15-04-2022

Il nostro Vinitaly: assaggi per tornare a vivere l'Italia del vino

Le scelte di Raffaele Foglia, Amelia De Francesco, Adele Granieri, Marilena Lualdi, Chiara Mattiello, Fosca Tortorelli, Salvo Ognibene e Maurizio Trezzi: ecco i vini che ci hanno emozionato

Il Vinitaly 2022 e le impressioni di otto esperti.

Il Vinitaly 2022 e le impressioni di otto esperti. Nella fila in alto: Raffaele Foglia, Amelia De Francesco, Adele Granieri, Marilena Lualdi. Sotto: Chiara Mattiello, Fosca Tortorelli, Salvo Ognibene e Maurizio Trezzi

Le considerazioni su come sia andato questo Vinitaly le lasciamo per un approfondimento nei prossimi giorni, ora cerchiamo di concentrarci sui veri protagonisti di queste quattro giornate di fiera a Verona: i vini. Sono loro che devono “parlare”, che ci raccontando dove sta andando il mondo del vino.

E noi vogliamo raccontarveli a modo nostro: così in questo articolo (al quale ne seguirà un secondo) abbiamo raccolto i migliori assaggi di Raffaele Foglia, Amelia De Francesco, Adele Granieri, Marilena Lualdi, Chiara Mattiello, Fosca Tortorelli, Salvo Ognibene e Maurizio Trezzi. Attenzione: non sono i migliori vini del Vinitaly, non ci permetteremmo mai di essere così assolutisti e presutuosi, ma sono gli assaggi che maggiormente ci hanno colpito ed emozionato. Ecco i primi 12. (qui la seconda parte)

Francesca Seralvo presenza il Terrazze Alte

Francesca Seralvo presenza il Terrazze Alte

Terrazze Alte di Mazzolino
Se gli appassionati conoscono bene il Noir di Mazzolino, la novità dell’azienda dell’Oltrepò Pavese non può che fare piacere. Terrazze Alte è un assemblaggio di quattro vigne, ma solo delle parti più alte dove c’è meno presenza di argilla e dove la marna fa sentire il proprio carattere. Ne deriva un Pinot Nero in purezza, lavorato solo in acciaio, di grande profondità e complessità, che riesce a esaltare le caratteristiche di questo splendido vitigno. E con prospettive ottime anche di longevità. Raffaele Foglia

Lidia e Marianna Colosi con Sono un Vermut e Mar'è

Lidia e Marianna Colosi con Sono un Vermut e Mar'è

Mar’è (e non solo) di Colosi
Doppia novità alle Cantine Colosi. Visto il grande successo del Salina Bianco, uno dei vini più apprezzati, l’azienda ha pensato di aggiungere un secondo bianco, fresco e immediato: nasce così Mar’è 2021, realizzato con Insolia e Catarratto. Ideale per la bella stagione ormai alle porte. Ma l’altra novità è una “contaminazione” con il nord: grazie alla collaborazione con The Spiritual Machine di Torino è nato un Vermouth davvero ottimo, realizzato su una base di Insolia. La Sicilia chiama e il Piemonte risponde presente. RF

Il Pinot Nero 1465

Il Pinot Nero 1465

Pinot Nero “1465 MCDLXV” 2015 – Podere Fortuna
L’anno 1465 rappresenta la prima annata in cui è documentata la produzione di vino nei terreni che oggi sono di Podere Fortuna, una ventina di ettari vitati circa a conduzione biologica sull’altopiano toscano del Mugello. Una zona che negli ultimi anni, grazie al microclima peculiare, ha saputo dare risultati originali e con un forte carattere territoriale per quanto riguarda il Pinot Nero. E così per questa selezione, che colpisce per eleganza, mediterraneità e finezza del tannino. Amelia De Francesco

L'Etna secondo Carla Maugeri

L'Etna secondo Carla Maugeri

Maugeri, Etna Bianco Superiore Contrada Volpare “Frontebosco” 2020
Architetto di talento, appassionata del bello e del buono, Carla Maugeri dopo aver ristrutturato l'antico casale di famiglia a Riposto, alle falde dell'Etna, trasformandolo in Zash, ha deciso di riprendere in mano l'attività vitivinicola familiare. La spettacolare vigna ad anfiteatro, proprietà di famiglia a Milo, che guarda il mare dal versante sud dell'Etna, dove i Maugeri producevano vino negli anni Settanta, ha dato il via ad una nuova avventura produttiva, che vede la consulenza enologica di Emiliano Falsini. L'Etna Bianco Superiore Contrada Volpare “Frontebosco” 2020 è una felice interpretazione del terroir vulcanico in cui la potenza espressiva del Carricante viene elevata da un uso del legno perfettamente calibrato. Il risultato è un vino dai profumi di zagara e scorza di limone, con soffusi  sentori iodati e un sorso pieno e vibrante, dal lungo finale salino. Adele Granieri

