27-12-2022

Bollicine per il brindisi, 11 consigli dai nostri esperti

Tra poco inizieremo a stappare bollicine per mille motivi, ognuno sa cosa gli sta a cuore, al di là di alcuni motivi comuni a tutti. Noi di Bollicine del Mondo abbiamo i suggerimenti giusti per farvi stare bene

Quattro Champagne, una cantina armena e sei italia

Quattro Champagne, una cantina armena e sei italiane, per la precisione una piemontese, una laziale, una umbra, una lombarda, dell’Oltrepò, e due trentine, compreso quel Giulio Ferrari Riserva del Fondatore che Mauro Lunelli lanciò per la prima volta nel 1972, mezzo secolo fa. Buon tutto a tutti!

Spumante Metodo Classico Brut Sergio Mottura 2011 - Sergio Mottura, Lazio

Se il piccolo borgo di Civitella d'Agliano è diventato una meta per gli appassionati di vino, gran parte del merito lo si deve a Sergio Mottura: un uomo visionario, un riferimento per il Lazio e, non solo, per come valorizzare un territorio potenzialmente straordinario, ma da sempre trascurato a livello vitivinicolo. Piemontese di nascita, prese le redini della tenuta, appartenente allo zio, dedita alla produzione di foraggi per il bestiame, vino e olio. In un contesto di fascino assoluto, tra imponenti calanchi argillosi-calcarei e ricche influenze vulcaniche, il giovane Sergio vide il futuro proprio nella viticoltura sostenibile, esaltando principalmente i vitigni autoctoni, ma non disdegnando confronti e influenze con un mondo del vino, soprattutto d'Oltralpe, che lo incuriosiva e affascinava. Dalle antiche grotte tufacee poste nel centro di Civitella d'Agliano, prende vita il Brut 2011 che porta fieramente il suo nome: da sole uve Chardonnay, è bolla di finezza e complessità difficilmente registrabili a certe latitudini. L'olfatto richiama una evidente vena balsamica di menta e di liquirizia, accompagnata da suggestioni cerealicole e fruttate di pesca e agrumi. Il sorso è proporzionato, cadenzato da una sapida succosità che lo allunga su note di mandorla dolce. Signorile. Alessio Pietrobattista

Champagne Prestige Mes Vieilles Vignes 2015 Grand Cru Blanc de Blancs - José Dhondt, Champagne | Francia

Arrivato quasi al traguardo del mezzo secolo di lavoro in vigna, visto che la sua prima bottiglia viene prodotta nel 1974, José Dhondt (nipote di un belga immigrato in Francia nel 1924) ieri come oggi produce Champagne, espressione sempre viva e vitale di quel terroir dello Chardonnay che è Oger sebbene alcune parcelle provengano da altre zone, vedi il caso di Sézanne da cui proviene il Pinot Noir con cui produce un ottimo Rosé de Saignée. Lo stile segue il vigneron, che in vigna coltiva in modo “non interventista”: vivace e vivido, brillante e sfaccettato. Lo dimostra proprio in questa Cuvée de Prestige composta da vigne che oltrepassano i cinquant’anni. Un Blanc de Blancs che già è accattivante al colore che sfuma dal dorato al paglierino, innervato da una bollicina fine ed elegante. Il naso gioca tra il candito della mela leggermente ossidativa e note di pan brioche grigliato. Torna il bouquet al sorso in cui le tostature si sfumano nella mela di cui sopra ma viene articolato da note di arancia bionda con quel quid di salato che rende più affascinante la beva. E proprio l’agrume allunga il sorso dinamizzato dal continuo rinfresco della bolla, percettibile attraverso una cremosità che avvolge la lingua, con un finale leggiadro all’apparenza, ma complesso. Andrea Grignaffini

Cuvée ‘More Pas Dosé - Castello di Cigognola, Oltrepò Pavese | Lombardia

Guidata da Gabriele MorattiCastello di Cigognola è una splendida realtà in Oltrepò Pavese di 36 ettari, di cui 28 vitati. I vigneti sono tutt’intorno al castello del XII secolo e le vigne, con 25 anni di età media, traggono beneficio da diverse esposizioni. Il Pinot Nero dell’Oltrepò, che qui raggiunge un’ottima maturazione fenolica, è al centro del progetto Castello di Cigognola, che trova nella spumantizzazione la sua espressione di eccellenza. Il Pinot Nero è da sempre indagato nelle sue diverse forme e potenzialità, grazie anche al lavoro di Federico Staderini, l’enologo e il progetto del Metodo Classico si avvale della preziosa consulenza di Nicolas Secondé, figlio d’arte di una famiglia che da cinque generazioni opera ad Ambonnay, il tempio del Pinot Nero in Champagne. Lunghe pressature, solo mosto fiore, frazionamenti che permettono la massima variabilità ed espressività nell’assemblaggio. La Cuvée ‘More Pas Dosé è un Blanc de Noir da Pinot Nero in purezza senza aggiunta di zucchero dopo la sboccatura e con almeno 24 mesi sui lieviti. Bollicina di grande stile, con profumi fragranti, floreali di ginestra, fruttati di mela renetta e con tocchi speziati. L’armonia olfattiva si sposa a un palato equilibrato, in cui la sapidità domina un sorso fresco e minerale. Bruno Petronilli

