25-01-2018
Suona il mio cellulare, sul treno verso Modena. Qualcuno dai sedili vicini m’adocchia, un poco seccato. Sul display dell’IPhone la scritta “Massimo Bottura”: lo chef ha saputo che sto andando all’Osteria Francescana, per pranzarvi. E’ adrenalinico come sempre, ma con un plus d’entusiasmo, d’orgoglio: «Assaggerai il mio nuovo menu, quasi tutti piatti inediti, sarà pazzesco. Sono molto contento, credo sia il mio miglior percorso degustazione di sempre. Poi mi dirai cosa ne pensi». Mossa teoricamente sbagliata: mai far impennare le aspettative. Ma Bottura, è evidente, è ben sicuro del fatto suo.
Tenacia serve anche per riuscire a prenotare alla Francescana, «abbiamo waiting list infinite, 2mila persone in attesa». Ma ogni sforzo è ampiamente compensato, se poi Bottura sciorina un pasto così. A voi le immagini e le parole.
Tutto è pronto
Aula: frittura istantanea di albarelle con gelato di carpione. Delizioso
Macaron di coniglio alla cacciatora e Borlengo di parmigiano
Questa non è una sardina: cialda di pane con crema di anguilla, facendo il verso a Magritte
A sinistra, Omaggio a Ciro Oliva, ne abbiamo già parlato ampiamente qui: Lo stuzzico di Massimo Bottura dedicato a Ciro Oliva. A destra, Baccalà e pomodoro
Corn on the cob: una meringa ricostruisce la pannocchia ripiena di ceviche di branzino e salsa guacamole
Insalata di mare
Burnt
Senza titolo (“I am an invisible man”), Glenn Ligon, 1991
Sogliola mediterranea
Alcune delle combustioni plastiche di Alberto Burri, da una mostra del Guggenheim di New York
La cucina di Bottura è rievocativa, ammicca, seduce. Prende sulle proprie spalle la storia e la spiattella al palato. Mille madeleines di gusto, continue, anche per questo è estremamente affascinante. Parla un linguaggio italiano ma si rifà all'arte, all'estetica, così tocca le corde di tutti.
Zuppa di vongole del Nord America
Riso: verde su marrone su nero
Camouflage, Andy Warhol, 1986
Autum in New York
Civet, selvaggina, lumache, erbe e ravioli
Piccione camouflage
Tutto, dettaglio, Alighiero Boetti, 1988
Tarte Tatin di anatra mantovana
Game cake
Ciliegie, amarene, duroni, marasche e pane secco
Tirami-Su
Coccole finali
Serve una conclusione? Diciamo che Bottura, più di ogni altro, procede spedito in un'operazione intellettuale, oltre che gastronomica. Nel suo crossover tra cibo e arte, nobilita la cucina facendola ascendere a linguaggio, a rappresentazione culturale; continua così l'operazione di Gualtiero Marchesi. Dal quale non era particolarmente amato: forse perché era ed è l'unico a potergli tenere testa.
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di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera