01-06-2022
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Alta Langa Docg 2017 - Monsignore, Alta Langa | Piemonte
Siamo a Vicoforte, a Cascina Monsignore, ex residenza della Curia vescovile di Mondovì attualmente di proprietà della famiglia Blengini. Oggi Giuseppe, architetto di fama mondiale e la moglie Roberta che di cognome fa Ceretto, monumentale famiglia del vino di Langa, hanno deciso di dare vita ad un nuovo cammino. Un progetto della loro famiglia: pionieristico, autentico e fondante sul proprio sapere legato con un filo sottile alla creatività. Due imprenditori con le idee chiare: produrre Alta Langa coltivando vigne a 600 metri sul livello del mare. Zero improvvisazioni. Studiano la materia supportati da esperti, fanno sperimentazioni e piantano per lo più barbatelle di Chardonnay e Pinot Nero. Un percorso iniziato nel 2014 che solo quest’anno porta alla luce il millesimo 2017 di Alta Langa Monsignore. 50% di Chardonnay e altrettanto di Pinot Nero per una produzione di appena 2.500 bottiglie. Vinificazioni separate con fermentazioni in vecchie botti di rovere e un affinamento di 46 mesi. Sorso cremoso, elegante, caratterizzato da note erbacee per la prima annata extra brut. Etichette d’autore disegnate da artisti che cambieranno ogni tre anni. Bollicina must have appartenente a quella Langa di confine di cui sentiremo parlare a lungo. Cinzia Benzi
Spumante Metodo Tradizionale Perlugo Dosaggio Zero - Pievalta, Marche
Cosa ci fanno un milanese e una bresciana a Maiolati Spontini nel bel mezzo dei Castelli di Jesi? La risposta potrebbe essere complessa senza conoscere il motivo di questa "calata longobarda": quando nei primi anni Duemila la maison franciacortina Barone Pizzini decise di guardarsi intorno per scoprire nuovi territori su cui investire, fu irrimediabilmente attratta dalle potenzialità del Verdicchio di Jesi e dallo splendido territorio che lo caratterizza. Fu inviato un "agente all'Avana" per capire dove poter collocare al meglio le radici di questa nuova avventura e la scelta ricadde su quella che oggi rappresenta una delle realtà più interessanti dell'intero panorama jesino. Nel 2002 Alessandro Fenino, poi raggiunto dalla sua compagna di vita Silvia Loschi, diede il via a Pievalta, un progetto di vita e di vino, fatto di scelte forti, senza compromessi, come la biodinamica, abbracciata sin da subito per infondere l'essenza del territorio nei vini. Anche nel Perlugo, bollicina di casa dedicata a una persona speciale per l'azienda: la mandorla e i fiori bianchi, la liquirizia e l'aloe hanno poi ricami di agrumi e un sottofondo salmastro intrigante e complesso. La bocca maschera l'assenza di dosaggio con struttura e frutto, trovando un perfetto equilibrio acido-sapido. Sopraffino. Alessio Pietrobattista
Spumante Metodo Classico Brut - Vis Amoris, Liguria
Una vocazione, quella per il Pigato, e in essa la passione per un vitigno che della terra di Liguria sa esprimere le connotazioni più autentiche. In Vis Amorisle imprese difficili non spaventano: da terreni poco ospitali ma generosi, si coltiva esclusivamente questo vitigno autoctono della Riviera Ligure di Ponente, qui declinato in tutte le sue accezioni che possono contemplare affinamento in vasche di acciaio, fermentazione sulle bucce, maturazione in barrique e affinamenti più o meno lunghi, anche fino a 60 mesi. Proprio il Pigato, del resto, si presta al ripristino di terreni che qui, su un piccolo vigneto a una manciata di km dal mare ed esteso su tre terrazze, vanta una vocazione secolare. Ed è del resto già nel colore, oro chiaro o ambrato, e nel suo repertorio gusto-olfattivo fatto di sali, dolcezze e umori di macchia mediterranea, che il Pigato esprime e fa parlare il suo habitat come in questo Metodo Classico. Qui la distanza dal mare è di appena 900 metri, i terreni argillosi con presenza di scisto incoraggiano una sosta di circa 30 mesi sui lieviti e un dosaggio zuccherino di circa 6 grammi per litro: la bolla, filigranata, porta in dote profumi di pinoli, timo, rosmarino, e chiude su un finale fresco e sapido, intensamente ligure. Andrea Grignaffini
