Luca Finardi
Ristretto di essenza di rombodi Marcello Leoni
Cibi Divini Errico Recanati, tanto fumo e tanto arrosto
La Bassa Atesina, foto di Florian Andergassen
Il Consorzio Vini Alto Adige ha presentato con una serie di eventi digitali la nuova annata 2019. Eros Teboni, sommelier campione del mondo WSA nel 2018, ha condotto una singolare degustazione di 6 aziende altoatesine. Elena Walch con la sua interpretazione di Chardonnay, Terlaner di Cantina produttori di Terlano, Gewürztraminer di Pfitscher, Moscato Giallo di Manicor, un Lagrein Kretzer di Muri Gries per terminare con il Pinot Nero Malojer Gummerhof. Il direttore del consorzio, Eduard Bernhart, ha descritto il millesimo 2019 come una buona annata. Le 200 cantine del Consorzio hanno una produzione più spostata sui vini bianchi (38% lo spazio dedicato ai rossi). Teboni ha posto l’accento sulla freschezza dei primi, evidenziandone acidità spiccate e grande potenziale di invecchiamento: «I bianchi dalle alte quote hanno una spigolosità più marcata. Il frutto è netto, elegante e in continua evoluzione. Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Grigio e Sylvaner si faranno notare per una spalla acida di struttura. Molto più rotondo il Gewürztraminer o lo stesso Sauvignon». La vera grande riconferma è la Schiava che si fa apprezzare per una complessità che non ti aspetti da un vino così giovane.
Eduard Bernhart, direttore del Consorzio
Vigne in Val Venosta (Florian Andergassen)
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
Alta Mora è il progetto di Cusumano in continuo divenire, iniziato dalla ricostruzione dei tradizionali muretti a secco delle terrazze di Guardiola, contrada di stupefacente bellezza
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Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo