07-07-2023
Il momento della premiazione - Tutte le foto: Emanuele Rossi
E' tornata la festa dell'anno. In grande stile, come si addice alla famiglia Cerea. A Brusaporto, quartier generale di una delle famiglie dell'alta cucina più famose del mondo, è andato in scena - dopo tre anni di assenza per i motivi che ben sappiamo, gli Artisti dello Street Food, l'evento che porta in terra bergamasca i migliori street food d'autore. Novità di quest'anno, non solo Italia, ma anche suggestioni dal mondo con assaggi da Turchia, spagna, Francia e Corea.
Il vincitore dell'edizione 2023 Tony Lo Coco e il suo Finto pane con milza
Ma partiamo dal vincitore che, a pieno titolo, si è aggiudicato l'ormai ambito riconoscimento: Artista dello Street Food 2023. Lui è Tony Lo Coco, chef siciliano con una bella storia alle spalle. Autodidatta, dal grande cuore, ha iniziato a lavorare come vetraio, seguendo le orme del padre, per poi cimentarsi col sogno di diventare cuoco. Un percorso fatto di duro lavoro e testardaggine, che l'ha portato a conquistare la stella Michelin nel 2014 al ristorante I pupi di Bagheria, aperto con la moglie Laura Cogogno nel 2009.
La famiglia Cerea Foto: Emanuele Rossi
Il suo Finto pane con milza ha conquistato tutti per gusto, creatività e pensiero. Si tratta di un soffice panino cotto al vapore, ripieno di un "ricordo" di milza, che sembra ma non lo è: in realtà è seppia cotta a bassa temperatura e colorata con il suo nero. Il panino è completato con ricotta e caciocavallo.
«Rendere gourmet i piatti della tradizione dello street food siciliano per noi è una missione e una visione che perseguiamo da anni - spiega Lo Coco -. Lo street food preparato con cura e ingredienti di qualità ha una assoluta dignità e non ha nulla da invidiare a un piatto mangiato "da seduti". Continueremo ad innovare restando ancorati alla nostra tradizione. Mi piace molto l'idea di continuare a giocare e creare "illusioni": la cucina è magia e divertimento».
Oltre a tecnica e creatività, infatti, la linea guida per il successo è sempre la stessa: c'è la sua Sicilia nel piatto, perché senza radici e senza territorio non ci può essete "alta cucina", che sia fine dining o street food.
Lo spettacolo degli artisti
Tra gli assaggi che ci hanno stupito: l'incredibile Spiedino di polpo, morbido e dal tocco di fuoco di Oliver Piras e Alessandra Del Favero (lI Carpaccio, Parigi), la Pasta Mista allo scoglio di Gennaro Esposito (Torre Del Saracino, Vico Equense), le Trofie al pesto di Davide Galbiati (DaV Mare di Portofino), il Tacos di tonno dei Cerea, la Pizza lasagna povera di Ivano Veccia della (Pizzeria Allegrio, Roma). Tra i grandi classici, sempre in voga, la pizza fritta de La Masardona, i supplì di Ape Cesare, i ravioli di manzo della Ravioleria Sarpi.
Ottimi i dolci, con particolare merito alla Frolla al cioccolato, gelato e graffe di Vincenzo e Antonio Lebano con il pasticciere Stefano Trovisi (Terrazza Gallia, Milano), i mitici bomboloni con la crema o il cioccolato dei Cerea e il carrello di frutta e salse al cioccolato curato da Davide Comaschi, che lavora ormai da tempo con la famiglia bergamasca.
Nel mezzo, un calice di Ruinart, i cocktail col Campari, un brindisi col Ferrari Trento e con il Chandon Garden Spritz. C'era anche la proposta analcolica - oltre che con S.Pellegrino e Acqua Panna da sempre partner dell'evento - con la storica Cedrata Tassoni, interpretata anche in chiave più strong, con l'aggiunta della vodka.
La bellezza dell'evento gli Artisti dello Street Food della famiglia Cerea è che il cibo è il fulcro, certo, ma non c'è solo quello. Da bravi imprenditori e "sensitivi" del marketing quali sono, i Cerea sanno bene che l'alta cucina fine a se stessa oggi non funziona più, ci vuole anche atmosfera, divertimento, allegria, show. E quindi ecco che la serata è stata allietata da musica, show, balli artistici, fino ai fuochi d'artificio. E, guardando il cielo, con gli occhi sognanti, la pancia piena e il sorriso stampato sul volto, vi diamo appuntamento alla prossima edizione degli Artisti dello Street Food. Chissà che si invenventeranno per la prossima volta quei geniacci dei Cerea...che sanno sempre stupirci in modo non convenzionale. Bravi.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore
Vincenzo Lebano, Enrico Cerea e Antonio Lebano. Insieme a Bobo Cerea, curano la ristorazione dell'Excelsior Gallia, storico e lussuoso hotel vicino alla stazione Centrale di Milano. «C'è un filo invisibile, unico e magico che unisce due fratelli. Noi, lavorando tutti insieme da anni, da 4 persone di due famiglie distinte siamo diventati una sola famiglia. E' una gioia e una soddisfazione difficile da spiegare. La cucina è sinonimo di famiglia e l'essere davvero legati da un legame familiare ci dà una marcia e una complicità in più» dicono. Foto - Annalisa Cavaleri
A pochi chilometri da Verona, un’altra via possibile per produrre vino piacevole e godibile tutelando l’ecosistema e l’equilibrio naturale del vigneto
Rombo in crosta con ragù di conchiglie e salade niçoise ligure, piatto spettacolare ed eccellente, gustato al DaV Mare, il ristorante dei Cerea allo Splendido Mare, hotel di Belmond a Portofino