Tra giovani e meno giovani, nuove avventure e storie riscritte, a Roma l’emancipazione gastronomica passa per generazioni ribelli di "cucine libere". In questo articolo, trovate dieci tavole apparecchiate di irrispettosa eleganza.
L’indipendenza gastronomica è un tema talmente intricato, che spesso si fa fatica anche solo a capire che esista. Eppure, ogni giorno centinaia di brigate si battono per affermare quell’identità che ha sempre rappresentato la chiave di successo di un ristorante. Corretto dire che la cucina debba incontrare i gusti dei clienti per sostenersi, corretto dire che i piatti debbano essere un’espressione personale di linguaggio. In questo scenario il win-win si ottiene nella coincidenza delle due cose, ma è molto difficile da raggiungere e molti ristoranti più che incontrare il gusto delle persone, in maniera naturale, piegano il proprio linguaggio a una cucina più inclusiva. Tutto questo a scapito della propria identità. Tuttavia, è possibile imbattersi in cucinieri che resistono e che trovano successo nella loro interpretazione di riscatto culinario.
Su Roma ne abbiamo selezionati una decina, diversi per offerta, per storia e per carattere, accomunati dalla stessa voglia di rivoluzione personale. L'elenco non è completo, ovvio. Ma è quello che mi son sentito di compilare.
UMA

L'entrata e la sala di Uma
Situato nel quartiere Garbatella,
Uma nasce dalla visione condivisa di
Matteo Taccini e
Luigi Senese, entrambi classe 1992 e uniti da esperienze internazionali in
Noma, Tickets, Pollen Street Social, Imago e altri ancora. I pilastri culinari sono brace, fermentazione e il concetto di
unico, cioè un ingrediente principe per ogni piatto, lavorato con profondità di tecnica. Una cucina di sottrazione che mira a esaltare la purezza del sapore in portate visivamente razionali, con un menu degustazione accessibile (8 portate a 60 euro) e creativo, in un ambiente di artigianato moderno e accogliente con cucina a vista.
Uma è un viaggio gastronomico contemporaneo, elegante e trasgressivo.
Via Girolamo Benzoni 34. Tel. +39 333 3855945
EGO

Ego, con la coppia Lorenzo De Lio - Beatrice Venturini
Nato dall’energia dello chef
Lorenzo De Lio e della sommelier
Beatrice Venturini,
Ego è un ristorante intimo nel quartiere San Giovanni. Cinque tavoli che offrono un’esperienza ricca di creatività, autenticità e personalità in piatti che dichiarano guerra ai compromessi. Lo chef
De Lio, romano con esperienze all’estero tra le quali
DiverXo in Madrid, conduce un menu tasting che fonde influenze da Messico, Sud Est asiatico e Mediterraneo, in cui puoi sceglere il numero di portate (a partire da 45 euro per tre piatti). Il locale, simile a una galleria d’arte, con un design pulito e colori naturali, riflette la creatività e la personalità giovane dello chef e della sua compagna di vita, restituendo un’esperienza sottile e divertente.
Via Etruria 35. Tel. 342 5470485
RETROBOTTEGA

Un piatto di Retrobottega
Dal 2015, dietro questo progetto si celano
Alessandro Miocchi e
Giuseppe Lo Iudice, menti vulcaniche che hanno creato un luogo dinamico e in costante trasformazione.
Retrobottega è un ambiente totalmente condiviso dove si fondono cucina creativa e accoglienza psichedelica.
Miocchi, cresciuto con
Crippa, Guida e
Genovese, e
Lo Iudice, con esperienze internazionali e al
Bulgari di Milano, sono raccoglitori di erbe selvatiche, amanti del quinto quarto e paladini delle contaminazioni. La materia prima è centrale, lavorata con rigore in un menù goloso con un tasting accessibile (80 euro) in un’atmosfera informale ma ricercata e curata in ogni dettaglio.
Via d'Ascanio 26A. Tel. 06 68136310
MAZZO
Nel cuore di San Lorenzo,
Mazzo è il laboratorio culinario di
Francesca Barreca e
Marco Baccanelli (alias
The Fooders), dove la passione per le frattaglie e i sapori decisi si esprime con un mix esplosivo di tecnica e precisione. Lo spazio ridotto, raccolto e intimo, favorisce la libertà creativa di piatti inventivi che ruotano spesso, mentre restano le memorabili reinterpretazioni della tradizione romana infuse di contaminazioni globali. Dall’uso creativo di ingredienti poco convenzionali, fino alle costanti interpretazioni personali di materia prima stagionale, il dialogo meticoloso, istintivo e creativo che lega i due cuochi continua a sorprendere a ogni menu.
Via degli Equi 62. Tel. 06 69420455
CARTER OBLIO
Questo ristorante nel quartiere Prati è la creatura dello chef
Ciro Alberto Cucciniello, che con passione porta avanti un progetto di cucina creativa valorizzando tecniche di cotture differenti che vanno dall’aerea pressione a quella in terracotta. Il design nordico degli interni fatti di pietra grezza e legno fresco, in un’atmosfera calda, creano una cornice elegante e informale per piatti di sintetizzano personali interpretazioni di sapore. Ingrediente al centro e componenti di gusto tutte intorno a favorire un esercizio di stile che ha buona riuscita anche estetica. La cucina di
Ciro è diretta e sorprendente, un’esperienza dinamica in un ambiente rilassato.
Via Giuseppe Gioachino Belli 21. Tel. 327 4591652
CASA MALGARINI

