19-05-2022
Lo scorso 17 maggio è stato presentato nella splendida cornice del ristorante Cracco in Galleria, a Milano, il nuovo progetto digitale di Alma, la scuola internazionale di cucina italiana: è il podcast IO SONO CUCINA - Storie dal gusto italiano. Tra i presenti, da sinistra Furio Brighenti, Matteo Berti, Paolo Marchi, Laila Tentoni, Maddalena Fossati, Enzo Malanca, (dietro) Andrea Sinigaglia, Isa Mazzocchi, (dietro) Marco Bolasco, Andrea Grignaffini, Carlo Cracco, Giacomo Bullo e Gabriele Baistrocchi
La cucina non ha udito, o perlomeno, vive questo senso come una dimensione meno “attraente” rispetto alle altre perché comunque stimolato da un’altra sorgente. C’è però una cucina che non solo ha suono, ma è altresì ricca di gusto, di immagini e fragranza: è appena nata ed è pronta a fluire nelle nostre cuffiette, ovunque ci troviamo.
Non esistono fornelli, né si avvistano pass o taglieri all’orizzonte, ma voci, una dopo l’altra, intrecciate da una medesima passione, un’autentica conoscenza del mondo del cibo e dei lori interpreti. Sono state raccolte e ora sono belle e pronte “da scartare” grazie al nuovo progetto di ALMA, la Scuola internazionale di cucina italiana, in collaborazione con INDIEHUB. Stiamo parlando di IO SONO CUCINA – Storie dal gusto italiano, il primo podcast dedicato alla cucina e alle tradizioni enogastronomiche italiane (disponibile su Spotify, Apple Podcast e Audible, oltre a tutte le principali piattaforme di diffusione digitale).
Dal 18 maggio è disponibile su Spotify, Apple Podcast e Audible - oltre a tutte le principali piattaforme di diffusione digitale - IO SONO CUCINA - Storie dal gusto italiano, il primo podcast firmato ALMA
L’iniziativa è stata presentata qualche sera fa presso la meravigliosa cornice del ristorante Cracco in Galleria, a Milano dove abbiamo avuto modo di incontrare i protagonisti dei dialoghi che alimentano il podcast. Sei episodi, ciascuno di circa 40 minuti (ne verrà pubblicato uno a settimana) per narrare in profondità e per esteso la cultura di cui è intrisa l’arte culinaria nostrana: una forma d’espressività individuale e comunitaria che si perpetua nel tempo. È storia, memoria, oltre che una naturale tensione verso il futuro, tutto insieme.
Per cui è apparso necessario ora più che mai ragionare su un percorso di digitalizzazione della memoria, di quella immane cultura immateriale che abbiamo ereditato e che origina da quanti sono passati prima di noi: uomini e donne che, con il loro lavoro e faticate conquiste hanno tracciato a poco a poco la strada che ci ha condotti fino a qui, a quel livello di evoluzione e di qualità che caratterizza il grande patrimonio contemporaneo. Di tutto questo siamo immensamente grati e fieri.
Dunque, superato il tempo in cui era bastevole codificare ricette o classificare sterilmente un prodotto, è soggiunto il momento di andare a fondo delle cose e di portare in superficie tutti quei legami che connettono la storia di un piatto a una comunità, e così tessere una trama umana, ovvero quella biodiversità culturale tutta italiana.
Un primo immenso vantaggio dell’iniziativa, come rimarcato dal presidente di Alma, Enzo Malanca, è innanzitutto la forza di raggiungere un numero di persone davvero ampio. Il “corridoio”, lo strumento è la voce di chi ha fatto della cucina un punto focale della propria professionalità, e forse anche della propria vita quale il cibo è; ma è anche desiderio, comunità, nutrimento fisico e relazionale.
Ebbene, avanziamo ancora di un passo ed entriamo nel vivo di questa produzione: i due “Virgilio” sulle tracce della cultura culinaria italiana sono Giacomo Bullo, Responsabile comunicazione ALMA e Andrea Grignaffini, Critico enogastronomico e membro del comitato scientifico ALMA. Si ritrovano, naturalmente, a un tavolo di un ristorante; dialogano, e soggiungono voci, approfondimenti, risposte, pensieri e intuizioni di ospiti illustri, pronti a deliziarli con la parola. Quest’ultima, soppesata, ma leggera; comprensibile ma profonda. La parola, i pensieri di Paolo Marchi, editore e curatore di Identità Golose, Maddalena Fossati, direttrice del magazine La Cucina Italiana, il professore Furio Brighenti docente di nutrizione presso l’Università di Parma e Isa Mazzocchi, chef dell’insegna piacentina, La Palta, una stella Michelin (a cui si aggiungono ancora tanti altri).
Il giornalista enogastronomico Marco Bolasco con Andrea Grignaffini, critico enogastronomico e membro del comitato scientifico ALMA, e Giacomo Bullo, responsabile comunicazione ALMA: seduti al tavolo di un ristorante, Grignaffini e Bullo dialogano con ospiti illustri che offrono preziosi interventi di cultura enogastronomica
Per Isa sta tutto lì: nell’importanza di non dimenticare, di non lasciare all’oblio quanti non godevano dell’uso di strumenti di comunicazione sì forti e “propagativi” ma che pure hanno lasciato un segno incisivo e profondo nella Storia. Ed è una storia che continua ad essere narrata nel piatto, senza mai annoiare perchè raggiunto dalla freschezza del pensiero presente. È un percorso graduale, lento, come il tempo richiesto dalla tradizione per diventare tale. Eppure, nel rispetto più assoluto della tipicità storico-geografica, c’è chi quella tradizione l’ha spezzata, fatta a pezzi per stabilire un nuovo corso. Chiosa Paolo Marchi, «Ripenso a quei Bottura, Massimiiano Alajmo e altri cuochi italiani in giro per il mondo. Partivano con la valigia di cartone – con questa da intendersi più come stato morale, che propriamente materiale. Nessuno li conosceva e soprattutto nessuno conosceva la cucina italiana e la sua creatività. Che sboccia proprio tra le mani di questi giovani promettenti». Sono tante, dunque, le prospettive attraversate, a partire da un approccio scientifico, nutrizionale a uno molto più intimo, legato alla sfera personale dell’individuo. Un progetto che, come precisa Maddalena Fossati, attraverso la pluralità di voci dimostra quanto sia possibile superare divisioni per presentarsi uniti e coesi dinanzi al mondo, e così sublimare davvero l’arte culinaria italiana.
La vera difficoltà di questo progetto? A risponderci è Giacomo Bullo: «Registrazione dopo registrazione ci siamo resi conto di quanta bellezza stessimo stringendo tra le mani. Ma siamo certi di aver condensato armonicamente la ricchezza dei preziosi contenuti».
E ora a tutt’orecchie: play, IO SONO CUCINA.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
Classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo era acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.
Ciro Fontanesi, classe 1984, Mantova
Alcuni scatti dalle prime giornate del Corso di gelateria contemporanea