28-11-2021

La sfida di gusto tra i vini Col d’Orcia e la cucina dei fratelli Lebano a Milano

Tre grandi annate di Poggio al Vento Brunello di Montalcino riserva (2010, 2006 e 2001) abbinate ai piatti firmati dagli chef di Terrazza Gallia

Qualità e impegno per il pianeta: dal 2010 Col d&

Qualità e impegno per il pianeta: dal 2010 Col d'Orcia segue le regole dell’agricoltura biologica. La missione della famiglia Cinzano, infatti, è quella di produrre artigianalmente i migliori vini che si possono ottenere dall’eccezionale combinazione del suolo e del clima di Montalcino, grazie a seleziona clonale, bassa resa per ettaro, rigorosa cura manuale delle uve.

Diciotto cene in tutta Italia con alcune iconiche cantine italiane che sposano e “sfidano” i piatti di alcuni importanti chef. È l’idea di Istituto Grandi Marchi che ha creato un evento speciale - Il Gusto nella Sfida: The Night - per rilanciare l’enogastronomia come motore della nostra economia e fulcro della ripartenza. Il viaggio nell’eccellenza, che ha coinvolto 12 regioni, ha fatto registrare anche una splendida tappa milanese con i vini Col D’Orcia abbinati alla cucina dei fratelli Lebano.

Nella lussuosa sala di Terrazza Gallia, ha preso vita un interessante percorso che è culminato in tre grandi annate -  2016, 2010 e 2001 - di Brunello di Montalcino Poggio al Vento. Una degustazione che ha dimostrato a tutti gli ospiti la longevità e la complessità di un vino capace di rappresentare un territorio unico e incontaminato.

La mise en place della cena preparata da Vincenzo e Antonio Lebano con piatti in abbinamento ai vini Col d'Orcia

La mise en place della cena preparata da Vincenzo e Antonio Lebano con piatti in abbinamento ai vini Col d'Orcia

«È arrivato il momento di guardare con fiducia al futuro – spiegano Francesco e Santiago Marone Cinzano -. Abbiamo deciso di venire a Milano a presentare i nostri vini perché Paolo Porfidio, sommelier di Terrazza Gallia, è stato il primo a venirci a trovare in azienda e abbiamo voluto ricambiare la cortesia e la fiducia. È sempre bello tornare nel capoluogo lombardo, ricco di stimoli e di vitalità, pieno di consumatori attenti alla qualità. Il nostro legame col territorio di Montalcino resta totale: durante il lockdown ci siamo “chiusi in noi stessi” diventando un microcosmo unito e indipendente, a tutela delle nostre viti e delle nostre coltivazioni. Oggi ricominciamo a viaggiare, ma sempre con lo sguardo a Montalcino: stiamo lavorando proprio in questi mesi in sinergia con il Sindaco perché diventi un distretto agricolo. Non è un territorio vocato solo alla vite, anzi, ha in sé una biodiversità molto spiccata: dei 32000 ettari di Docg, solo il 15% è vigneto, il restante 85% del territorio ospita macchia mediterranea, coltivazione di funghi, zafferano o tabacco, piccoli allevamenti, frutteti, oliveti. Questa biodiversità è la nostra forza e vogliamo tutelarla al massimo».

Poggio al Vento Brunello di Montalcino - Riserva 2001 D.O.C.G. Colore rosso rubino intenso con lievi riflessi granati, al palato tannini finissimi e setosi.

Poggio al Vento Brunello di Montalcino - Riserva 2001 D.O.C.G. Colore rosso rubino intenso con lievi riflessi granati, al palato tannini finissimi e setosi.

Un impegno che diventa scelte concrete, come quella di coltivare fin dal 2010 seguendo le regole dell’agricoltura biologica. La missione di Col d’Orcia, infatti, sotto la guida della famiglia Cinzano, è quella di produrre artigianalmente i migliori vini che si possono ottenere dall’eccezionale combinazione del suolo e del clima di Montalcino, grazie a seleziona clonale, bassa resa per ettaro, rigorosa cura manuale delle uve.

