«Quando avevo 15 anni ero ad Alassio per le vacanze estive e conobbi una ragazza. Andammo insieme a un concerto di Mina e, subito dopo, ci spostammo sul famoso muretto. Era una serata bellissima, io ero felice e quella ragazza mi piaceva molto! In quell’occasione, preso dall’euforia del momento, decisi di ordinare la mia prima bottiglia di champagne. Era un Laurent Perrier e quell’elisir fece breccia nel cuore della fanciulla: saranno state le bolle o forse le piacevo davvero, ma la conquistai. Da allora compresi quanto fosse importante lo champagne in alcuni momenti della vita».

Un ritratto di Alberto Massucco
Ne è passato di tempo da allora e la vita di
Alberto è diventata
champagne. Prima impegnato nella gestione dell’azienda di famiglia (adesso timonata dal figlio),
Alberto Massucco importa e produce il nettare francese. Complici la piacevolezza della bevuta, il suo potere celebrativo e la preziosità che apporta a ogni evenienza, tanto da convincere due luoghi iconici del borgo ligure di Portofino a farsi un regalo,
una cuvée privée: e quindi, la
Cuvée Privée ö Magazin e la
Cuvée Privée Da Ugo, entrambe prodotte da
Jean-Philippe Trousset, eclettico
vigneron indépendant che coltiva ai piedi della Montagne de Reims.
Ö Magazin, piccola taverna di mare della calata Marconi, festeggia i suoi primi 30 anni di attività e le due sorelle Emilia e Simona Mussini scelgono di farlo in grande stile: «Un tempo, dove c’è il ristorante, c’era il magazzino di nostro padre - raccontano - qui si cucivano le reti da pesca e i passanti della calata si mescolavano al popolo del mare. Il magazzino è sempre stato un luogo di incontro». Oggi quello spirito aggregativo persiste ancora, ma in più c’è atmosfera, il frutto dell’arte di accogliere di Simona ed Emilia.

L'esclusiva etichetta della cuvée realizzata per ö Magazin è frutto di una collaborazione tra il designer Arnaldo Tranti, e l’artista portofinese, Lorenzo Cascio
In tavola, una cucina marinara che asseconda ciò che il mare regala, e invita a bere quel goccio in più per godersi una delle viste più invidiate al mondo. Un goccio…di champagne: la
Cuvée ö Magazin ha un’anima rosa, seducente e scattante; gioca sugli agrumi e sui piccoli frutti. Una bottiglia esclusiva come la sua etichetta, un capolavoro in miniatura nato dalla collaborazione tra il designer
Arnaldo Tranti - che gioca graficamente sulla rotondità (un richiamo alla “o” di ö Magazin)- e l'artista portofinese,
Lorenzo Cascio. Nel disegno un pesce, bagnato della luce del tramonto, e l'atmosfera calda e leggera della calata. Sullo sfondo, un mare di champagne.
Dalla calata, ci si sposta in Piazzetta (Piazza Martiri dell'Olivetta) e pare il tempo faccia un balzo a ritroso, là dove pulsa la dolce vita di Portofino. Ai piedi della Chiesa del Divo Martino, vive la realtà del bar Morena, meglio noto come Da Ugo, e basta osservarlo a distanza Ugo per comprenderne il perché: Ugo si mimetizza tra i tavoli, partecipa alla festa - è il re della Piazzetta. La sua gioia? Godersi i suoi ospiti.

Ugo, lo strorico anfitrione del Bar Morena della Piazzetta di Portofino mentre prepara il cocktail Bellini: polpa di pesca e champagne della cuvée Da Ugo
Ha una gestualità senza tempo che prorompe quando presenta i suoi grandi classici: i
cocktail Rossini e
Bellini. Serviti in coppe-maxi, sono ideali per “accogliere” (e raccogliere) lo champagne che
Alberto Massuco ha realizzato per il
bar Morena e per il suo anfitrione. Con un colpo secco e ruotante Ugo colma la coppa già piena a metà, a seconda del caso, di polpa di pesche (Bellini), o di fragole (Rossini). Vera polpa frullata, non sciroppi, e un gusto succoso che dona un’aura quasi innocente ai drink. Un gran buon bere per l’estate!

La cuvée Da Ugo è stata realizzata da Alberto Massucco.Come nel caso della cuvée ö Magazin, è stato scelto uno champagne di Jean-Philippe Trousset
La giornata volge al termine in Piazzetta, ma gli orizzonti di
Alberto Massucco non si infrangono a Portofino, perché l’
entrepreneur piemontese si prepara a compiere un ulteriore passo per avvicinare la regione della Champagne all’Italia:«In Francia sono entrato in punta di piedi. Volevo conoscere nel dettaglio un prodotto che adoro, e per farlo al meglio, desideravo confrontarmi direttamente con i produttori, sorseggiare con loro e assorbire i loro racconti. Ne sono rimasto incantato e ci siamo promessi fiducia. Tuttora, i
miei cari francesi si chiedono divertiti perché mai un italiano abbia avuto in cuore l’idea di gettarsi a capofitto nel mondo dello champagne».
E in tempi, in cui muoversi verso la Champagne, non è cosa scontata, Alberto Massuco svela il suo nuovo progetto: inaugurare nella stagione autunnale un polo di degustazione. Una collezione di oltre 60.000 bottiglie da conoscere e gustare. Ci sarà anche una cucina e la mano di un grande talento italiano a firmarne la proposta food… Chi sarà mai?! Intanto, cin-cin!