24-09-2023

Purché il vino porti felicità. La visione di Tiziano Barea a Tenuta Montemagno

Nel cuore del Monferrato, grazie alla collaborazione dell’enologo Gianfranco Cordero, l'imprenditore produce vini dal grado alcolico elevato che è l'indice della qualità e…della felicità

Tiziano Barea

Tiziano Barea

Purché il vino porti felicità. Quella che Tiziano Barea, industriale nel campo della meccatronica, ha provato incontrando Tenuta Montemagno nel 2006. L’aveva cercata per tre anni, deciso a trasformare quella passione in un’impresa, proprio come aveva dato vita alla Btsr in provincia di Varese molto tempo prima. Che quest’ultima fosse nata in una cantina, del resto, era un lieto presagio.

Adesso nel cuore del Monferrato, accanto all’enologo Gianfranco Cordero, l’imprenditore accarezza con lo sguardo la tenuta. Cento ettari, vigneti a Sud-Ovest, terra argillosa e calcarea, lavorazione  a mano, una tecnologia al servizio della natura e non viceversa, 13 etichette che esprimono profondamente il territorio: dall’ambasciatore Ruché a un Timorasso astigiano, passando per un Grignolino che esige la giusta attenzione. Tra cantina e relais – che permette agli ospiti di vivere vini e atmosfera – oggi lavorano una trentina di persone.

Tenuta Montemagno

Tenuta Montemagno

La prima vendemmia è  stata quella del Sauvignon, accelerata dal picco di caldo di fine agosto per preservare acidità e aromi: l’unico vitigno internazionale. «Dei nostri vini – osserva Barea – mi piace dire che hanno un grado alcolico elevato che è l'indice della qualità e… della felicità che possono donare agli appassionati. I nostri bianchi sono in genere sui 13 gradi e mezzo, i rossi tra i 14,5 e 15,5. È un po’ la nostra tradizione, vini che riescono a regalare delle grandi emozioni».

Tiziano Barea e Ginafranco Cordero

Tiziano Barea e Ginafranco Cordero

Gianfranco Cordero viene dal Roero, così vicina e così differente a modo suo, anche con terre più sabbiose. Scruta questi vigneti che godono ancora della vicinanza dei boschi e torna sull’aspetto climatico, toccando soprattutto un tema, quello dell’acqua: «Qui abbiamo due problemi. Non ci sono invasi per una disponibilità idrica per eseguire grandi irrigazioni e dall’altro lato il disciplinare ad oggi non la consente. A parte l’irrigazione di soccorso, che viene valutata e permessa. Il problema qui è appunto reperire l’acqua. Ci sono precipitazioni importanti in alcuni mesi, ma come si suole dire piove ad Alba e il giorno dopo quell’acqua è già a Piacenza».

Montemagno ha una fonte, e antica: sembra risalire al Cinquecento. Offre sollievo, ma certo il futuro impone di ragionare a tutto tondo: «Abbiamo bisogno di un inverno rigido e umido, serve che la neve faccia fondo nel terreno. Le precipitazioni di maggio hanno bagnato i primi trenta centimetri».

Montemagno Ruché

Montemagno Ruché

Si guarda avanti, sempre nel segno di sostenibilità e innovazione: entrambe hanno guidato verso la realizzazione di un impianto fotovoltaico e due terzi dei consumi sono così compensati.  Rispetto della natura e rispetto dei vini, precisa Tiziano Barea: «Bassissima percentuali di solfiti, che peraltro noi sempre quantifichiamo sull’etichetta. Questo per dare grande felicità e niente effetti collaterali». 

Una felicità che si sta diffondendo nel pianeta: Tenuta Montemagno è ben presente in California, Canada, Giappone, Cina, Nord Europa ed ora sta puntando su altre aree, come la East Coast.

«Gli autoctoni sono la nostra anima – spiega Barea – Nei bianchi il Timorasso, che produciamo da tanto tempo, quando ancora non lo conosceva nessuno». Il biglietto da visita, il bianco che attira e chiede attenzione, è il Nymphae - Monferrato Bianco Doc, ovvero Sauvignon e Timorasso. Poi, ecco l’incedere di Solis Vis – Monferrato Bianco Doc, che già dal nome grida la sua appartenenza. Vinificato da uve di Timorasso in purezza, si rivela attraverso il caratteristico colore giallo paglierino con riflessi di un verde gentile: la mineralità, le note di frutta bianca, il carattere, raccontano il resto. Ed è una narrazione che procede accattivante nel mondo dei rossi con il Grignolino. Suggerisce l’attesa Ruber Grignolino d’Asti Doc, la longevità è una promessa che passa dai tannini piacevoli ma senza la minima tentazione di aggressività.  

Mysterium - Barbera d’Asti Superiore Docg scorre altre pagine ancora: top di gamma, con vigne anche oltre gli ottant’anni, scatena note di ciliegia e spezie e un’eleganza decisa, attraverso una raccolta tardiva di sei grappoli per pianta.

Sua Maestà il Ruchè Castagnole di Monferrato Docg parla attraverso le etichette Nobilis e Invictus: dalla prima vendemmia a una raccolta tardiva, che stimola ulteriormente la personalità di questo vitigno. I sentori di rosa, viola, frutta rossa carica di maturità guidano verso l’evoluzione delle spezie al palato.

Ma Tenuta Montemagno ha voluto anche affrontare una sfida: lanciare un Metodo Classico da uve a bacca rossa e polpa bianca per andare alla ricerca di nuove sensazioni. Sono così nati TM Brut 24 e 36 mesi, spumanti rosati dal delizioso perlage, che sanno esprimere ciascuno a proprio modo fiori freschi e frutti di bosco all’olfatto per poi garantire nuove sensazioni e vivacità al palato.

La felicità per Tiziano Barea è anche qualcosa che unisce le sue imprese: «Miglioramento continuo, sì, possiamo fare meglio, sempre e dalla campagna alla cantina, nulla deve avvenire per caso». Oltre a trasformare, appunto, la passione in lavoro e quindi vivere il lavoro come una passione: un’idea condivisa in famiglia, con la moglie Laura e la figlia Vanessa. Tanto che dall’esperienza di Montemagno, quest’ultima ha già tratto una nuova impresa – oltre all’altra familiare, dedicata ai cavalli – ovvero cosmetici denominati non a caso Vigneul che attingono qui nel segno dell’economia circolare le materie prime.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

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