19-06-2022
Gennaro Amitrano e Marianna Vertecchi
Marina piccola affaccia sul versante sud dell’isola di Capri. Con vista sui Faraglioni e sull’andirivieni di turisti, in una stagione partita ormai alla grande. A piedi, in autobus, in taxi, qualunque sia il mezzo, il percorso per raggiungere il ristorante risulterà affascinante. Stretto quanto basta a trattenere il respiro per rilasciarlo, subito dopo, ad ogni curva di panorama. Dopo un primo ristorante aperto giù nella famosa piazzetta, Gennaro Amitrano che caprese non è, ma originario di Massalubrense (Na), si trasferisce in alto, in un angolo di paradiso. Ed è dall’alto del suo concetto di cucina libera e di qualità, che si dipana un’offerta gastronomica lontana da intenti ruffian-popolari, anche se gli americani che siedono alla sua tavola sono proprio tanti. Lui lo sa, ma non ne fa il fil rouge di uno stile culinario che, al contrario, risulta a tratti apolide. Coraggioso e appassionato.
L'interno del ristorante
Piatti eterei dal punto di vista estetico, intensi, materie prime trattate con i guanti bianchi, sicuramente tecnica. Unita ad una evidente padronanza dei sapori e del loro scontro-incontro. Così che tutto possa trasformarsi in poesia più che in perfomance. Sprecato porsi aspettative, Gennaro Amitrano riuscirà a superarle, anche solo per l’acceso rifiuto di prostrarsi al “tipico italiano” che si aspettano gli stranieri. Finendo per emanare l’onestà del farsi ambasciatore del mangiar bene, senza zavorre, senza luoghi comuni, anche se siamo a Capri.
Il team di cucina
Diciamolo subito, Gennaro Amitrano è stato l’allievo prediletto di Gianfranco Vissani e chi si somiglia si piglia, altro che attrazione tra opposti. Ce l’avevano dipinto schivo a tratti burbero, invece abbiamo trovato uno chef nel pieno della maturità professionale, padrone della sua vita e di un ristorante che ne è diretta estensione. Lo testimonia la stessa brigata, con la gioia negli occhi di partecipare ad un progetto che, senza urlare, racchiude del rivoluzionario. Al fianco di Amitrano, nella gestione del ristorante e nella vita, Marianna Vertecchi, imprenditrice caprese nel settore dell’ospitalità.
Il ristorante
Ambiente luminoso, accogliente, vista mare. Pochi coperti, esterni ed interni, da Gennaro Amitrano il desco resta un fatto intimo. Tovagliati pregiati e, ammettiamo la nostra debolezza, musica in sottofondo studiata su misura. La sensazione è quella di non riuscire a scovare somiglianze con questo o quello. Nulla è scontato. Non c’è per forza la canzona napoletana, nemmeno in versione contemporanea, non c’è “il solito jazz”, ma c’è la play list dello chef. Classica, senza tempo e che, possiamo confermarlo, regala uno stato di grazia tra un assaggio e l’altro. A proposito, dopo tutto questo contemplare, ecco i nostri assaggi.
Tacos di ricciola marinata allo yogurt di bufala, rapa rossa fermentata, salsa tartara. Parte così la nostra degustazione, carica di freschezza, intensità e alternarsi di consistenze. Piatto, prima di tutto, divertente.
Tacos di ricciola
Proseguiamo con una Crostatina all’olio extravergine d’oliva, gamberi rossi crudi, animelle di vitello, porro e salsa di mandorle. E siamo già alla sintesi di gavetta, creatività e competenza.
Crostatina all’olio extravergine d’oliva, gamberi e animelle
Battuta di bufalo, salsa di burrata, uovo marinato al liquore di noci, alici sotto sale e mais croccante. Quindi non si dica che non c’è territorio, piuttosto una maniera nuova di immaginarlo e servirlo a tavola.
Battuta di bufalo
Classico dei classici partenopei, Ditalini fave e piselli con cipolla bruciata. Cucchiaiata dopo cucchiaiata, risulta irresistibile. L’eleganza dell’essenzialità.
Ditalini fave e piselli con cipolla bruciata
Spaghetti con aglio, olio, peperoncino, prezzemolo, ricci e cacao, piatto signature dello chef. Perfetto tecnicamente parlando, inebriante se a raccontarlo è il cuore.
Spaghetti con aglio, olio, peperoncino, prezzemolo, ricci e cacao
Chiudiamo con Rombo di mare alla mugnaia, servito con la sua pelle croccante, misticanza e caviale. Subito dopo, Maialino nero casertano cotto al Josper, composta di arance e chips di patate al limone. Il mare, la terra, il loro incontro.
Rombo di mare alla mugnaia
Ottima la pasticceria, per noi bigné craquelin ripieno di crema gianduia e chantilly alla nocciola, con salsa al cioccolato e nocciola.
Capri è sinonimo d’estate per molti di noi. Solo che alcuni di noi, accanto al panorama, alla dolce vita di un luogo famoso nel mondo e gettonato per la sola aria che respiri, pretendono una tavola che completi l’offerta. E per quanto ci riguarda, Capri non è mai stata così buona.
Ristorante Gennaro Amitrano
Via Marina piccola, 120
80073 Capri
Tel. 081 2187550
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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classe 1977. Nata ad Ischia, gli ultimi quindici anni li trascorre a Roma collaborando con le più note scuole di cucina della capitale. Esperta food&wine, collabora con riviste del settore scrivendo di ristoranti, grandi alberghi, prodotti di nicchia ed eroici produttori. Sommelier Ais, attualmente si divide tra Ischia, Napoli e Roma, sempre a caccia di nuove storie da raccontare
Luigi Lionetti e Raffaele Amitrano, da sinistra a destra, sono gli chef rispettivamente del Le Monzù e del Mammà, entrambi a Capri
Luigi Lionetti, classe 1984, caprese doc, chef del ristorante Le Monzù dell'hotel Punta Tragara di Capri