all’azienda che nel 1970 prenderà il nome di Domaine Bonnet. Oggi, a guidare questo gioiello champenoise è il talentuoso Arnaud Fabre, che afferma: «È mio compito sentire il dovere di conservare il nostro DNA, in parte anche borgognone, tant’è che tutti i nostri collaboratori tecnici hanno studiato a Digione, esattamente in Borgogna; inoltre, ci applichiamo ogni giorno per un lavoro parcellare in vigna al fine di evidenziare la diversità assoluta dei nostri champagne».
Arnaud Fabre, Ceo di Domaine Alexandre Bonnet
In effetti, trovarsi lì dove si distendono le vigne di Pinot Nero a cui è dedicato l’80% del suolo, con pendenze di 45 gradi e altitudini singolari, circondati da boschi e rocce di calcare del Kimmeridgiano, ci consente di visualizzare un terroir unico per la denominazione. Sparse tra i vigneti è possibile scorgere le Cadole, i tipici rifugi in pietra circolari che i vignaioli usavano come riparo e, nel Domaine Bonnet, ne hanno restaurati tre, ben visibili in mezzo alle vigne. Queste ultime includono anche piante sperimentali e in produzione, seppur minima, vitigni quali Buret, Blanc Vrai, Petit Meslier e Arbane.
«Io sono nato in Mèdoc - chiosa Fabre - e i miei nonni hanno sempre prodotto vino; mio padre, invece, è stato l’anima tecnica di Château Lafite per poi creare una grande azienda in Languedoc. Mi sovviene un ricordo preciso quando da bambino rubavo l’uva e, all’interno di un garage, producevo la mia personale cuvée con tutta la semplicità di una bacinella. Un vino estremo, naturale certamente, ma non proprio di pronta beva» afferma sorridendo.
In verità, il talento di Arnaud si affina attraverso una formazione economica con doppia laurea al Noema Business School di Reims e all’Universidad Pontificia Comillas di Madrid. Seguirà una start up iberica per poi rientrare a Parigi nel mondo del design, fino a virare nel 2019 a Les Riceys. «Arrivato in questo borgo ho compreso immediatamente - afferma Arnaud - che siamo ben lontani dall’aspetto patinato di Avenue de Champagne perché la natura preservata a Les Riceys è unica; qui gli uomini che lavorano in campagna ne apprezzano quest’anima selvaggia, in parte conservata anche nei nostri vini». Interessante il cortometraggio che mostra dopo un anno di lavoro il Domaine Alexandre Bonnet dove la sfida accompagna quotidianamente la vita del borgo.
Lo Chef de Cave, Irvin Charpentier
Il past chef de Cave Alain Pailley passa il testimone a Irvin Charpentier, che guida la cantina con Arnaud, Ceo del Domaine, creando insieme otto etichette di cui cinque Champagne e tre vini fermi.
Ecco i nostri assaggi: Champagne Les Contrées Rosé 2019 Nasce dai cru più ripidi delle vigne esposte a sud. Un rosato da macerazione dove l’eleganza del Pinot Nero risulta in un sorso asciutto, concentrato, vinoso, con sentori di lampone e fragoline di bosco. Un vero fuoriclasse.
Champagne Rosé S.A. Una bollicina creata con l’assemblaggio di uve di Pinot Nero provenienti da diverse contrées della proprietà e un 6% di vino rosso. Note più agrumate, ben integrate al frutto rosso e una sapidità marcata.
Una terra di confine con un terroir unico al mondo
Champagne Blanc de Noirs E' uno champagne S.A. creato con un assemblaggio di Pinot Nero di diverse parcelle della proprietà. Un equilibrio gusto-olfattivo perfetto. Sentori di mela cotogna e fiori bianchi che esaltano una generosità e complessità molto elegante.
Champagne Blanc de Blancs È un blend S.A. di pari percentuale tra Pinot Noir e Chardonnay con una piccolissima percentuale di Petit Meslier per apportare note speziate molto intriganti. Sorso cremoso e fresco.
Champagne Les Contrées 7 Cépages 2019 È il Brut Nature composto da Chardonnay, Blanc Vrai, Beuret, Pinot Nero, Meunier, Petit Meslier e Arbanne. Un insieme dei vitigni storici di Les Riceys per una bollicina molto ricca, tant’è che questo Champagne viene definito “caleidoscopico”, ossia dalle caratteristiche di grande complessità che evolvono con il tempo. Il primo millesimo è stato il 2017.
Coteaux Champenois Rouge 2021 È il rosso fermo proveniente da una vecchia vigna di circa 70 anni. Viene vinificato in acciaio con sosta di nove mesi in vasca per poi passare solo per il 20% in barrique. Un Pinot Nero dal colore scarico, ma con una trama elegante, pepata e sapida sul finale: un timbro del Domaine.
Rosé des Riceys “La Forét” 2020 È un vino che attesta la maestosità di Les Riceys e la stoffa di Alexandre Bonnet: complessità e struttura per un vino ad alto tasso gastronomico.
Coteaux Champenois Blanc 2021 Viene creato con un’alta percentuale di Pinot Nero (60%) e il resto con Chardonnay. È il concetto di un Blanc de Noirs fermo, dove la purezza assoluta è il mantra di lavorazione.
Alexandre Bonnet è distribuito in Italia da Sarzi Amadé (per informazioni cliccare qui).
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a cura di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
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