Cuvée Prestige Reserva Real - Freixenet, Spagna
La nascita di Freixenet risale al 1861, anno in cui iniziò l’attività di Casa Sala, precursore della famiglia Freixenet, fondata da Francesc Sala Farrés, a cui successe il figlio Joan. Nel 1911, l’erede di Casa Sala, Dolores Sala Vivé, sposò il più giovane della famiglia Ferrer de la Freixeneda, Pedro Ferrer Bosch, soprannominato il Freixenet: la coppia, insieme a Joan Sala, inizia così a produrre spumante secondo il Metodo Classico e nel 1914 lancia sul mercato la prima bottiglia di Freixenet. A Sant Sadurní d'Anoia, nel territorio di Penedès, dopo le vicissitudini della guerra civile, l’evoluzione e la crescita della Freixenet sono inarrestabili: nel 1981 nasce il gruppo Freixenet, che gradualmente ingloba diverse cantine internazionali e oggi possiede 18 aziende vinicole in 7 Paesi su 3 continenti. I riconoscimenti per la qualità dei suoi Cava arrivano da tutto il mondo e Freixenet si afferma anche come la prima azienda al mondo in termini di volume di Cava prodotti secondo il Metodo Classico. La Cuvée Prestige Reserva Real è il vertice produttivo della Freixenet: blend di Macabeo, Xarel lo e Parellada, 30 mesi sui lieviti, profumi di frutta bianca fragranti, palato fresco, molto minerale, un cava snello, dinamico, di grande piacevolezza ed eleganza. Bruno Petronilli
Spumante Metodo Classico Brut Abate - Vercesi Nando, Oltrepò Pavese | Lombardia
Tre generazioni di famiglia si sono succedute da quando, nella metà degli anni Cinquanta, Nando Vercesi prese la decisione di dare origine all’azienda vitivinicola che ancora oggi porta il suo nome e che ha sede nella frazione Costa Montefedele del comune di Montù Beccaria, sulle colline dell’Oltrepò Pavese. A lui è poi subentrato il figlio Maurizio che, formatosi alla scuola enologica di Alba, ha consolidato il progetto paterno sviluppandolo sia in termini quantitativi, che qualitativi. Ora è sua figlia Valeria, con laurea in Viticoltura ed enologia conseguita presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, a perpetuare, con moderno e innovativo spirito imprenditoriale, la storia e le tradizioni vitivinicole di famiglia. Ad oggi, gli ettari vitati di proprietà di questa stimata realtà sono oltre cento, da cui vengono raccolte le uve atte alla produzione di dodici tipologie di vino. Tra queste il delizioso, e dall’eccezionale rapporto qualità prezzo, Abate: spumante Metodo Classico da uve Pinot Nero in purezza, vendemmiate a mano e vinificate in bianco. Di colore giallo dorato cristallino, all’olfatto è intenso e fine, franco e fragrante (fiori bianchi, agrumi, lampone, pesca, crosta di pane). L’assaggio è coerente e armonico, di buona persistenza e delicata sapidità. Luca Torretta
Champagne L’Afrodisiaque - David Léclapart, Champagne | Francia
David Léclapart coltiva circa tre ettari in biodinamica a Trépail, Villaggio Premier Cru della Montagne de Reims, con vigneti esposti a est, vitati principalmente a Chardonnay, con un suolo di tipo argillo-calcareo, del periodo cretaceo con il sottosuolo tipicamente gessoso. Nel 2012 perse la maggior parte del raccolto e pressò l’80% di Chardonnay e il 20% d Pinot Noir insieme, con la fermentazione in barrique e uso di lieviti indigeni per accentuare la complessità e la nota gessosa, e lo svolgimento naturale della malolattica. Così nacque la Cuvée Afrosiaque, che nell’elaborazione della vendemmia 2016, millesimato non dichiarato, i vini non subiscono né chiarifica, né