11-03-2022
Il Segretario di Stato è il whisky della Poli dedicato all'illustre concittadino monsignor Pietro Parolin
Una cosa che non è mai mancata a Jacopo Poli e, più in generale, alla famiglia Poli di Schiavon è la curiosità. A questo si aggiungano la voglia di scoprire, l’entusiasmo e un pizzico di sana follia, e il gioco è fatto.
Sono questi gli ingredienti principali del Segretario di Stato, il whisky italiano appena presentato nelle sue 1898 bottiglie (in omaggio alla data di fondazione della distilleria), che è stato dedicato al più celebre cittadino di Schiavon, monsignor Pietro Parolin, che è – appunto – il Segretario di Stato della Santa Sede in Vaticano. A parte la passione, comunque, c’è una grande ricerca e una particolare attenzione alle materie prime, alle tecniche di distillazione, ai metodi di affinamento.
La presentazione in distilleria
Quella di produrre un whisky in Italia era un’idea che Jacopo Poli aveva già da tempo. «Tutto nasce da un viaggio che abbiamo fatto in Scozia nel 1985, insieme a Fausto Maculan. Tramite il nostro importatore, abbiamo chiesto qualche suggerimento su dove andare, e così siamo stati messi in contatto con Silvano Samaroli. Non ho mai avuto modo di conoscerlo di persona, ma ci spiegò dove andare e cosa fare». Samaroli, scomparso nel 2017, è stato uno dei più importanti imbottigliatori di whisky.
Jacopo Poli racconta i vari passaggi della produzione
L’attesa ha portato al primo prodotto. «Abbiamo mandato una missiva al cardinal Parolin per un incontro: alla fine l’iniziativa gli è piaciuta, anche se diceva di non meritarselo. Il 2 ottobre 2021 è arrivato in distilleria e ha autorizzato l’utilizzo del nome Segretario di Stato per 5 anni».
La cantina di affinamento delle grappe
La produzione è molto in “stile Poli”, puntando alla qualità fin dalle materie prime. Il malto arriva dalla Francia, con torba scozzese: il 60% è non torbato, il 40% è torbato. Quindi la preparazione del fermentato, il wash, a una gradazione tra i 7,5 agli 8,2%. Poi la distillazione, separata per la parte torbata e quella non torbata, e successivamente il distillato, abbassato di gradazione a 55% (perché la legge italiana non consente l’affinamento in botte sopra i 60%, per rispettare le norme anticendio), viene fatto riposare 5 anni in botte di rovere francese, di tostatura delicata, precedentemente usata per vino bianco italiano. Poi il finishing, il passaggio finale di circa un anno in botti già utilizzate per l’Amarone: «Facciamo un distillato internazionale, ma con un’anima veneta».
Insieme al funzionario delle Dogane l'apertura della zona di invecchiamento del whisky
Ma Jacopo Poli ha spiegato che si tratta della prima uscita. Tanto che, alla presenza del funzionario delle Dogane, è stata aperta in occasione della presentazione ufficiale la cantina di affinamento, ed è stato possibile assaggiare altre due versioni, ancora in affinamento, del Segretario di Stato. Un primo campione aveva solo 5 mesi di botte di Amarone di secondo passaggio: più delicato, elegante, frutta gialla, pasticceria. Il vino è meno invadente. Il secondo campione, invece, era invecchiato 9 mesi in botte di amarone di primo passaggio: balsamico, frutta rossa, frutta secca, spezia, meno elegante e più “ruvido”.
La prima edizione del Segretario di Stato è uscita in 1898 bottiglie
La Poli, d’altronde, negli anni ha saputo evolversi, sapendo uscire anche da crisi importanti, come quella degli anni Ottanta quando le industrie iniziarono a fare una concorrenza fortissima anche tramite aggressive campagne pubblicitarie con testimonial molto noti, come Mike Bongiorno per fare un esempio. Una campagna che portò a perdere buona parte di un patrimonio storico formato da circa duemila distillerie artigianali: ora sono solo 89, per capirci.
La distilleria e il museo della grappa di Schiavon
Ora gli obiettivi sono molteplici. Tra questi, c’è quello di portare la grappa ai giovani, di “svecchiarla” da un’immagine ancora troppo spesso legata al “mondo antico”. Dall’altra parte, c’è la voglia di spingersi su altri prodotti, come gin, bitter e, ora, il whisky, esplorando nuovi mondi, ma con le tecniche di oggi.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Zhang Le ha presentato la sua personale linea di whisky
Jacopo Poli presenta Herbalis, il nuovo amaro officinale