07-04-2023
Le cifre danno ragione alle aspettative, poiché lo scorso anno il giro d’affari in Italia ha toccato i 6 milioni e 800 mila euro
Così francese, così nel mondo. E così decisa a crescere nel mercato italiano. Una nuova tappa nel nostro Paese per Famille Helfrich, a capo del gruppo Les Grands Chais de France, fondato e guidato da Joseph Helfrich.
Oggi quest’azienda vende nel mondo una bottiglia su quattro di vino francese, ma guarda con estremo interesse all’Italia dove punta alla ristorazione, alle enoteche e alla grande distribuzione. Senza trascurare la frontiera dell’online. Le cifre danno ragione alle aspettative, poiché lo scorso anno il giro d’affari in Italia ha toccato i 6 milioni e 800 mila euro, contro i 5.600.000 euro del 2021. Se guardiamo a due anni prima, le cifre raddoppiano. Stesso discorso per i volumi: dalle poco più di 832.000 bottiglie nel 2019 e 2020 si è passati a 1.132.824 nel 2021 e a 1 milione e 300 bottiglie nel 2022.
Lo sviluppo del mercato nazionale è stato affidato cinque anni fa alla country manager emiliana Romina Romano e la scelta ha premiato.
Romina Romano
A questo punto, è parso naturale per Les Grands Chais de France - oltre 1 miliardo di euro di fatturato l’anno per 700 milioni di bottiglie vendute nel mondo – portare in Italia la presentazione del suo portfolio. A Milano sono sfilate 150 etichette e la location prescelta è stata quella delle Officine del Volo, dove sono accorsi compratori, importatori, rivenditori, critici ed altri esperti ancora.
La Francia si è raccontata con orgoglio, attraverso le più rinomate aree vinicole: dalla Valle della Loira a Bordeaux, e dal Languedoc – Roussillon, Provenza e Valle del Rodano, fino in Borgogna nonché Jura e Alsazia. Ma il mondo, si diceva, resta protagonista: ecco anche le etichette delle nuove proprietà acquistate in Cile e Sud Africa. Nel Paese sudamericano, due anni fa si era finalizzato l’acquisto della tenuta Las Niñas, 80 ettari nel cuore della pregiata denominazione Apalta, e ora si sono aggiunti altri 150 ettari nella denominazione Leyda. Si è arrivati dunque a produrre in terra cilena 700mila bottiglie per un fatturato passato da 400 mila euro a 2 milioni di euro in un anno.
Non meno affascinante il percorso sudafricano. Lo scorso autunno il gruppo ha firmato l’acquisizione della tenuta di Neethlingshof con una lunga e ricca tradizione di vinificazione a Stellenbosch, la seconda area vinicola più antica e prestigiosa del Sud Africa. Le condizioni qui sono ideali per grandi vini da diversi punti di vista: suolo, pendio, altitudine, clima. Si seguono inoltre le rigide linee guida Vegan durante l'intero processo di coltivazione e vinificazione.
Un luogo incantevole anche dal punto di vista architettonico, che mostra poi la ricchezza della sua bellezza naturale. E di una produzione che cresce: ai 100 ettari vitati, se ne aggiungeranno altri 50 presto le 600mila bottiglie vogliono diventare oltre il triplo per la fine dell’anno.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky