15-05-2023

Che successo Sicilia En Primeur 2023: al cuore della XIX edizione, la Trinacria come meta di enoturismo

Il profilo "green" delle aziende vitivinicole come attitudine e non più come scelta, sempre più giovanissimi appassionati, produzioni diversificate e gli assaggi da non perdere: il nostro report dall'anteprima dei vini made in Sicily a cura di Assovini

Attraverso questa ultima edizione delle anteprime siciliane, Assovini Sicilia pone l’accento sulla Sicilia come destinazione esperienziale per l’enoturismo. Una prova generale perfettamente riuscita che esalta le biodiversità di un’isola dove l’enogastronomia, la cultura, l’arte e le ricchezze di Trinacria ancora da scoprire, si fondono all’elevata qualità dei vini.

Se le passate edizioni fondevano concetti di sostenibilità, rivendicazione delle radici di un territorio unico, oggi il profilo “Green” dei produttori di vino è un obbligo volontario e non una scelta, assioma perfetto per camminare verso il futuro. Non a caso, proprio nel 2020 è nata la Fondazione SoStain Sicilia, sinergia vincente di Assovini Sicilia con il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia che vede il presidente Alberto Tasca affermare con orgoglio: «Abbiamo basato questa fondazione senza scopo di lucro con una governace priva di conflitti d’interessi per il solo scopo di portare know-how e mezzi atti a diffondere una cultura green in questo settore. Oggi siamo 39 cantine associate e 20 milioni di bottiglie certificate».

L'evento Radicepura

L'evento Radicepura

Ma non basta: il presidente Assovini Sicilia, Laurent de la Gatinais chiosa: «Proprio a Radicepura, ai piedi dell’Etna, creazione meravigliosa della Famiglia Faro, affermiamo che la Sicilia può diventare una destinazione per il vino. L’enoturismo è per noi un fattore economico strategico così coniugando arte, storia e cultura enogastronomica. Ogni azienda deve creare un percorso esperienziale per il destinatario dell’isola facendogli scoprire come nasce quell’etichetta e chi la produce per toccare con mano una realtà unica al mondo. Il nostro Made in Sicily si ritrova attraverso calici che esprimono il perfetto viatico comunicativo per immergersi nello spirito isolano».

Numerose le masterclass nel corso di questa recente edizione di Sicilia en Primeur

Numerose le masterclass nel corso di questa recente edizione di Sicilia en Primeur

Assovini Sicilia vanta il 97% di donne tra gli associati e, di questa percentuale, il 90% sono delle giovani generazioni. Altra importante riflessione è rivolta sempre ai Millennials, una fascia d'età che, stando a quanto rivelano gli studi di mercato, si sta avvicinando al vino di qualità visitando wine resort per scoprirne i segreti.

Gli assaggi in anteprima del millesimo 2022 ci portano a una riflessione che esalta la qualità e le diversificazioni enoiche sempre più caratterizzanti.

I numeri di questa edizione: oltre cento giornalisti nazionali e internazionali accreditati, nove enotour, ottocento vini in degustazione, sessanta aziende vitivinicole, cinque masterclass per una sinergia perfetta tra cultura e vino a Sicilia en Primeur . Assovini Sicilia vanta 100 aziende vitivinicole associate che continuano a condividere il controllo della filiera, dal vigneto alla bottiglia; la produzione di vino di qualità imbottigliato e la visione internazionale del mercato con il nord puntato verso la sostenibilità.

Un clima di convivialità ritrovata dopo la pandemia che ci ha portato nuovamente a sorridere e confrontarci sulle tante belle scoperte enoiche di questa edizione.

Tra gli assaggi più caratterizzanti: 
Eùxenos di Tenuta di Castellaro a Lipari, prima annata di questa Malvasia delle Lipari affinata in anfora di cocciopesto che sprigiona erbe aromatiche, rosmarino in primis, e sorprende per un’eleganza infinita;

Salina Rosato di Cantine Colosi, che fonde la stessa proporzione di uve Corinto e Nerello Mascalese svelando una concentrazione equilibrata di lampone e note di rosa, che chiudono con un finale sapido davvero convincente;

Nanuci di LeCaseMatte, uve Nocera 100% con affinamenti in tonneau e cemento per un vino floreale dal sorso croccante e identitario;

il Grilllo di Mozia della Tenuta Whitaker della famiglia Tasca si conferma un vino senza tempo, ricco di sapidità e fiori bianchi, elegantissimo;

Isolano Etna Doc bianco di Donnafugata per un’espressione del vulcano più sapida, erbacea e molto raffinata;

Rajah Zibibbo Gorghi Tondi, vino fresco, fiori d’ arancia e un finale lievemente mentolato che non ti aspetti;

Grotta della Neve Etna Doc bianco, 90% Carricante e resto Catarratto si esprimono in un calice suadente, fruttato, con punte di limone candito e fiori bianchi, che al sorso si completano con note quasi esotiche che ti fanno scordare di essere sull’Etna;

Gazzerotta Malbec di Pellegrino che rende questo rosso la massima espressione di erbe officinali alternate a cenni floreali con un’anima speziata davvero persistente;

Frontebosco Etna Bianco Superiore Contrada Volpare Maugeri, una storia di famiglia che racchiude un progetto, a Milo, vocato a fare vini di alta qualità. Azienda  giovane ma con le idee chiare: erbe mediterranee, cenni fumè  e balsamici sul finale, grande verticalità. 


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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