04-04-2021
Alberto Zenato
Si affacciano la bottiglia speciale dedicata a papà, quella consuetudine – plasmata dentro questi tempi – tramandata da un avo o semplicemente l’orgoglio nel menzionare il percorso della propria azienda: in una parola, famiglia. Anzi, famiglie.
Sono quelle storiche dell’Amarone. L’associazione è nata nel 2009 e oggi conta 13 soci: famiglie che ne costituiscono un’unica insomma e hanno organizzato le masterclass con Nicola Frasson. Primo round con Zenato, Speri e Tenuta Sant’Antonio, racconto intensamente del territorio.
Ciascuno con le proprie peculiarità, eppure con tratti profondi che uniscono. Analizza il presidente Alberto Zenato: «Insieme possiamo essere più forti nell’esprimere la volontà di rivalutare il prodotto come il rosso più importante del Veneto e in particolare la provincia di Verona. Sono i valori, che ci uniscono».
Tenuta Speri
Per Speri ci propone un Amarone classico del 2016, poi uno del 2009. Il primo – Sant’Urbano Docg, per il 70% Corvina Veronese e Corvinone , per il 25%, Rondinella 25% e Molinara al 5%. – colpisce per l’eleganza, che lo rende anche più maturo, promettendo un invecchiamento ancora più interessante. Il secondo – Doc Classico Vigneto Monteurbano – ha una complessità intrigante.
Le botti di Zenato
Tenuta Sant'Antonio
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
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