Un piatto di Casa Malgarini
Un luogo unico a Roma, dove la cucina nasce in una villa circondata da un’estesa area verde con orto, uliveti e arnie. Qui, immerso nella tranquillità della Giustiniana, lo chef-contadino
Leonardo Malgarini ha trasformato la casa della sua infanzia in un progetto agricolo-gastronomico di grande fascino. Dal 2022, mamma
Anna Rita, la moglie
Federica e la sorella
Camilla (responsabile dei vini), rendono concreta l’idea di cucina agricola e circolare di
Leonardo, che punta su materie prime autoprodotte e piatti che esaltano il legame con la terra. Il pieno controllo sugli ingredienti e un’ottima gestione delle componenti aromatiche vegetali, riporta una visione personale marcata.
Via della Giustiniana 670b. Tel. 06 87772889
MOGANO
A pochi chilometri da Roma, a Formello,
Mogano porta la firma del giovane chef
Matteo Faenza, che affianca la cucina fine dining al birrificio di famiglia,
Ritual Lab. L’identità gastronomica qui è plasmata dalla birra artigianale: non solo abbinata, ma usata come ingrediente nei piatti e nelle fermentazioni, compresa quella del pane. La visione di
Matteo sviluppa esperienze internazionali in Perù, Spagna e Cile, portando influenze globali calibrate sulle materie prime locali. Il locale è elegante, con una postazione showtable dove lo chef crea piatti, abbinati a birre prodotte in casa, in costante dialogo con gli ospiti.
Via del Praticello Alto 7 - Formello (Roma). Tel. 388 6346424
FUTURA
Futura, inaugurato il 9 aprile 2025 nel cuore del Rione Monti, è il progetto solista della chef
Anastasia Paris, classe 1994. Le sue esperienze in Italia e all’estero hanno portato in cucina un linguaggio personale e preciso, eversivo nell’estro, disciplinato nel rispetto della materia. Il locale minimal e raffinato è caratterizzato da uno chef’s table in marmo davanti ai fornelli che sono a vista, un invito a guardare, ascoltare e a degustare in diretta una libertà creativa supportata da
Flavia Ercoli e
Luigi Carofilis, che cura la cantina. Estetica e gusto con pieno controllo fanno di
Anastasia una ragazza di cui sentiremo parlare.
Via Panisperna 222/A . Tel. 06 01903498
SANTO PALATO

L'atmosfera di Santo Palato
Fondato nel 2016, rappresenta l’antesignana reinvenzione della trattoria romana firmata da
Sarah Cicolini, abruzzese di nascita e interprete contemporanea del quinto quarto. Da cuoca vegetariana, il rapporto di
Sarah con le carni è profondamente rispettoso ed etico, un approccio che rende la sua cucina di un’autenticità speciale e costantemente frizzante nel gusto (anche estetico). Il sous-chef
Mattia Bazzurri, esperto di lievitati, la affianca fin dall’apertura in un menu all'insegna di un concetto ininterrottamente fluido di tradizione, accompagnato da una selezione di vini naturali e di racconti territoriali. La sua cucina è un atto d’amore, intenso e libero da sempre.
Via Gallia 28
CENTORTI
Nell’area di Centocelle, questa è un’osteria culturale che con coerenza centra tutte le promesse di una conduzione familiare fuori dagli schemi, dove
Eleonora Marziali, che è chef, si accompagna a
Luca Marchetti, falegname restauratore qui invece anche oste e agricoltore. Insieme portano in tavola piatti eleganti dai valori rurali e genuini. Il menu, scritto su lavagna o raccontato a voce, celebra piatti semplici ma mai banali, tutti sospesi tra la trascrizione di un’identità contadina e l’attitudine al rigore creativo.
Via dei Glicini 46 a/b. Tel. +39 333 6131021
Con ambienti che vanno dall’intimo all’agricolo, dal design moderno al recupero di atmosfere familiari, questi indirizzi raccontano dieci posti diversi accomunati dalla voglia di esserlo. Con il valore aggiunto di sapere che tra scommesse vinte e promesse fatte, c’è sempre una cosa che vale più delle altre quando si parla di identià: la coerenza.