Morellino di Scansano Docg 2019 di Podere 414

Morellino di Scansano Docg 2019 di Podere 414

Morellino di Scansano Docg 2019 di Podere 414
Podere 414, sembra una formula magica, che si traduce in “pazienza, speranza, futuro con questo Morellino di Scansano Docg 2019, 85% Sangiovese, per il resto Ciliegiolo, Colorino, Alicante, Syrah. La metodologia di vinificazione è tradizionale, difatti per la fermentazione si usano solo lieviti autoctoni. Ne deriva una struttura importante, che sa far presagire però una sua vivacità, anche nel tempo. Marilena Lualdi

Un altro ottimo assaggio: Forcone Tuscia Doc 2017 di Madonna delle Macchie

Un altro ottimo assaggio: Forcone Tuscia Doc 2017 di Madonna delle Macchie

Forcone Tuscia Doc 2017 di Madonna delle Macchie
In un territorio che nutre e preserva la  propria bellezza anche con l’aiuto del vino l’azienda Madonna delle Macchie offre il suo Forcone Tuscia Doc 2017. Sangiovese e Violone in queste colline dell’Alto Tevere sanno dar vita a un rosso con un equilibrio declinato in eleganza e nella ricchezza degli aromi, dalla frutta matura alle spezie, dopo una maturazione nella grotta di tufo e poi in bottiglia. ML

Antolini presenta la sua interpretazione della Valpolicella

Antolini presenta la sua interpretazione della Valpolicella

Valpolicella superiore Persegà di Antolini
Magari non tutti sanno che il Valpolicella nei bei tempi che furono era considerato una “fanta” ante litteram. Fruttato, fresco, con un’acidità importante, veniva portato nelle campagne per dissetare i contadini, rinfrescandolo dentro i fossi. E me li sono immaginati con il Persegà di Antolini. Un Valpolicella superiore di grande schiettezza, da uva fresca di Corvina, Corvinone e Rondinella, affinato su botti vecchissime da 10 ettolitri. Marasca croccante e lampone al naso, il palato si apre verticale e sapido, dissetante e nervoso, denotando giovinezza. Chiara Mattiello

Il Project XXX di Cantina Kaltern: poche bottiglie preziose

Il Project XXX di Cantina Kaltern: poche bottiglie preziose

Tabù - Project XXX di Cantina Kaltern
Un Alto Adige che non finisce mai di sorprendere, lo spirito contemporaneo, la continua voglia di ricerca e d’innovazione di Andrea Moser, kellermeister di Cantina Kaltern, lasciano a bocca aperta. “One shot, one wine”, con il Project XXX (eXplore – eXperiment - eXclusive per i lavori di ricerca) - progetto che porta a vini unici, con produzioni limitatissime – Andrea porta in campo il suo vino Tabù, solo 669 bottiglie per questo rosé ottenuto da un uvaggio. Un vino coinvolgente capace di trasmettere freschezza e struttura, in un gioco dicotomico che lascia il segno. Fosca Tortorelli

Piedirosso di Contrada Salandra

Piedirosso di Contrada Salandra

Campi Flegrei DOC Piedirosso Contrada Salandra 2017
Il fascino nel calice, così il Piedirosso di Contrada Salandra 2017, solletica i sensi. Un colore che brilla di una luce ipnotica e ti trasporta in un contesto silvestre. La tavolozza olfattiva che lo caratterizza gioca sul chiaroscuro, con un bouquet che richiama sentori di sottobosco ed erbe aromatiche. Il Piedirosso di Peppino Fortunato è un vino di grande fascino, elegante, armonioso e ammaliante nel sorso, lungo e coinvolgente. FT

Montalbera ha presentato il 120+1

Montalbera ha presentato il 120+1

120 + 1 di Montalbera 
Vino da tre generazioni tra Monferrato e Langhe per la famiglia Morando che al Vinitaly si racconta con un prodotto unico: il 120+1 di Montalbera è un Pinot Nero in purezza che riposa 10 anni sui lieviti, sboccatura 2020. Da provare con le Fine de Claire, per consigli chiedere a Le sommelier delle ostriche. Salvo Ognibene

Il Barolo secondo Arnaldo Rivera

Il Barolo secondo Arnaldo Rivera

Rocche dell’Annunziata 2018 di Arnaldo Rivera
Una cooperativa del vino di qualità: siamo a Barolo con un'idea ben chiara sulla zonazione e sulla valorizzazione del lavoro dei vigneron. Rocche dell’Annunziata di Arnaldo Rivera è figlio di vigneti trentennali nel Comune di La Morra che affina per 32 mesi in botte grande. Un vino che esprime bene il carattere del territorio, tannino avvolgente e tra le spezie una gradevolissima cannella. SO

Ancora bollicine con Puiatti

Ancora bollicine con Puiatti

Rosé de Noirs Metodo Classico Puiatti
Sono tre i vitigni con cui la Cantina Puiatti produce vino spumante con Metodo Classico: Ribolla, Chardonnay e Pinot Noir. Da quest’ultimo, impiantato su terreni dove una volta scorrevano fiumi e quindi rimasti molto minerali, nasce un’interessante bollicina rosé. Fine, persistente, con un colore tenue che non vuole ammaliare l’occhio ma lascia profumi intensi di rosa e frutta rossa, spezie e fiori. In bocca è fresco con il giusto grado di acidità. Davvero interessante. Maurizio Trezzi

(qui la seconda parte)


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Identità Golose

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