03-07-2016
Non solo la Gran Bretagna, ma tutto il mondo si interroga sulle conseguenze che avrà il voto della scorsa settimana a favore della cosiddetta Brexit. Cosa può succedere, ad esempio, alle imprese italiane che esportano i loro prodotti verso il Regno Unito?
Che impatto ha avuto la Brexit? È ancora presto per dirlo ma i primi effetti si cominciano già a far sentire. Sui prodotti freschi ad esempio c'è già stato un aumento del prezzo del 10% a causa delle fluttuazioni del cambio sia nei confronti dell'euro ma anche del dollaro. La sensazione percepita è stata quello di uno strappo. Di una netta divisione tra Londra, la Scozia, l’Irlanda del Nord ed il countryside ma soprattutto di uno strappo generazionale. C'è stata molta disinformazione prima della votazione e molti si sono pentiti della scelta fatta. Molte grandi compagnie stanno pensando non al “se” spostarsi da Londra ma al “dove andare”. E sembra che nessun politico abbia un piano “dopo Brexit”. Riceviamo ogni giorno domande da parte di aziende che vogliono investire in UK o che comunque vogliono iniziare un percorso di esportazione "guidata", timorose di ciò che accadrà. Aziende che addirittura hanno cancellato la partecipazione ad eventi programmati per la paura del dopo Brexit. Noi comunque continueremo ad andare avanti con la promozione del Made in Italy e con l'organizzazione di eventi per tutte quelle aziende che vorranno farsi conoscere e far conoscere i propri prodotti ad importatori, distributori, chef, grossisti etc. We are export nasce dalla collaborazione di diverse figure professionali, con sede in UK, tutte a supporto del Made In Italy e delle aziende italiane (settore food&beverage e turismo) che vogliono affacciarsi su nuovi mercati o consolidare la propria presenza su mercati su cui gia operano.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Italiana residente a Londra, project manager, fondatrice di We are export