collaggio, né stabilizzazione a freddo, e nessun filtraggio; affina circa 4 anni sui lieviti, e dopo il dégorgement avvenuto nel giugno 2021, non viene dosata. Champagne vibrante, profondo, complesso che seduce per la sua maturità, eleganti aromi floreali, frutta a polpa gialla, frutta secca, delicate nuance agrumate dal limone al pompelmo che si mescolano alle note speziate e ad aromi di caffè tostato, una mineralità gessosa con ricordi di legno orientale. Al palato, una bella freschezza, equilibrato, leggermente boisé, con un finale dalla mineralità sapida persistente, dai ritorni gessosi e marini. Manlio Giustiniani
Kit's Coty Blanc De Blancs - Chapel Down, Kent | Inghilterra
Pochi chilometri dalla Manica, lo Stretto di Dover, il Kent, il giardino verde di Inghilterra, Chapel Down. Dovreste aver identificato il luogo e la geografia intorno per comprendere che qui la situazione per produrre del buon vino rischia di essere quanto mai favorevole. Dico "rischia" perché dal 1969, data in cui si ha precisa informazione della prima vigna piantata in Kent, ad oggi, con il mutare del clima ovvero il riscaldamento globale, l’Inghilterra potrebbe diventare uno dei Paesi in cui il vino di altissima qualità potrebbe diventare bandiera e vessillo. Non a caso, difatti, famiglie Champenois in primis hanno investito in proprietà terriere. Chapel Down pianta la sua prima vigna nel 1977. Da allora un crescendo qualitativo e quantitativo costante e appassionato. Fare bene, fare sempre meglio è ben radicato nel DNA dell’azienda e la Kit’s Coty Collection ne è fulgido esempio. Il Blanc de Blancs è l’apogeo dell’espressione dello Chardonnay di questa brillante azienda. Solo le parcelle migliori, tutto raccolto e controllato a mano, questo Chardonnay diventa dopo attenta vinificazione tra legno, acciaio e vetro uno spumante intenso e vibrante, con note di frutta tropicale che si confondono con note burrose di brioche. Luca Turner
Trentodoc Brut Antares Millesimato 2018 - Cantina Toblino, Trentino
Una cantina sociale virtuosa non è solo un collettore di uve ma anche di esperienze personali e progetti sempre nuovi. Su questa strada è da oltre sessant’anni laCantina Toblino - con una storia iniziata nel 1960 e un primo imbottigliamento del ’64 - sempre al passo con i tempi grazie a una lettura attenta degli stimoli provenienti dai consumatori e dagli stessi vignaioli della Valle dei Laghi (enclave vocata tra Dolomiti, lago di Garda e Trento, che accoglie circa 900 ettari che fanno capo a oltre 600 conferitori). Passaggi segnanti l’attualità di Toblino sono stati, nel 2009, l’introduzione del fotovoltaico e la decisione di ridurre l’emissione di CO2 e, nel 2010, l’inserimento di pratiche di coltivazione organica dei vigneti che hanno portato a un cospicuo aumento della quota bio regionale, coinvolgendo in prima battuta i 40 ettari dell’Istituto Diocesano (al momento il più grande vigneto condotto in biologico del Trentino). Vale la pena cercare il Trento Doc Brut Antares Millesimato 2018 per bere un ottimo Metodo Classico senza accendere un mutuo. Dopo 36 mesi sui lieviti ha carbonica sottile e presenza aromatica delicata, di gelatina di limone, scorza d’arancia candita e una nota classica di panificazione. Bonus per godibilità gustativa: lineare, continua, amichevole. Monica Coluccia
Valdobbiadene Prosecco Docg "Frizzante... Naturalmente" - Casa Coste Piane, Veneto
Casa Coste Piane è il piccolo regno diLoris Follador, della moglie Sandra e dei figli Adelchi e Raffaele. La storia vitivinicola della famiglia Follador inizia con la produzione di vino per autoconsumo, passando per la fornitura di vino sfuso, fino all’imbottigliamento, per la prima volta nel 1983. Loris, viticoltore da oltre vent'anni, ama definirsi un contadino, il custode di un terreno che deve essere mantenuto sano e vitale. I sei ettari di vigna sono suddivisi in vari appezzamenti, tutti in collina, a un’altitudine compresa tra 250 e 400 metri su suolo argilloso-marnoso di origine morenica, con filari che arrivano a superare i cento anni di età. La filosofia di produzione e lavoro in vigna è caratterizzata da una viticoltura non invasiva ed estremamente rispettosa dell'ecosistema. Stessa attenzione in cantina, dove la ricerca dell’identità del prodotto ha visto innumerevoli prove, passando per le vinificazioni in Metodo Classico, per poi tornare sempre all’origine e all’essenza del Prosecco come veniva prodotto una volta: il "sur lie". "Frizzante ... naturalmente", prodotto con Metodo Ancestrale, è un vino di grande carattere, dai profumi di mela Golden, arancia e fiori bianchi, con sottili nuances di erbe balsamiche e un sorso intenso e saporito, di golosa rusticità. Adele Granieri
Lessini Durello Riserva 2015 - Casa Cecchin, Veneto
Renato Cecchin è uno dei “padri” del Durello, uno di quelli che ha creduto fin dall’inizio a questo vitigno così ostico, la Durella, che però sui Monti Lessini ha trovato la sua dimensione. Negli ultimi anni, poi, Cecchin ha sempre puntato in alto, nel senso di valorizzare ancora di più i vigneti a una maggiore altitudine, per cercare di controbattere ai cambiamenti climatici. Uno dei grandi vantaggi dell’azienda è comunque quello di avere terreni vulcanici che aiutano ad avere uve per basi spumanti, che conferiscono al vino anche una notevole sapidità. Sulla tecnica di produzione, poi, Renato Cecchin non ha alcun dubbio: «Nel 1989 ho iniziato a produrre il Durello con il Metodo Classico. Ho capito che era tutta un’altra cosa, che la differenza era enorme. E allora, qui da noi, il Metodo Charmat è sparito». Uno dei vini simbolo dell’azienda è diventato il Lessini Durello Riserva, 60 mesi sui lieviti, Durella in purezza. Dopo 5 anni di affinamento, le spigolature di questa uva vengono finalmente smussate. Il bouquet olfattivo diventa ampio, con un continuo alternarsi di note fresche a sensazioni più morbide, dal lime per passare al miele, per fare un esempio. In bocca è netto e preciso, ma l’acidità trova equilibrio con una struttura adeguata. Notevole la bevibilità. Raffaele Foglia
Spumante Metodo Classico Annilume - Borgo delle Oche, Friuli
Un altro, e alto, rappresentante dei metodi classici in Friuli Venezia Giulia è l’Annilume di Borgo delle Oche, Valvasone Arzene (PN). Siamo nella zona Friuli DOC Grave. L’azienda nasce dal matrimonio professionale e personale di Luisa Menini, che segue la parte viticola e gestionale, e Nicola Pittini, agronomo ed enologo. Entrambi condividono un approccio di massimo rispetto per le materie prime e s'impegnano nella ricerca costante creando vini complessi e di estrema personalità. A rappresentanza di tutto ciò c’è il Metodo Classico Extra Brut Annilume: spumante da uve Chardonnay e Pinot Nero, affinato sulle fecce fini per quattro mesi e successivamente 44 mesi sui lieviti, in bottiglia. Nel bicchiere si presenta giallo paglierino con una bolla fine e persistente, sentori di ribes bianco, fiori di tiglio e cipria inebriano il naso e si traducono in bocca in una spiccata acidità e freschezza. Avvolgente, fresco e setoso nel finale. Stefania Oggioni
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Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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A cura della redazione di Identità Golose
I Crémant de Bourgogne alla conquista dei mercati internazionali: prodotti di grande identità e dal competitivo rapporto qualità-prezzo
Uno scatto dalla 13ª edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI. Foto Michele Purin
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.