Champagne Grand Cru Blanc de Blancs Brut - Franck Bonville, Champagne | Francia

Quella della famiglia Bonville è una storia di vignerons champenois iniziata nei primi anni del Novecento, grazie all’intuito e alla lungimiranza imprenditoriale del capostipite Alfred, e tramandatasi di padre in figlio, prima con Franck e poi con Gilles, fino ai giorni nostri. Ora è quindi Olivier, diplomatosi enologo a Reims, a perpetuare quel connubio di tradizione, conoscenza e passione che da quattro generazioni esprime, con rigore e stile encomiabili, un magnifico terroir di quindici ettari interamente vitati a Chardonnay e suddivisi in settantasette parcelle situate nei villaggi classificati Grand Cru di Avize, Oger e Le Mesnil-sur-Oger. Dal 2016 questi vigneti di proprietà sono certificati Haute Valeur Environnementale, ma già a partire dal 2011 la conduzione era stata improntata sull’abbandono di erbicidi e insetticidi, sulla tutela delle biodiversità, sulla ridiffusione delle siepi e sull’implementazione di strutture sempre più ecosostenibili. E quale miglior biglietto da visita per questo Récoltant Manipulant se non il Grand Cru Brut: un’etichetta emblematica che assembla ed esprime al meglio la tensione e la precisione dello Chardonnay di Avize assieme all’opulenza e alla profondità di quello di Oger. Uno Champagne semplicemente ottimo, coinvolgente e appagante. Luca Torretta

Spumante Metodo Tradizionale Brut - Keush, Armenia

Il fascino di un luogo misterioso. Non sono passati molti lustri da quando fu scoperto un intero ciclo produttivo di vino risalente a circa 6500 anni fa in Armenia. Il luogo destò stupore per il ritrovamento di una calzatura in cuoio nello stesso luogo, una caverna ad Areni. Wikipedia e diverse fonti giornalistiche, sia generaliste sia specialistiche, hanno ampiamente documentato con dovizia di particolari. Se avete un po’ di curiosità anche non solo per il mondo del vino, affacciatevi e conoscerete Vahe Keushguerian. Esperienza pluridecennale nel mondo del vino sia come commerciante che come distributore, sia come comunicatore, che come produttore e investitore. Un uomo eclettico che ha abbracciato il vino e lo coltiva a tutto tondo. Tra le sue creature c’è Keush, in Armenia, (nella sua storia ci sono anche due aziende Italiane) da cui la prima “bollicina” Metodo Classico realizzata con varietà autoctone armene. Origins Brut: uve da vigneti a 1750 metri sul livello del mare coltivati su terreno vulcanico, enologo armeno, consulente francese con esperienza in Champagne. Vino armonico, brillante, mineralità avvolgente, sorso ricco e appagante. Un unicum nel suo genere e nel suo territorio. Luca Turner

Trentodoc Extra Brut - Cantina Roeno, Trentino

L’attualità della famiglia Fugatti ci racconta del grande successo di critica e di pubblico per il lavoro effettuato su un vitigno praticamente sconosciuto e prefillosserico, l’Enantio, segnalato di recente anche come Presidio Slow Food. Siamo a Brentino Belluno in provincia di Verona, nella Terradeiforti, terra di confine tra Veneto e Trentino, di strapiombi rocciosi sull’Adige. In dieci minuti di macchina si sconfina arrivando nei vigneti di Chardonnay ad Avio, in provincia di Trento: da qui arriva la produzione spumantistica aziendale, sicuramente di nicchia, ma già solida e degna di nota. Ne è testimone questo piacevolissimo Trentodoc Extra Brut, a basso dosaggio (4,8 gr/l) e con una permanenza sui lieviti di 48 mesi. Vi rendiamo conto del millesimo 2018, sboccato nel primo trimestre del 2022, che conserva una incredibile fragranza, disponendosi su percezioni soprattutto agrumate, di frutta secca appena tostata, di girasoli e mimose essiccate. Il ricordo della splendida consistenza della spuma, molto soffice e accogliente, si palesa al gusto, riproponendo un carattere grazioso e davvero gentile che svela poi un intenso nerbo di freschezza e dinamicità, accompagnando gradevolmente e a lungo. Metterà d’accordo tutti durante il cenone di Natale, a partire dalle verdure in pastella. Monica Coluccia

Trentodoc Giulio Ferrari - Ferrari, Trentino

Il vino icona della storica azienda trentina, guidata dalla famiglia Lunelli dal 1952, è dedicato al fondatore: Giulio Ferrari, fautore della straordinaria vocazione spumantistica del Trentino, con il sogno di creare vini capaci di competere con le migliori bollicine d'oltralpe. È ottenuto da selezionatissime uve Chardonnay raccolte a metà settembre dai filari di Maso Pianizza, il vigneto più antico di proprietà della famiglia Lunelli: 12 ettari piantati a metà degli anni Sessanta attorno a un maso situato tra i 500 e i 600 metri d’altitudine, interamente circondati dal bosco. Giulio Ferrari Riserva del Fondatore prende vita solo nelle migliori annate, quando la vendemmia è giudicata in grado di soddisfare le ambizioni più alte. La prima annata fu creata, quasi in segreto, da Mauro Lunelli nel lontano 1972, con l'ambizione di produrre una bollicina classica capace di sfidare il tempo. È un vino dal colore caldo, illuminato da riflessi dorati, e dal perlage finissimo, di notevole persistenza. Il bouquet intenso, ricco di note di scorza di agrumi e fiori di tiglio, unite a richiami di brioche e nocciola tostata e sottili sbuffi iodati, fa da preludio a un sorso pieno e voluttuoso, ma agile e slanciato, con un piacevole allungo salino e un delicato ritorno agrumato. Adele Granieri

Spumante Metodo Classico “120+1” Pas Dosé - Montalbera, Piemonte

La famiglia Morando, da tre generazioni, si dedica soprattutto al Ruché di Castagnole Monferrato: Montalbera è infatti diventata nel tempo sinonimo di questo vitigno, raggiungendo anche importanti e prestigiosi riconoscimenti. Ma la zona del Monferrato ci riserva grandi sorprese: Montalbera infatti da pochi anni realizza uno spumante di ottimo livello, il 120+1 pas dosé. Già il nome rivela una caratteristica peculiare di questo vino: è un Metodo Classico con 120 mesi di affinamento sui lieviti, 10 anni. Un periodo molto importante, che riesce a portare all’esaltazione del vitigno con il quale viene realizzato, cioè il Pinot Noir. Il “più uno” che si legge in etichetta è in realtà il giorno in più che viene dedicato alla liqueur d’expedition. La bollicina è molto fine, per un vino che al naso ha evidenti note di lievito, ma poi si aprono per dare spazio a una complessità notevole, intensa ma non invasiva, passando da frutta dolce alle erbe aromatiche. In bocca è cremoso e ampio, però l’acidità si sente e regala una grande bevibilità.  Raffaele Foglia

Champagne Coup de Coeur - Cantina Monmarthe, Champagne | Francia

Sono sette le generazioni che dal 1930 hanno permesso la crescita e l’evoluzione della Cantina Monmarthe di Ludes, villaggio classificato come premier cru nel cuore delle montagne di Reims e situato sulla Strada turistica dello Champagne. La Cantina Monmarthe possiede vigneti di Pinot Noir, Chardonnay e Meunier, su una superficie vitata che oggi è di 17 ettari, dislocati su terreni calcareo argillosi, con una produzione di 160 mila bottiglie. La vendemmia viene effettuata seguendo la tradizione récoltant – manipulant, e dunque a mano. La cuvée extra brut, dalla quale nasce il Coup de Coeur, è un connubio di tre diverse annate ed è ottenuta da vecchi vitigni di Chardonnay e Pinot Noir, dosati in egual misura. La bollicina è finissima, persistente ed esalta le note speziate al naso, che si alternano a cenni di pasticceria, mandorla e abbondanza di fiori bianchi. Generoso e avvolgente in bocca, intrigante nella sua evoluzione, è inaspettato come un “colpo al cuore”, un vero colpo di fulmine. Stefania Oggioni

Spumante Metodo Classico Brut - Famiglia Cotarella, Umbria

La famiglia Cotarella è un punto di riferimento per l’enologia mondiale con il loro quartier generale in Val Tiberina, al confine tra l’Umbria e la Tuscia. Prima i fratelli Riccardo Renzo poi le figlie Dominga, Enrica e Marta portano avanti una tradizione enologica grazie al fondatore Domenico che iniziò con una piccola cantina a Monterubaglio per poi spostarsi nell’Alta Tuscia, valorizzando un angolo d’Italia quasi sconosciuto. Nasce la Falesco, oggi Famiglia Cotarella. La competenza e l’audacia di questa famiglia li ha spinti a sfidare preconcetti e portare in rilievo grandi vini come con il Montiano: un Merlot fuori dal comune oggi presente sulle più importanti tavole del pianeta. Il mondo della spumantistica ha trovato un grande attore nelle vigne di Rossetto o Roscetto. Un vitigno autoctono a bacca bianca che, se contenuta a livello di rese produttive, esprime al meglio il rapporto acidità-zucchero e l’aromaticità. Quest’uva appartiene alla famiglia dei Greco e proprio a Montefiascone trova il terroir ideale per esprimere un frutto fragrante. Due ettari vitati distesi a 300 metri sul livello del mare su un terreno di origine vulcanica. Bollicina metodo classico, con 36 mesi di affinamento sui lieviti, ricca di note floreali complesse, tostature armoniche e persistenti. Cinzia Benzi


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Identità Golose