Da sinistra: il conte Francesco Marone Cinzano, lo chef Vincenzo Lebano, Santiago Marone Cinzano e il sommelier Paolo Porfidio

Da sinistra: il conte Francesco Marone Cinzano, lo chef Vincenzo Lebano, Santiago Marone Cinzano e il sommelier Paolo Porfidio

La serata ha visto un complesso percorso di degustazione che ha dimostrato la versatilità dei vini Col d’Orcia nel seguire le sfumature di gusto dei piatti firmati dai fratelli Lebano.

E così, ecco la Tartelletta salata al Parmigiano con burrata e carota fermermentata e la Terrina di zucca con salsa bernese e insalatina di cipollotti e dragoncello incontrare lo Chardonnay Doc Biologico 2019 Ghiaie Bianche Sant’Antimo capace di stemperare la grassezza della burrata e della bernese con la sua trama sapida e minerale.

L’intensità del gusto sale con i Gigli Col d’Orcia, pasta artigianale a lenta essicazione dal gusto ruvido e integrale, condita con una salsa autunnale a base pioppini, porcini e spuma di cavolfiore che trovano un compagno perfetto nei tannini morbidi ed eleganti del Rosso di Montalcino D.O.C. Vendemmia 2012.

Il “piatto della sfida” è un Controfiletto di manzo cotto con il vino Col d’Orcia, abbinato a una spuma di patate leggera con una polvere di pan di spezie ispirata al biscotto belga Speculoos, piccole biete alla brace. Si accompagna bene col carattere potente ed armonico del Poggio al Vento Brunello di Montalcino D.O.C.G. Riserva 2010

Il “piatto della sfida” è un Controfiletto di manzo cotto con il vino Col d’Orcia, abbinato a una spuma di patate leggera con una polvere di pan di spezie ispirata al biscotto belga Speculoos, piccole biete alla brace. Si accompagna bene col carattere potente ed armonico del Poggio al Vento Brunello di Montalcino D.O.C.G. Riserva 2010

Il clou si ha con quello che è stato definito dallo chef e dalla famiglia Cinzano il “piatto della sfida”: un Controfiletto di manzo, tagliato alto, cotto pochè con il vino Col d’Orcia, abbinato a una spuma di patate leggera con una polvere di pan di spezie ispirata al biscotto belga Speculoos, piccole biete cotte prima sottovuoto e poi passate alla brace per un piacevole sentore affumicato, complessità che si sposa bene col carattere potente ed armonico del Poggio al Vento Brunello di Montalcino D.O.C.G. Riserva 2010, che presenta tannini ben maturi e avvolgenti, in equilibrio con una piacevole acidità.

La verticale di vini firmati dalla famiglia Marone Cizano dal Ghiaie Bianche al Pascena

La verticale di vini firmati dalla famiglia Marone Cizano dal Ghiaie Bianche al Pascena

Le spezie del piatto si trovano – per assonanza- anche in un equilibratissimo Poggio al Vento Brunello di Montalcino D.O.C.G. Riserva 2006. Scelta attenta e maniacale dei grappoli alla giusta maturità, affinamento per 4 anni in botti di rovere di Allier e di Slavonia e altri 2 anni di affinamento in bottiglia in ambienti condizionati che portano a un vino dal colore rosso rubino intenso con le note di frutti di bosco tipiche del Sangiovese impreziosite dai toni speziati donati dalla lunga permanenza in botte, che richiamano i gusti del piatto ad ogni sorso.

L’assaggio del secondo piatto dei fratelli Lebano si dimostra assonante anche con l’assaggio più intenso e soddisfacente della serata, cioè quello di Poggio al Vento Brunello di Montalcino - Riserva 2001 D.O.C.G.

Uno scorcio di Terrazza Gallia durante l'evento Il Gusto nella sfida

Uno scorcio di Terrazza Gallia durante l'evento Il Gusto nella sfida

Fuoriclasse indiscusso, la Riserva 2001 regala alla vista un colore rosso rubino intenso con lievi riflessi granati, e al palato tannini finissimi e setosi. Il carosello di sensazioni gustative e olfattive complesse si stemperano in un’eleganza finale che non è scontata vista l’età. La sfida è vinta, perché il connubio tra territorio, qualità, storia e made in Italy non può che dare ottimi frutti.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Annalisa Leopolda Cavaleri

giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore

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