01-06-2018
Il test kitchen del Noma di Copenhagen, ristorante aperto in una nuova sede nel febbraio scorso. Terzo da destra, Renè Redzepi, 40 anni, chef patron. Terzo da sinistra, il padovano Riccardo Canella, 33 anni (foto del servizio dai profili instagram reneredzepi, nomacph, mette_soberg, torstenvildgaard)
Come funziona il processo creativo nel Noma di Copenhagen? Chi decide quali piatti devono entrare nel menu e quali stare fuori? Secondo quali logiche? Lo abbiamo chiesto a Riccardo Canella, colonna italiana del test kitchen, il laboratorio creativo del ristorante di Rene Redzepi, la glasshouse col tetto a spiovente nuova di zecca che sorge proprio accanto al ristorante. C’è il palato italiano del cuoco padovano dietro ad alcuni dei piatti più osannati del primo menu del corso 2.0, centrato su pesce e frutti di mare: dried fruit and shrimp, seaflood platter, horse mussels… C’è il suo lavoro in molti piatti del menu, vegetale quasi al 100%, che debutta tra pochi giorni. Ma c’è pure molto di suo nei piatti bocciati – o non ancora pronti - che rimangono nel laboratorio. Pietanze che quasi tutti i ristoranti del mondo farebbero carte false per avere nel proprio.
Cos’è esattamente il test kitchen? È il reparto di ricerca e sviluppo del Noma. Tutti i piatti che trovate in ognuno dei menu degustazione nascono prima nel test kitchen.
Redzepi annuncia lo Shawarma di sedano rapa, la portata principale del menu vegetariano del Noma, debutto 26 giugno
Insalata di funghi
Succo fresco di erbe e formiche
Alla base del menu vegetariano, c'è l'ormai celebre esercizio di foraging. Nella foto, gemme di pino fresche raccolte dallo staff
Aglio selvatico
Funghi colti sull'isola di Håøya, di fronte a Oslo
Fungo chiuso a riccio. Si aprirà a ventaglio, a contatto con un brodo di cozze e fieno
Biscotto di polpa di prugna fermentata con tartare di verdure ed erbe aromatiche
Butterburs ("farfaraccio") raccolto dai forager del Noma. E' una pianta che appartiene alla famiglia del girasole, dalle proprietà benefiche
Zucche semidisidratate conservate in cera d'api
Riccardo Canella
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
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classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Riccardo Andreoli (restaurant manager), Ciccio Sultano e Riccardo Canella
Ciccio Sultano e Riccardo Canella, nuova coppia ai fornelli del Duomo di Ragusa
La superba e geniale sala con un grande e nuovo tavolo pronto ad accogliere novanta ospiti dell'edizione 2024 di FoodExp a Lecce. Foto Carmen Mitrotta
Insegne, cuochi e ghiotti orientamenti: a narrarceli è Gabriele Zanatta, laureato in Filosofia, nonché coordinatore della Guida ai Ristoranti di Identità Golose. Il suo punto di vista va ben oltre la superficie, per esplorare profondità e ampiezza della tavola, di tutto quello che è Zanattamente Buono.