28-03-2023

Barolo e Derthona: la rivoluzione del vino attraverso la qualità, l’ardire e l’amore per la terra

Un Salotto organizzato da Strada del Barolo e Grandi Vini delle Langhe, assieme ai nostri Cinzia Benzi e Raffaele Foglia, per raccontare storia, sapori ed evoluzione dei nettari di Vigneti Massa ed Ettore Germano

I produttori piemontesi Walter Massa e Sergio Ger

I produttori piemontesi Walter Massa e Sergio Germano, rispettivamente di Vigneti Massa e dell’azienda Ettore Germano, insieme per parlare d'eccellenza e rivoluzione a sorsi di Barolo Docg e Timorasso Derthona Doc

La rivoluzione nel vino ha una partenza, mai una fine. Ha una base imprescindibile, l’amore per la terra, e fa sì che sia vietato accontentarsi e fermarsi. È una miscela strana fatta di ribellione e gratitudine.

Azioni e riflessioni si sono intrecciate nel Salotto, all’interno dell’evento “Il Barolo e il Derthona vanno in scena a Milano” organizzato da Strada del Barolo e grandi vini di Langa e Terre Derthona – Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi con Go Wine alla Fondazione Stelline. Nel Chiostro della Magnolia un percorso affascinante, per degustare Barolo Docg e Timorasso Derthona Doc, accanto a prodotti agroalimentari di eccellenza del territorio del Piemonte.

Dopo i saluti di Daniele Manzone, direttore di Strade del Barolo e Grandi Vini delle Langhe, Cinzia Benzi e Raffaele Foglia di Identità Golose hanno dato vita a quello che è già “rivoluzionario” in termini di degustazione: una conversazione piacevole e sincera, la quale conduceva a ritrovare nei calici quanto emergeva dalle narrazioni dei produttori. Due i protagonisti sul palco: Walter Massa e Sergio Germano, rispettivamente dei Vigneti Massa e dell’azienda Ettore Germano.

Il Derthona e il Barolo in comune non hanno “solo” il Piemonte, bensì anche quella capacità di esplorare e dire no ai luoghi comuni, a quello stonato ritornello «Si è sempre fatto così».  I due produttori hanno raccontato la loro sfida, partendo dai vini del cuore, Derthona Costa del Vento e Barolo Docg Cerretta, entrambi del 2016. Un momento professionale e ludico, come ha anticipato Cinzia Benzi, che ha fatto presa sugli spettatori, attentissimi: «Nel nostro congresso di Identità Golose il tema era Signore e signori, la rivoluzione è servita e quindi con l’organizzazione abbiamo deciso di parlare anche di quanta rivoluzione ci sia nei calici. E quali migliori esponenti di questi due produttori».

Da sinistra, il nostro Raffaele Foglia della redazione vino di Identità Golose, Sergio Germano, Walter Massa e la nostra signora del vino, Cinzia Benzi

Da sinistra, il nostro Raffaele Foglia della redazione vino di Identità Golose, Sergio Germano, Walter Massa e la nostra signora del vino, Cinzia Benzi

Un apripista, è stato definito così da Cinzia Benzi, Walter Massa che ha affermato: «La rivoluzione, l’ha fatta la qualità del vino. Io voglio che il mio territorio abbia pari dignità di comunicazione della Versilia, il Timorasso è presente da sempre da noi».

Una rivoluzione - aggiunge Benzi - che è stata portata avanti «in un lasso di tempo breve, credendo che questo potesse essere un vitigno importante per il Piemonte». Essendo che la natura è stata l’artefice numero uno a Monleale, in provincia di Alessandria, spinta da un vento di libertà: «La storia ci ha aiutato e ci ha obbligato, su certi disciplinari, al legno, Brunello, Barolo, Barbaresco… i vini superiori quasi tutti chiedono il legno. Noi lo lasciamo libero, chi vuole utilizzarlo, chi no. L’importante è che si vuotino le vigne, le cantine… che ci siano diversi stili».

E con le nuove generazioni la rivoluzione continua: «Quando assaggiate i miei tre Cru, dovete bere quella terra lì. Con i miei nipoti, poi, faremo anche la rivoluzione comunicativa».  

Storia, terra, desiderio sono parole che affiorano sulle labbra di Sergio Germano. Il produttore a Serralunga d’Alba ha raccontato quegli «esercizi spirituali» affrontati in nome del vino, e la bellezza di «provare, mettersi in gioco, ma sempre pensando con il principio della passione». Un cimentarsi che richiede, accanto all’ardire, il rispetto: «Ho avuto anche la grande fortuna di un padre che non mi ha mai detto di no. Certo, questo vuol dire anche una grande responsabilità».  Torna la terra, il suo richiamo che non si può non ascoltare. Già nel presentarsi, l’azienda formula una vera e propria dichiarazione d’amore: «La storia della famiglia Germano è quella di quattro generazioni di uomini innamorati della vigna…»

E a proposito di innamorati, Germano ha portato come vino del cuore il Barolo Docg 2016 Cerretta. Un vino – ha rilevato Raffaele Foglia -  che «rappresenta la rivoluzione, ed la è rivoluzione di ogni vendemmia». La collina della Cerretta, a Serralunga d’Alba, ha vigne di circa mezzo secolo, su una superficie di 6 ettari, innestate per la maggiore da papà EttoreWalter Massa, invece, ha puntato sul Derthona Costa del Vento, della medesima annata, prima vigna nel Novanta. Il discorso si sposta dai fusti, all’acciaio fino ai tappi: oggi qui si punta in gran parte, e con fierezza, sul tappo a vite, che permette di vivere la verità del vino attraversando il tempo. E Foglia ha ricordato l’avventura degli “Svitati”, altri produttori che condividono questa filosofia.

Il confronto si fa vivace, amichevole e poi garbatamente provocatorio. Massa esclama con orgoglio: «In questo Paese, se cadiamo noi del vino, cade tutto». È il richiamo di chi può essere libero, proprio perché ha costruito un legame con la terra. Calpestare quelle zolle - osserva Germano – produce «forza, voglia e - di conseguenza - anche una grande attenzione», affinché la rivoluzione non stravolga, ma valorizzi.

Tra le parole, si affaccia il vino, versato ai protagonisti sul palco e al pubblico. Senza invadenza, è come se si accomodasse ad ascoltare, a sua volta accarezzando i discorsi con le sue sensazioni.

«Il giusto accompagnamento – ha concluso Foglia – alle storie di questi produttori».   


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

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