05-10-2021
Rene Redzepi e una parte del team del Noma di Copenhagen, proclamato ad Anversa (Belgio) miglior ristorante del mondo per la World's 50 Best 2021 (foto instagram)
Il Noma è tornato in cima alla 50Best. È la quinta volta di sempre ma la prima per la nuova sede ai margini di Christianshavn, dopo i fasti di Strandgade, l’ex magazzino del sale già numero uno nelle edizioni 2010-2012 e 2014. Non un riconoscimento tardivo come quello delle 3 stelle Michelin, però, semmai un sigillo che sancisce lo status di ristorante più influente del decennio, uno scettro ereditato dal Bulli di Ferran e Albert Adrià, ristorante chiuso proprio 10 anni fa (e a sua volta con l’iride 50best ottenuta negli anni 2002 e 2006-2009). Non c’è dubbio che l’insegna di Copenhagen sia per molti versi figlia di quella catalana e dei moti rivoluzionari che questa generò a cavallo del millennio. Dalla fondamentale esperienza a Cala Montjoi, Rene Redzepi tornò con due idee ancora oggi centrali nel suo modello di ristorazione. La prima è quella del laboratorio come anticamera necessaria del ristorante: il Test Kitchen è per il Noma quello che il Taller fu per el Bulli, un luogo in cui si lavora e ci si confronta per spostare le frontiere della tecnica e delle materie prime. Un pensatoio in cui ci si interroga sulla natura fisica, chimica e biologica degli alimenti e del gusto, assegnando di fatto alla gastronomia una dignità scientifica sconosciuta per millenni.
Rene Redzepi sul palco di Identità London, nel 2009. L'anno precedente fu Miglior Chef internazionale per la Guida di Identità Golose
Sandwich di muffa serviti al Noma prima della pandemia: "Le fermentazioni", ci spiegò Redzepi, "sono la cucina del futuro"
Una piccola parte dei cuochi italiani passati dal Noma: da sinistra a destra, Luca Armellino, Jessica Natali, Edoardo Fiaschi, Riccardo Canella, Stefano Ferraro
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Mette Søberg, danese di Copenhagen, 32 anni, al Noma dal 2013. Tre anni dopo assume la conduzione del test kitchen, il laboratorio creativo del ristorante che si fregia di 3 stelle Michelin e di 5 titoli di miglior ristorante al mondo
La bistecca di scoby, la madre del kombucha, uno dei passaggi del menu vegetariano-estivo del Noma di Copenhagen, Danimarca. L'insegna, aperta nel 2003 nella vecchia sede di Strandgade 93, ha 3 stelle Michelin ed è stata prima al mondo nel 2010, 2011, 2012, 2014 e 2021
René Redzepi, al centro, con una parte dello staff del Noma