04-11-2024

Il mondo della critica gastronomica al femminile: Maddalena Fossati Dondero

Un buon equilibrio tra vita professionale e privata, tanta determinazione per dare spazio alle proprie idee e capacità di fare rete: è così che si diventa leader in questo settore, parola della direttrice de La Cucina Italiana e Condé Nast Traveller

Maddalena Fossati Dondero, direttrice de La Cucin

Maddalena Fossati Dondero, direttrice de La Cucina Italiana e Condé Nast Traveller, nonché promotrice della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale Unesco 

Giornalista e scrittrice milanese, dopo una lunga esperienza a Vanity Fair, nel settembre 2017 è diventata direttrice de La Cucina Italiana e, successivamente, a dicembre 2020 ha assunto la direzione di Condé Nast Traveller. Una donna cosmopolita che ama viaggiare alla scoperta di luoghi e cibi da narrare perché il cibo è cultura.

Negli anni Trenta fu proprio La Cucina Italiana a trainare gli intellettuali amanti del cibo che rispondono al nome di Marinetti, Bontempelli, Buzzi e Ungaretti. «Diventare direttore di una testata come La Cucina Italiana - chiosa Maddalena - una rivista che rappresenta parte della cultura del nostro Paese, è stato un momento di grande responsabilità soprattutto perché nel 2017 ero l’unica donna del settore a ricoprire quella posizione. In verità, i miei studi in Scienze Politiche, la mia vita a Parigi e il mio voler crescere mi hanno permesso di realizzare un sogno della mia vita».

In questi ultimi anni ha prestato il suo talento per arrivare alla candidatura Unesco della cucina italiana come patrimonio immateriale. Ha ideato un progetto dove a dirigere la testata ci fossero grandi cuochi italiani, da Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo, Carlo Cracco, Davide Oldani, Niko Romito e Antonia Klugmann. Un’idea innovativa di fare giornalismo con al centro la cultura senza mai perdere di vista la contemporaneità e la contaminazione dell’arte in ogni sua forma.

«Quando ho iniziato questo percorso con il supporto fondamentale dell’Accademia Italiana della Cucina e del Professor Montanari di Casa Artusi, oltre all’insostituibile sostegno di Silvia Sassone, esperta del settore e di comunicazione, e molti altri, tutto mi pareva insormontabile. Effettivamente, dal 23 marzo 2023, data in cui il Governo italiano ha candidato all’Unesco la cucina italiana tra sostenibilità e biodiversità culturale, ho compreso quanto fosse difficile ma non impossibile credere in un risultato positivo. Ne abbiamo parlato proprio a Identità Milano 2024 con un Alain Ducasse che ha chiosato, stupito, perché non fosse già arrivato, per l’Italia, questo meritato riconoscimento. Servirà attendere dicembre 2025 per la risposta».

Come concilia la vita privata con quella professionale?
«La donna è più flessibile nella gestione polifunzionale e per me coordinare una riunione di redazione e concertare le attività scolastiche di mio figlio, per esempio, non è un peso, anzi credo sia doveroso organizzare il proprio tempo con un giusto equilibrio tra i doveri e i piaceri, privati e professionali».

Esiste un episodio significativo della sua carriera che le ha fatto capire di dover cambiare atteggiamento per diventare leader?
«In effetti, ricordo un passato dove iniziavo spesso degli interventi colloquiali con “Scusate se…”- un linguaggio non da leader. Ho cambiato atteggiamento spostando i perimetri della mia posizione, cercando, con il massimo rispetto dei ruoli, di prendere il mio spazio evitando di essere spostata in un angolo. La vita di redazione non è facile, ma sono orgogliosa di aver creato un gruppo di lavoro coeso che mi rende orgogliosa nel dirigerlo».

Quanto conta fare rete in questo settore?
«Molto. Ci sono due tipi di reti: una rete di “sorellanza “con l’obiettivo di un mondo più armonioso, e poi una rete etica dove la stampa e l’informazione si esprimono con il valore di correttezza verso un Paese. Dobbiamo fare rete con grande rispetto del lavoro altrui a patto che sia contraccambiato».

Esiste una parola che identifica Maddalena Fossati Dondero?
«Forza, sicuramente, e indulgenza, intesa come pietas latina intrisa di quel rispetto fondamentale verso gli altri».


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Cinzia Benzi

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Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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