In questi due ultimi anni, difficili per tutto il mondo della ristorazione, il Carlo Cracco imprenditore non si è mai fermato. Ha coltivato e portato a compimento i progetti articolati che si era prefissato - in ultimo, l’estate scorsa, l’apertura di Pitosforo a Portofino, una grande sfida.
È una sfida anche per me scrivere questa scheda e raccontare della sua cucina, per l’emozione che ne scaturisce e che mi porta indietro alla prima edizione del Congresso Identità Golose del 2005, l’anno in cui ci conoscemmo. Da allora, posso dire con certezza che, ogni volta che si entra da Cracco in Galleria, si avvera qualcosa di magico e speciale. La garanzia di vivere un’esperienza esclusiva ma aperta a tutti. Un momento in cui ogni ospite è posto al centro di una sinfonia composta dallo chef e dai suoi ragazzi, tutti maestri di cerimonia.
Che sia ai tavoli disposti nelle 3 sale o nei due privè la sostanza non cambia: la cena sarà servita im tempi perfetti e senza sbavature, un concerto diretto dalla mano sapiente di Luca Sacchi, ombra di Cracco. Nei suoi piatti c’è sempre una ricerca costante che mira a rendere l’insieme armonico: memoria e creatività, note dolci e salate, stupore e concretezza. Non ci addentreremo nella descrizione di quali piatti scegliere. Solo un consiglio: fidatevi e affidatevi a loro.
Il piano terra è il regno del pastry chef Marco Pedron e della sua notevole arte dolce, composta da brioches così fragranti, monoporzioni ammalianti, una piccola pasticceria invitante e colorata. Il tutto per affrontare al meglio qualsiasi momento goloso della giornata.
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romano di nascita, milanese di adozione, è l'amministratore delegato di MagentaBureau, agenzia che coordina i contenuti e realizza Identità Golose. Ama le regole, il rigore, le procedure ma anche il buon cibo e il buon vino. Il punto debole a tavola? Il dessert