Perché un filosofo e un chimico devono trascorrere ore a sbucciare fino a 700 chili di arance? «Perché gli aromi industriali non ci soddisfano, volevamo tutto il profumo, volevamo tirarlo fuori noi». Eugenio e Niccolò Belli si possono catturare in quest’immagine per un attimo, il tempo capace di moltiplicarsi in un periodo più lungo eppure brevissimo: un anno. In questi giorni la loro distilleria indipendente Eugin ha spento la prima candelina a Meda.
Storia di due fratelli, e in realtà di una famiglia, perché i genitori Massimo e Maria – entrambi medici – hanno creduto intensamente all’ispirazione di questa generazione. Ripagata con più di un premio: quello di BtoB Awards come migliore startup in Brianza. Perché sì, i giovani, milanesi, hanno creduto nella terra brianzola, al punto di stabilirvi qui l’attività e di specificarlo nel progetto con il loro spirito indipendente. Consci del messaggio che la dicitura “made in Brianza” comporti, artigianalità, sartorialità, cura del dettaglio. Ma prima ancora nel concorso per distillati amari e vermouth d’Italia London Dry Gin B’Nu Spirits: la medaglia d’oro a Eugin 9, quella di bronzo per Eugin 7.
Loro sono i ragazzi di sempre, quelli che sbucciano le arance appunto, ma colgono anche i fiori con giudizio: «Perché è giusto che chi passa poi nei prati li trovi, non bisogna depredare la natura». Per il primo anno di vita hanno organizzato una festa in distilleria, invitando i giornalisti e gli amici, coloro che hanno creduto nel prodotto e nella squadra. Pizzette e focacce, porte aperte così si passa quando si può, un’atmosfera familiare come quella che ha decretato l’avvio di successo del progetto.

Dettagli della distilleria di Meda
Ma prima dell’inizio della festa, si fanno notare due signori tedeschi vicino a
Robert, l’alambicco che ha permesso di far diventare realtà il sogno. «Avevamo scritto tante mail ad aziende italiane – spiegano i fratelli – Ottenendo poche risposte. Loro invece sono venuti qui dalla Foresta Nera e hanno deciso di darci una possibilità». Anche così nasce Eugin, con le sue due star, 9 e 7 appunto. Ciascuno è prediletto da uno dei due fratelli, ma non vi sveliamo quale.
Così come sfilano le stagioni nei prodotti. Certo, i fratelli Belli mettono a fuoco la sacra triade del gin: ginepro, radice di angelica e semi di coriandolo. Ma vi accompagnano gli altri che danzano attorno, dentro le loro creature. Specialmente le altre, quelle stagionali. La Primavera è andata a ruba, noi però siamo pronti a rendere merito all’Autunno – quante castagne hanno raccolto, lo sanno solo i fratelli e le loro dita – che a modo suo rende omaggio alle note affumicate. Invece, ci troviamo a stupirci di più per l’Estate, dove la delicatezza della vita plasmata da borragine, ortica e sambuco, si esalta nella sua fame che si manifesta in note speziate. Un fascino intrigante, che conduce poi ai due figli primogeniti.

Bacche di ginepro, radice di angelica, semi di coriandolo, la sacra triade di Eugin
Eugin 7 nasce da 16 botaniche, ma Eugin 9 mostra nella sua classicità un carattere non meno complesso. Non chiedete grandi sogni a questi ragazzi: vogliono crescere, passo dopo passo, come la natura di cui sanno stupirsi e trarre il meglio. Anche nella loro sede, che hanno ideato nel segno dell’ecosostenibilità. E dove sono riposte con cura le bucce di quella montagna di arance via via sbucciate, e tante altre tracce della loro ricerca per un gin made in Brianza.