18-11-2021
Stefano Sforza, secopndo da destra, con i ragazzi della sua brigata all'Opera di Torino. Da sinistra Giovanni De Rosa, Giacomo Pio Rolfo, Nicola Pizzulli. Foto Tanio Liotta
Aneddoto: stimiamo Stefano Sforza dal tempo in cui - anni fa, quando ancora il suo ristorante Opera non esisteva - chiedeva di entrare "da volontario" nella brigata di supporto a Identità Milano, insomma nello staff di cucina che aiuta nelle preparazioni gli chef ospiti al congresso, per far esperienza e carpire da questi ultimi qualche insegnamento. Che dire, chapeau.
Eravamo a Torino da Sforza, questa volta a Opera, qualche settimana fa. Abbiamo aspettato a scrivere ed è stata una buona scelta, perché proprio l'altro giorno è risultato il più votato d'Italia al TheFork Restaurant Awards 2021, leggi qui. Insomma, vince il merito, e ora possiamo celebrarlo a maggior ragione.
Stefano Sforza, nella foto di Giulia Nutricati
La sala. Foto Davide Dutto
E la cucina? Non tradizione, come abbiamo visto. Ma inclusività anche qui, dichiarata, ricercata maggiormente rispetto al passato, quando lo chef era a Les Petites Madeleines e ne scrivemmo qui, era il 2016. Sforza: «Rispetto al passato ci metto un po’ più di golosità, voglio raggiungere ancora più palati ed essere gradito al 95% dei commensali, lasciano però sempre la nostra impronta stilistica. Chi mangia deve capire cos’ha in bocca, deve poter identificare i gusti». Sembra una scorciatoia, detta così, ma non la è. Perché le preparazioni sono anzi rigorose, presentano una percezione bellissima dei vari profili gustativi, uno dopo l’altro. E infatti «voglio evitare di sfruttare panna e grassi». Il piccione, per dire, non è accompagnato da alcun fondo: «In genere è un piatto che piace se c’è tanto jus. Ma io voglio che piaccia il piccione, non il suo jus! Allora ho tolto quest'ultimo, ho messo solo una salsina al curry, delicata. Così riconosci meglio la materia prima». Che è eccellente.
Il team di Opera. Seduti lo chef Stefano Sforza e patron Antonio Cometto. In piedi, da sinistra, Francesco Caputo, Francesco Baiano, Giacomo Pio Rolfo, Giovanni De Rosa, Gualtiero Perlo, Carlo Salino, Nicola Pizzulli, Rajon Mondol. Foto Tanio Liotta
Hokkaido, topinambur, bergamotto, dal menu di Opera dedicato alla zucca. Foto Davide Dutto
Seduti, Gualtiero Perlo e Carlo Salino, ossia (ottime) sale e cantina all'Opera di Torino. Foto Giulia Nutricati
Tuorlo d'uovo, ananas al bbq, spuma di piselli. Molto molto interessante
Dal basso a sinistra: Crema di zucchine, pane ed erbe; Cracker al pomodoro, tartare di scampi, crema di avocado; Biscotto di Parmigiano Reggiano, panna cotta di Parmigiano Reggiano, rapa rossa e perle di aceto balsamico; Olive taggiasche e cioccolato bianco
Barbabietola, aceto di more, more fresche, maionese di latte di soia, tonburi (una sorta di cavaiale vegetale giapponese, dal gusto che ricorda il carciofo). La barbabietola è cotta al cartoccio per 9 ore
Assai buono questo Storione marinato, tartare di cocco, caviale, ceviche al latte di cocco
Tartare di Fassona vecchia, erbe aromatiche, emulsione di tuorlo d'uovo e polvere di capperi
Il piatto precedente s'accompagna - in intelligente e armonica analogia melograno/carne - con questa Insalatina di erbe spontanee, radicchio, melograno, brodo di ossa di mucca e melograno
Eccellente il Raviolo di tapioca, crema di zucchine gialle, emusione di acqua di zucchine alla brace e olio allo shiso. Note vegetali, di clorofilla, di aromatiche
Spaghettone tiepido, riccio di mare, vermouth Mulassano, cedro (anzi: troppo cedro)
Si torna ad alti livelli con questo Risotto, animella, salvia, 'nduja. Il riso non è mantecato con burro o Parmigiano, ma solo con olio alla salvia; l'animella di vitello è glassata con la 'nduja, che avremmo voluto si sentisse anche di più)
Pallina di yogurt, limone alla marocchina, brodo di olive. Bella pensata per pulire il palato
Piccione, banana e curry. Il petto è alla plancia e poi al bbq, la coscia al forno e poi glassata, il filetto crudo e poi spolverato di panko e berberè, la banana in carpione e poi alla plancia, infine platano fritto. Piatto ambizioso, complesso, non perfetto ma brillante
Spuma di panna acida, sorbetto alla carota, biscotto croccante, frutta secca, estratto di liquirizia, brunoise di kiwi verdi e gialli
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Paolo Marchi, Almir Ambeskovic e Claudio Ceroni con i finalisti dei TheFork Awards by Identità Golose 2022
Davide Puleio riceve il premio come ristorante più votato ai TheFork Awards by Identità Golose 2022, qui sul palco con Francesco Apreda, il top chef che l'ha nominato, Almir Ambeskovic, AD TheFork, Damien Rodiére, Senior regional director Western Europe TheFork, e il presentatore Gerry Scotti